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domenica, 24 Novembre, 2024
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Tra “Geografie Sentimentali” e promettenti rivoluzioni culturali

Tesori d’Italia incontra Sebastiano Tusa che ci parla di “rivoluzioni” e valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale

In occasione dell’inaugurazione della mostra “Geografie Sentimentali – Il racconto della Sicilia e del Mediterraneo attraverso le mappe storiche” in programma al Taobuk 2018 ─ ideato e diretto da Antonella Ferrara ─ abbiamo avuto il piacere di incontrare Sebastiano Tusa, Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

L’esposizione di libri antichi, atlanti e stampe di pregio allestita all’interno di Palazzo Ciampoli a Taormina, voluta e promossa dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dal Parco Archeologico Naxos Taormina con la curatela di Maria Teresa Rodriguez e Roberta Scorranese, diventa occasione per parlare dell’importanza di valorizzare le eccellenze della nostra terra e, in particolare, dei luoghi e della storia della Sicilia.
I musei, le biblioteche, i magazzini conservano patrimoni enormi dal valore inestimabile, che raccontano tanto a chi sa leggerli. La cartografia, ad esempio, protagonista indiscussa della mostra “Geografie Sentimentali”, rivela non solo i confini, ma anche le caratteristiche storiche, le inclinazioni culturali e gli umori dei periodi storici che le hanno viste “nascere”.
Rendere accessibili queste storie, trasformarle in presente da vivere e da esplorare, è un compito che va perseguito con semplicità e rigore, in un connubio che rende possibile il compito di valorizzare “quello che abbiamo nella nostra terra”.

Abbiamo chiesto a Sebastiano Tusa cos’è per lui la “rivoluzione”, se può essere necessaria per valorizzare i beni culturali italiani e cosa già sta cambiando.
«Il settore dei beni culturali vive adesso un periodo di rinascita anche grazie agli stessi operatori che lavorano all’interno del settore malgrado le tante difficoltà, anche perché c’è una maggiore sensibilità da parte della società. Però certamente una rivoluzione è necessaria. Per me il concetto di “rivoluzione” non è solamente uno sconvolgimento totale ma è qualcosa di positivo: si cambia per cambiare in meglio, quindi la rivoluzione è un cambiamento di cui abbiamo bisogno perché, malgrado le tante eccellenze che ci sono in Sicilia, molto del nostro patrimonio non è ben valorizzato o ben mantenuto, o è mantenuto e valorizzato con dei sistemi che ormai la società non accetta. Dobbiamo essere in grado di porci al pari con i tempi, cercare di offrire questo patrimonio in maniera adeguata, che venga compresa dalla società e dalla gente, tenendo presente che il pubblico è cambiato. Oggi, infatti, vaste schiere di società civile vogliono usufruire e godere della cultura e quindi dei beni culturali. Di conseguenza, noi dobbiamo adeguare l’offerta, dobbiamo rendere i musei e le aree monumentali e archeologiche accettabili, non banali ma comprensibili in termini culturali e, soprattutto, anche godibili. Devono essere luoghi dove si va anche per divertirsi, non solo per apprendere e per arricchirsi culturalmente, ma anche per trascorrere qualche ora in allegria con la famiglia, con gli amici. Questo significa dotare i luoghi della cultura anche di quegli elementi aggiuntivi che possano essere luoghi di godimento enogastronomico, musicale, luoghi dove anche i bambini possano divertirsi giocando. Dobbiamo rendere il museo e l’area archeologica e monumentale accettabile dalla società di oggi, che vuole arricchirsi culturalmente ma anche divertirsi».

A conclusione di queste parole, proprio come dentro un film, partono le note dell’Orchestra Mandolinistica Gioviale di Taormina: le mappe e i libri in mostra adesso si svelano maggiormente e paiono rivestirsi di nuova luce.
“Geografie Sentimentali” sarà aperta al pubblico a Palazzo Ciampoli di Taormina fino all’8 Luglio: una mostra da non lasciarsi sfuggire perché oltre a rendere accessibili dei beni preziosissimi, ci regala l’opportunità di riscoprirli. Cartografie e mappe, a dispetto della loro apparente staticità, si fanno “sentimento” fin dal primo sguardo, facendoci immergere in luoghi e paesaggi che ci ricordano che siamo anche il frutto di viaggi e incontri importanti, che disegnano la nostra identità lasciando tracce indelebili da valorizzare ancora e da tramandare nel tempo.

di Valentina Alfarano

Taobuk
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