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L’evoluzione sostenibile nelle aziende italiane: persone e strategia

Da dove parte il cambiamento per l’evoluzione sostenibile delle aziende? Ne parliamo con Massimo Massarotto, CEO & Founder di Apepak, una best practice italiana

L’Edelman Trust Barometer 2021, la più importante indagine globale sul tema della fiducia, ha rivelato che le aziende sono considerate più etiche e competenti nella risoluzione delle sfide della sostenibilità rispetto a qualsiasi altra istituzione. Al fine di evitare che il termine ‘sostenibilità’, ormai iper-inflazionato, resti una parola vuota di senso e ricca di pathos è importante che il cambiamento avvenga su molteplici piani. Da dove iniziare dunque il processo di evoluzione sostenibile nelle aziende italiane?

Le persone guidano le scelte di sostenibilità

Autenticità di intenti e apertura a una visione d’insieme dei board sono un ottimo punto di partenza. Da una presa di coscienza della necessità di un riassetto delle priorità, all’avvio di un cammino di responsabilità condiviso con tutti i portatori di interesse che rimetta in relazione il fare impresa con il mondo circostante, in termini economici, ambientali e sociali.

Era la fine del ’700 quando Goethe scriveva “si deve essere qualcosa per essere capaci di fare qualcosa”. Un monito che si rivela più che mai attuale. Fare impresa con lungimiranza implica l’aver fatto chiarezza su missione, visione e valori del proprio progetto imprenditoriale e idealmente, ancor prima, del proprio progetto di vita. Un fare tutto in divenire che si traduce in strategie e azioni concrete, nell’ottica che ogni impresa è innanzitutto un’impresa culturale.

L’importanza del coinvolgimento del board

Il ruolo cruciale del board nell’evoluzione sostenibile delle aziende italiane è sottolineato anche in un recente articolo de Il Sole 24 Ore, che trae alcuni interessanti dati da un sondaggio PwC che ha rilevato la crescita della percentuale di CEO “convinti che le questioni ambientali, sociali e di governance dovrebbero informare la loro strategia aziendale e che l’integrazione della sostenibilità nella governance è sempre più una variabile competitiva. Questa però richiede scelte, competenze e un cambio di mindset”.

Roadmap verso l’evoluzione sostenibile delle aziende italiane

Le azioni da intraprendere per avviare una trasformazione strutturale sul piano economico, ambientale e sociale sono molteplici e spesso vengono pianificate e implementate con il supporto di consulenti ed esperti che affiancano risorse interne in continua formazione.

I piani di intervento possono essere esemplificativamente suddivisi in macroaree, variabili a seconda della dimensione e tipologia delle aziende:

  • Pianificazione strategica, con l’obiettivo di integrare nel piano strategico gli obiettivi di sostenibilità;
  • Organizzazione e strategia aziendale che prevede l’ottenimento di specifiche certificazioni;
  • Misurazione della sostenibilità e comunicazione trasparente dell’impatto per dare reale riscontro delle azioni intraprese;
  • Rendicontazione della sostenibilità, con l’elaborazione ad esempio di bilanci di sostenibilità e relazioni d’impatto;
  • Comunicazione della sostenibilità, aspetto essenziale per veicolare messaggi di valore legati alle azioni intraprese.
Apepak, una best practice italiana

Apepak è un esempio di azienda italiana attenta a un’evoluzione sostenibile, che ha avviato il proprio business ponendosi una domanda essenziale: “A quale bisogno primario della società posso rispondere con i miei prodotti?”. A questo quesito di partenza, Apepak ha risposto con visione, missione e valori chiari. Parte da qui l’idea di sviluppare involucri biodegradabili in cotone biologico in cera d’api 100% Made in Italy, un’alternativa senza plastica per la conservazione degli alimenti e la creazione di una cultura del riuso per diminuire l’inquinamento e la produzione di rifiuti.

Massimo Massaratto, CEO Apepak, e Abi Collomb di World Central Kitchen

Un’impresa che nasce sì per fare business ma in maniera etica, impegnata nel tutelare ambiente e persone.
Apepak, costituita come Società Benefit, porta tali intenti nello statuto stesso e mantiene i propri impegni integrandoli nella strategia aziendale, misurandoli e comunicandoli con efficacia.

Le scelte sostenibili di Apepak

Tra le scelte più significative vi sono la struttura del modello di business basato sulla circular economy; la sostenibilità delle materie prime che sono 100% naturali, rinnovabili, riciclabili, biodegradabili, tracciabili e di prossimità; la certificazione alimentare MOCA; la produzione etica grazie alla collaborazione con una cooperativa sociale che promuove l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate; il supporto a un modello economico rigenerativo: grazie al programma “Regala un fiore a un’ape” si riceve in regalo una busta di semi di fiori impollinatori che, una volta piantati, restituiranno alle api nettare e polline per il loro sostentamento.

Evoluzione sostenibileServe un’imprenditoria che miri ad arricchire l’ambiente nel quale si trova – dichiara Massimo Massarotto, fondatore di Apepak – e non ad approfittarsi di esso impoverendolo per creare finta ricchezza. Solo le aziende che producono valore risolvono un problema e migliorano la situazione di tutti portano a una win-win situation nella quale vale la pena investire”.

di Giulia Angelon


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