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TdI-Tour 2018. Siamo stati a Dozza, tra i colori di uno dei borghi più belli d’Italia

Il nostro TdI-Tour in Emilia Romagna non si è di certo fermato a Imola… risaliti sul nostro camper Laika, come sempre con poche ore di sonno ma carichi di entusiasmo e curiosità, siamo ripartiti. La nostra meta, uno dei borghi più belli d’Italia: Dozza.
Museo a cielo aperto senza biglietto d’ingresso grazie a La Biennale del Muro Dipinto, Dozza mostra a chi la visita le sue vesti ricamate dalle opere di importanti artisti dell’arte contemporanea che l’hanno resa, a ragione, il Borgo dei Murales. È un borgo medievale pervaso d’arte, dove il paesaggio urbano si mescola ai colori di una tela dipinta e le strade diventano le pagine di un libro illustrato, da leggere tutto d’un fiato. Balconcini decorati e portoni fiabeschi, fiori giganteschi, draghi colorati e figure mitologiche… ci siamo sentiti come Alice nel Paese delle Meraviglie, con la sensazione di poter scorgere il Bianconiglio dietro l’angolo!

Quale luogo migliore per aprire il Centro Studi Tolkeniani? A pochi giorni dalla sua inaugurazione abbiamo visitato, in anteprima, La Tana del Drago, il primo centro studi al mondo dedicato alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale legato al genere fantastico. E, dulcis in fundo, abbiamo conosciuto da vicino Fyrstan, il drago del castello, che dorme rannicchiato tra le sue immense ali all’interno della maestosa Rocca Sforzesca.

La Rocca, antica fortezza di origine medievale, è cuore e simbolo della città. Impossibile arrivare a Dozza e non visitarla, non percorrere i suoi corridoi e i camminamenti sulle torri, inoltrarsi nelle sue stanze che conservano storia e memoria. Al suo interno, la Rocca custodisce tanti tesori, antichi ma anche più recenti come l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna. Una piacevole scoperta nei suggestivi sotterranei della Rocca, dove sono esposte e in vendita oltre 800 etichette selezionate!

Con la meraviglia negli occhi abbiamo continuato a camminare tra i vicoli, e qui, dietro un portone, scendendo pochi gradini, ci siamo lasciati avvolgere dalla storia della Cantina Bassi. Scrigno di utensili e di oggetti in grado di raccontare il tempo che fu, la cantina è racchiusa tra pareti che dal 1989 sono state la tela di molti pittori. Attraverso le mani di Riccardo Bassi, attuale proprietario, abbiamo sfogliato libri antichi e vecchi quaderni di scuola. Attraverso la sua voce ci siamo lasciati trasportare fra quelle tradizioni perdute che qui restano congelate e custodite nel tempo.

E tra un bicchiere di vino e salumi nostrani, tra un racconto e una risata, con una dedica scritta e una incisa nel cuore, abbiamo salutato i nostri amici di Dozza, pronti a partire per una nuova scoperta.

di Claudia Mele

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