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giovedì, 9 Maggio, 2024
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Il valore della continuità

Molti ritengono che, nei momenti in cui il caos sembra prendere il sopravvento, sia bene fermarsi e riconsiderare strategie, priorità, obiettivi. C’è chi consiglia di guardare con occhi diversi le stesse persone che ti sono accanto e lavorare per proteggere i propri interessi. Non posso dire che sia sbagliato e credo anzi di aver preso scelte simili in passato, ma non ricordo di essermi mai fermato. No, non mi sono fermato ed è questo che sicuramente ha fatto la differenza. Ho sempre continuato a camminare, a guardare avanti e a trovare soluzioni che garantissero continuità al percorso professionale che avevo intrapreso. Ho cambiato strategie, ho spostato l’operatività da un luogo a un altro, ho studiato altre opportunità caricandomi di lavoro ed esponendomi a nuovi rischi di impresa. A meno che non volessero più saperne, ho combattuto per tutelare le persone al mio fianco e le ho letteralmente traghettate verso nuove rotte, ma non mi sono mai fermato e, cosa ancor più importante, non ho mai cambiato il mio primo obiettivo.

Penso che la strada per la vittoria, in qualsiasi impresa si cimenti un essere umano, dipenda proprio dalla capacità di dare continuità al viaggio che lo conduce al proprio obiettivo. Non importa quante volte si cada, né quante volte crolli il mondo intorno. L’unica cosa che conta è procedere, passo dopo passo, per quanto pesante possa sembrare, restare concentrati su ciò che si desidera veramente e arrivare fino in fondo. Se si riesce a fare questo, quando il buio incalza e ci si vede persi proprio in ciò che si è creato, ecco spuntare soluzioni improvvise, inaspettate, quei barlumi di luce o di genio che riaccendono la consapevolezza della propria forza e proiettano nella giusta direzione. Che poi è una, non ce ne sono altre: è andare avanti.

Esattamente il 20 luglio di 5 anni fa abbiamo pubblicato la nuova versione online del Magazine Tesori d’Italia. Era inizialmente solo un canovaccio di un prodotto editoriale che avrebbe vissuto a lungo di progettazione e improvvisazione e nel quale sarebbero confluite tantissime persone e cose. Al centro di tutto vi erano l’Italia e gli Italiani, in un tentativo azzardato di conciliare cultura e impresa, dove fosse però la seconda al servizio della prima. Centinaia, poi migliaia, fino a qualche milione di utenti che seguiva le orme di un viaggio attraverso le storie degli italiani e le immagini inconfondibili del nostro bellissimo Paese. Poi la pandemia. La paura, lo sconforto, le difficoltà economiche. L’impossibilità di pianificare attività di ogni genere e lo spettro apparente di non poter più andare avanti.

Ma non ci siamo fermati. Abbiamo continuato a pubblicare, a muoverci per l’Italia e a raccontarla nei limiti del possibile, a costruire rapporti, a dare forza e valore al Brand come mai avvenuto prima. Dopo il Giappone siamo arrivati in Francia e ora sappiamo che, prima del resto del mondo, c’è l’Europa intera ad attenderci. Anche quando eravamo costretti a star fermi davanti a un computer, siamo comunque andati avanti e ne abbiamo approfittato per completare quel primo canovaccio e farne l’opera che Tesori d’Italia ha sempre meritato di essere, dalla sua prima fondazione nel lontano 2009. Tesori d’Italia è Tesori d’Italia Magazine. È l’insieme di tutte le storie che abbiamo raccolto, di tutti i luoghi che abbiamo visitato, di tutte le persone che hanno condiviso e condividono con noi il percorso. È ogni prodotto che abbiamo selezionato. Noi siamo ogni pagina scritta, ogni news, ogni foto, ogni video. La continuità del nostro Magazine è la nostra stessa essenza e resterà il fondamento di ogni nostro progetto, che sia di cultura o di impresa.

L’estate è arrivata ed è giusto prendersi un po’ di tempo per se stessi, ma non vediamo l’ora di ritrovarci a settembre per un nuovo affascinante cammino insieme ricco di contenuti, personaggi, sorprese.

A tutti,
buone vacanze.

di Riccardo D’Urso


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