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domenica, 17 Novembre, 2024
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La parola in più

L’esperienza più bella che si possa fare in Italia, tra ottimo cibo, panorami mozzafiato, musica e colori unici, resta sempre e comunque l’incontro con gli italiani. A volte si è fortunati, altre meno, ma sta di fatto che gli italiani lasciano sempre il segno.

Stupisce e affascina la loro creatività, la loro capacità di risolvere le situazioni più complesse, di sognare ad occhi aperti e portare avanti progetti tra mille impedimenti. Come, d’altro canto, colpisce la loro incoerenza, la pigrizia, l’arte di vivere nella falsa considerazione della realtà, pur di convincersi che l’Italia sia il posto più bello al mondo dove vivere e realizzare i propri obiettivi. Sono tutti caratteri peculiari, pezzi esclusivi di un puzzle che prende forme e sfumature ogni volta diverse.

L’Italia è il posto più bello al mondo e lo è non per quanto vediamo ogni giorno – che suggerirebbe il contrario – ma per l’idea che gli italiani riescono a riprodurre nel proprio immaginario, come in quello degli altri. Un mondo in cui si rispecchiano incredibilmente e in cui si compiacciono, orgogliosi figli di un Made in Italy spesso molto fai da te.
Non riesco proprio a pensare ad un’Italia priva di italiani. Ci sono Italiani che, dietro questa falsa riga, continuano a sprecare il proprio talento e la fortuna stessa di essere nati in Italia; altri, invece, che creano letteralmente magie: imprese vincenti, capolavori dell’arte, del design, della scienza, opere meravigliose, frutto di studio, dedizione, sacrificio, volontà. Ci sono italiani la cui vita è una storia incredibile di intrecci, incontri, scontri, talmente ricca di episodi e contenuti che non basterebbe una vita intera per raccontarla. È questo mix di poesia e inganno, d’altronde, che spinge Tesori d’Italia nel suo lento e minuzioso cammino alla scoperta dei veri Tesori del nostro Paese, le persone, e verso la valorizzazione del nostro patrimonio nazionale.

Il 2021 è stato un anno molto importante da questo punto di vista, fatto di vere e proprie rivelazioni. Tra tanti italiani incontrati, la cui vita stessa è l’opera più bella, l’eredità più preziosa per i propri discendenti, voglio citarne uno in particolare: Camillo Cola. E ne voglio condividere – spero mi si perdonino queste poche e riduttive righe – non tanto cosa abbia fatto, come abbia vissuto e come stia vivendo, quanto il segno che ha lasciato dentro di me e che si rinnova ad ogni nostro incontro. Non è l’azienda che ha creato, ma i valori di semplicità e rispetto su cui ha fondato tutto il suo lavoro. Non è il racconto delle esperienze che ha vissuto, ma l’esempio di rigore e serietà che traspare dal volto quando parla della sua vita. Non sono i suoi straordinari 87 anni di età, ma l’inesauribile forza di volontà e presenza a sé stesso che continuano a renderlo un uomo proiettato verso il futuro. Passo dopo passo – come le sue mille e più pedalate settimanali alla cyclette, che conta una per una per tenere vigile e allenata la memoria – Camillo continua a costruire intorno a sé valore e rapporti concreti, testimone di un’Italia che non smetterà mai di esistere perché è essa stessa prova della propria magnificenza. Passo dopo passo, Camillo dimostra quanto sia importante restare fedeli a un modello di vita e insegna a tutti il peso specifico di ogni singolo giorno. Proprio perché il mondo è difficile occorre essere persone “…giuste, di volontà, oneste, di coscienza… e bisogna dire sempre la verità”. È questo che rende una persona rispettata, amata, libera. È questo che consente di avere sempre la parola in più nel confronto con gli altri.

Il mio augurio per l’anno nuovo è che ognuno di noi, italiano o meno, e che ogni Paese del mondo, ma prima fra tutti l’Italia, possa muovere i propri passi verso ideali di giustizia e onestà e che saluti il 2021 certo di avere nella propria coscienza quella parola in più.

di Riccardo D’Urso


 

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