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sabato, 16 Novembre, 2024
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Io resto a casa… ma non mi fermo

Tesori d’Italia sposa a pieno l’appello alla responsabilità e alla tutela della salute da parte del Governo e invita tutti a restare a casa o a limitare al massimo le uscite se non per reali esigenze. Ma restare a casa non significa restare fermi. Isolare l’Italia non significa spegnere la creatività e la voglia di fare degli italiani. Sospendere i voli non vuol dire chiudere un confine. Abbiamo una grande opportunità ed è il momento di coglierla: quella di riprendere il controllo di noi stessi, di riprendere possesso dei nostri spazi vitali, di studiare e di allenarci per quello che ci attende Domani. Un Domani che è lì, pronto ad accoglierci a braccia tese, che mai come oggi dipende da noi, dalle scelte che faremo, dalla forza che dimostreremo nei momenti di buio, dalla capacità di affrontare un male che non deve nuocere all’Italia e al mondo più di quanto abbia già fatto.

Il nostro pensiero va a tutte le strutture e al personale ospedaliero che sta affrontando questa emergenza in maniera a dir poco eroica, come va a tutte quelle attività imprenditoriali che rischiano concretamente il collasso. Consapevoli che molti si trovano nella condizione di doversi recare necessariamente al lavoro, invitiamo tutti a rispettare le norme per la salvaguardia della salute propria e degli altri nella convinzione che con la dovuta attenzione il rischio si possa ridurre al minimo.
Anche Tesori d’Italia prova a dare alcuni consigli che, seppur piccoli, possono contribuire a trasformare la profonda crisi che tutti stiamo vivendo in una opportunità di rinascita, nel rispetto di quanti stanno soffrendo e di quanti ne saranno stati vittima.

Limitiamoci a guardare due Tg al giorno. Non stiamo tutto il giorno davanti allo schermo del cellulare o della TV alla continua ricerca di notizie sull’epidemia. Teniamoci aggiornati, sì, ma non diventiamo vittime del potere, a volte nocivo, delle informazioni eccessive. Controlliamo l’epidemia, non lasciamoci controllare ed angosciare da essa, ricordiamo sempre che chi è più debole psicologicamente è più vulnerabile fisicamente.

Facciamo attività fisica. Troviamo il modo e il tempo, che in questi giorni non manca, per fare ginnastica. Ingegniamoci per recuperare un piccolo spazio in casa, organizziamo la nostra giornata e manteniamo il corpo in allenamento. Sono tantissime le proposte sul web, basta solo un po’ di buona volontà. Mens sana in corpore sano, oggi più che mai.

Riflettiamo. Su quanto sta accadendo e su come eravamo prima che tutto questo avvenisse, sui nostri obiettivi primari, verso cosa fossero rivolti i nostri sforzi e le nostre energie, cerchiamo di capire se è ciò che vogliamo veramente o meno. Se la risposta è sì, allora stringiamo i pugni e combattiamo perché tutto quanto avviato si avveri o si completi; se la risposta è no, allora mettiamo al vaglio nuove possibilità, ricominciamo e…

…Studiamo. Cerchiamo di capire come si andranno ad evolvere la società e il mondo in seguito a quanto sta accadendo e individuiamo il nostro posto al loro interno. Fissiamo un nuovo obiettivo e diamoci da fare per raggiungerlo. Attiviamo ogni muscolo del nostro corpo ed ogni sinapsi del nostro cervello perché non c’è opportunità più grande del tempo:  approfittiamone e diamo una svolta consapevole alla nostra vita.

Ritroviamo il tempo perduto. Torniamo a quelle cose che un tempo erano per noi così preziose e che sembrano smarrite: la cura di una pianta, parlare con i vecchi amici o con i parenti, leggere un libro, ascoltare la musica non solo stando in auto, sistemare casa, rispolverare vecchi passatempo.

Facciamo sentire che ci siamo. Non ci alieniamo, tuteliamoci pure dietro una sciarpa o una mascherina ma non fuggiamo dagli altri, teniamo le dovute distanze ma non smettiamo di salutare, di interagire con quei pochi che incontriamo all’esterno, magari mentre facciamo la spesa. Basta un cenno per non sentirci soli e per far sentire un po’ di sano calore umano.

Aiutiamo. Seguiamo le iniziative che stanno nascendo per contrastare la crisi che l’epidemia sta comportando e diamo il nostro piccolo contributo.

Chiediamo aiuto. È dura per tutti, durissima, per cui se ne abbiamo bisogno non vergogniamoci di farlo. Tutti potremmo avere bisogno di una mano un giorno e non è questo il tempo di fare gli spavaldi, né i presuntuosi, né i finti benestanti. Se aiutare dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo, chiedere aiuto è una grande dimostrazione di coraggio.

Torneremo a sorridere, a viaggiare, torneremo ad abbracciarci e ad essere il popolo che siamo. Ora però seguiamo le regole, abbracciamo il presente e guardiamo al futuro con positività e determinazione.

di Riccardo D’Urso

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