Si dice dell’Italia che non sia in grado di fare veramente sistema, che sia un Paese con troppe lacune, troppi problemi strutturali, che non sappia affrontare le emergenze e che non conti più come una volta quando siede ai tavoli importanti del mondo. Eppure, in questo momento epocale su cui solo la Storia potrà illuminarci, l’Italia sta dando una dimostrazione di compattezza, di forza, di partecipazione internazionale, di eroismo che dice esattamente il contrario.
Nel giro di poche settimane, oltre alle prove straordinarie di generosità e solidarietà in favore dell’emergenza sanitaria, stanno sorgendo da nord a sud moltissime iniziative che riuniscono imprese, associazioni, persone, petizioni online, campagne condivise di comunicazione, tutte con un unico grande obiettivo: il rilancio del nostro Paese e di tutti i settori produttivi. Penso al Manifesto per il turismo italiano, all’iniziativa della Federazione Italiana Cuochi, Insieme siamo più forti nel settore Moda e a quelle in generale a sostegno delle PMI. Basta vedere queste per capire quanto nel suo insieme l’Italia si stia dando veramente da fare.
Tuttavia, per quanto ben strutturate, sono tutte iniziative che hanno un punto in comune: presentano nella loro totalità una serie di soluzioni assolutamente valide ma che fanno ricorso principalmente all’aiuto delle Istituzioni di Governo, sia a livello regionale che nazionale. È giusto, è’ come dovrebbe essere. Ma dobbiamo guardare la realtà e ammettere che lo Stato Italiano da solo non ce la può fare se noi italiani non lo mettiamo in condizione di aiutare il Paese. Quanto sta avvenendo in questi giorni è la dimostrazione effettiva di come l’Italia non disponga assolutamente delle risorse per far fronte a quella che va considerata una vera e propria economia di guerra, che sta mietendo migliaia di vittime e che ha indebolito radicalmente interi comparti del nostro apparato produttivo e della società.
Nel suo rapporto di previsione sull’economia italiana, Confindustria afferma apertamente che “[…] nessuno conosce, ad oggi, la dimensione complessiva degli interventi necessari […] ma certo è che bisogna agire subito. Servono interventi di politica economica immediati e di carattere straordinario, su scala sia nazionale che europea”.
Tutto chiaro. Ma vero è che se restiamo in attesa degli interventi statali e comunitari, se speriamo che la burocrazia italiana si risolva nel giro di poche settimane e ci illudiamo che gli interventi vadano incontro a tutti, vedremo collassare definitivamente il Paese e assisteremo all’insorgere di scenari che non potremo più gestire.
È il momento in cui ognuno di noi, di noi che amiamo davvero l’Italia, di noi che abbiamo investito una vita per Lei, è chiamato a fare la sua parte consapevole del fatto che debba fare un po’ anche quella degli altri. Cosa significa? Significa riversare il proprio sforzo, il proprio contributo per il rilancio del Paese non solo sulle Istituzioni ma sulla propria capacità di riattivare i vari settori produttivi mettendo in campo tutte le proprie risorse, patrimoniali, di competenza e di sistema, perché si inneschi immediatamente un meccanismo di fattiva ripresa e di positività.
L’Italia deve ripartire dall’Italia, il Made in Italy dall’estero: questo è il credo di Tesori d’Italia.
Dobbiamo scendere in campo, subito, tutti, e salvare il nostro Paese. Non basta sensibilizzare le Istituzioni o risolvere il problema di un giorno; bisogna muoversi per creare le basi e le circostanze perché l’aiuto che diamo adesso consenta l’avvio di un sistema capace di rigenerare l’economia e, soprattutto, la nostra percezione della cultura imprenditoriale, per lunghissimo tempo. La cultura, sì… perché non c’è impresa senza cultura, non c’è progresso senza cultura, non c’è Storia senza cultura. E oggi siamo tutti chiamati a fare la Storia dell’Italia.
Sono questi i principi su cui si fonda la Campagna di Tesori d’Italia a Sostegno del Made in Italy. Una Campagna che non è solo una raccolta fondi o un modo per farsi portavoce presso le Istituzioni delle problematiche del Paese, ma un progetto concreto di aggregazione imprenditoriale e di rigenerazione economica a lungo termine. Sappiamo che sarà un percorso lungo e oneroso, ma siamo consapevoli della sua importanza e di quanto anche il nostro piccolo contributo possa fare la differenza.
Sosteniamo l’Italia perché l’Italia siamo noi.
di Riccardo D’Urso