Il 10 giugno si è conclusa Una Marina di Libri, il festival del libro di Palermo dedicato all’editoria indipendente, una manifestazione in continua crescita secondo quanto testimoniano i numeri di questa nona edizione. Quasi 30.000 persone hanno visitato gli oltre 90 stand degli espositori, acquistando circa 15.000 libri, e hanno partecipato ai più di 300 eventi (reading, dibattiti, concerti) che si sono svolti all’interno dell’Orto Botanico, all’ombra dei ficus e delle altre piante secolari presenti all’interno del giardino.
«Nell’anno di Palermo Capitale della Cultura Italiana – ci racconta Nicola Bravo, presidente del Centro Commerciale Naturale Piazza Marina e Dintorni e tra gli organizzatori di Una Marina di Libri – abbiamo deciso di fare un evento inclusivo, non volendo escludere le tante realtà che avevano le qualità e la voglia per essere inserite all’interno della manifestazione. Questo ovviamente ha comportato un aumento della complessità nella gestione dell’evento, visto il numero dei partecipanti. Per organizzare una manifestazione come Una Marina di Libri ci vuole quasi un anno. Già subito dopo l’estate ci vedremo con gli altri organizzatori per discutere le criticità dell’edizione appena conclusa e decidere il tema della prossima manifestazione».
Il tema scelto per quest’anno è stato l’oralità, che potrebbe sembrare un vero e proprio ossimoro per un festival dedicato all’editoria. «Siamo partiti dal dato della grande partecipazione delle persone ai festival letterari – spiega Piero Melati, direttore artistico di Una Marina di Libri – nonostante il mercato del libro sia in crisi. Abbiamo pensato che l’esigenza delle persone di avere un contatto diretto con gli autori fosse una risorsa a cui attingere. Per questo abbiamo deciso di incentrare l’edizione di quest’anno sul tema dell’oralità, ispirandoci ad un verso di Pindaro, cucitor di canti, e rifacendoci al mito degli aedi, i cantori che prima dell’invenzione della parola scritta si rivolgevano al pubblico raccontando miti e leggende».
«Una Marina di Libri è cresciuta in questi anni diventando un punto di riferimento della piccola e media editoria indipendente italiana – commenta Ottavio Navarra di Navarra Editore, tra gli organizzatori della manifestazione – così come un’occasione di incontro per la comunità dei lettori. Una Marina di Libri è una formula ibrida: non è una fiera del libro e non è semplicemente un festival degli incontri, ma è mix tra queste due cose, arricchito da tanti altri elementi. Nell’arco degli anni si sono uniti tanti altri colleghi editori, tanto che in questa edizione ci sono quasi cento editori presenti, dei quali più della metà siciliani. Questo è un segnale importante per Palermo che è diventata un luogo di attrattività per l’editoria della regione e non solo. Il clima di festa e di comunità che si respira ad Una Marina Libri ha reso speciale la manifestazione che in questi anni è stata sempre più apprezzata anche dagli editori non siciliani».
Unanime la risposta degli editori: «Una Marina di Libri è un evento unico, innanzitutto per la location, che non ha eguali con le altre manifestazioni del settore. Passeggiare tra gli alberi e le piante dell’Orto Botanico invoglia le persone a fermarsi agli stand e a chiacchierare con noi editori. L’atmosfera è molto rilassata e ci dà anche l’occasione di confrontarci con le altre case editrici indipendenti, cosa che è molto più difficile, ad esempio, all’interno del Salone del Libro di Torino, dove i ritmi sono molto più serrati».
Non è mancato lo spazio dedicato ai bambini. «Nell’ambito di Una Marina di Libri – ci racconta Maria Romana Tetamo, proprietaria della libreria Dudi, partner dell’evento – ci occupiamo da quattro anni di organizzare il programma per bambini, ragazzi e famiglie e tavole rotonde per adulti nel settore della letteratura per l’infanzia. Il venerdì mattina è invece dedicato all’incontro con gli alunni le scuole dell’infanzia e primaria di Palermo, che proprio grazie alla manifestazione hanno l’occasione di venire a visitare l’Orto Botanico».
La manifestazione, proprio per sottolineare la scelta dell’oralità come tema principale, è stata aperta dall’intervento di Mimmo Cuticchio, cantastorie e maestro puparo di Palermo, che della trasmissione alle future generazioni delle tradizioni legate alla narrazione verbale ha fatto la sua missione di vita. La chiusura è stata invece affidata a Stefano Benni, scrittore e giornalista bolognese, maestro nell’arte di raccontare storie fantastiche, spesso dal punto di vista dei giovani adolescenti.
Tra gli altri ospiti della manifestazione: i registi Pupi Avati e Giuseppe Tornatore, che hanno presentato i loro nuovi libri; l’ex procuratore Gian Carlo Caselli, per presentare il libro sul processo Andreotti, scritto a quattro mani con il collega Guido Lo Forte; Peppe Servillo, attore e storica voce degli Avion Travel, che ha letto dei brani estratti dal libro “I bastardi di Pizzofalcone”; la giornalista bagherese Dacia Maraini, che ha presentato un libro che racconta i suoi ricordi siciliani; Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo, che ha raccontato il suo percorso di ricerca della verità e della giustizia.
Tesori d’Italia nelle prossime settimane darà spazio e voce ai protagonisti di questa edizione, con video ed interviste agli ospiti e agli editori, in attesa della prossima in cui si festeggeranno i dieci anni di Una Marina di Libri.
– di Giuseppe Mazzola e Chiara Andolina
Foto di Giuseppe Mazzola