“Senza arte non c’è vita”, queste le parole del Maestro Arturo Di Modica con cui vogliamo ricordarlo a pochi giorni dalla sua scomparsa.
La fama internazionale di Arturo Di Modica non richiede alcuna presentazione. Dopo il 1989 anno in cui New York si svegliò, trovando nei pressi della borsa di Wall Street una statua di bronzo di circa tre tonnellate, “Il Toro” – o Charging Bull, per dirlo all’americana –, il suo nome fece il giro del mondo.
Scultore di origini siciliane naturalizzato statunitense, dopo diversi anni vissuti negli Stati Uniti, decise di tornare in Sicilia, nella sua città natale, Vittoria, in provincia di Ragusa. Qui portava avanti la realizzazione del suo museo privato, vicino alla storica Valle dell’Ippari: uno spazio dedicato all’arte e alla cultura, dove esporre le sue opere e accogliere curiosi e appassionati.
Arturo Di Modica non si è mai risparmiato, neanche quando la malattia ha avvolto la sua vita. Ha continuato, nonostante tutto, il suo profondo impegno con “Nuovo Rinascimento”, uno dei progetti più preziosi del suo incredibile percorso: un progetto artistico/educativo dedicato ai giovani, al territorio e al loro futuro. Azione unita a quella del Dottor Giuseppe Raffa, caro amico suo, pedagogista dell’ambulatorio anti-bullismo dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa e responsabile per il Sud del CoNaCy-Coordinamento Nazionale Cyber-bullismo, al fine di lottare contro questo atto di violenza e fare in modo che i ragazzi possano trovare la giusta strada grazie all’arte. Un connubio, dunque, tra la lotta al bullismo e il famoso Charging Bull, il Toro di Wall Street – senza dubbio la più celebre opera dell’Artista che il mondo dell’arte oggi piange – simbolo di forza e coraggio, pronto a reagire, a rialzarsi facendo metaforicamente leva proprio sulla cultura.
“È arrivato il tempo per il rinascimento di Vittoria e dell’intera area iblea. Bisogna impegnarsi e non lasciare più spazio all’ignoranza e alle devianze”, diceva il Maestro in una nostra intervista, determinato a sensibilizzare le menti e iniziare un cambiamento radicale, a partire dalla sua terra, attraverso l’arte e la cultura: “Ho sempre viaggiato molto ma con me ho portato ovunque Vittoria, inserendola, anche simbolicamente, all’interno delle mie opere. Adesso la gente dovrà venire qui, dove c’è bisogno, per conoscere, sostenere e rispettare le persone che si sacrificano per questo meraviglioso lembo dell’isola. Senza arte non c’è vita. Facciamo rinascere la cultura, facciamo rinascere Vittoria, la zona degli iblei e la Sicilia intera”.
L’intero team di Tesori d’Italia abbraccia il dolore della perdita di questa persona straordinaria, piena di coraggio, che ha sempre lottato per restituire al mondo il dono che la vita gli ha concesso: il suo talento eccezionale. “…Non mi fermo mai, perché fermandosi di fronte alle difficoltà, c’è il rischio di fermarsi completamente”, diceva e, fino all’ultimo dei suoi giorni, Arturo Di Modica non si è mai fermato.
Tesori d’Italia continuerà a seguire e sostenere i progetti già avviati dal Maestro, per non dimenticare, per tramandare il valore di un uomo che un giorno decise di adoperarsi per concretizzare un sogno, fino a trasformarlo in un messaggio artistico-culturale da trasmettere alla Sicilia, all’Italia e al mondo intero.
La sua arte vivrà nel tempo, e con lei i potenti esempi di resilienza e tenacia del Maestro Arturo di Modica.
Redazione Tesori d’Italia
Céline Alcala lo ricorda con queste parole:
È un momento triste per il mondo dell’arte e della cultura.
Ricordo la mia emozione nell’apprendere che il Maestro Arturo Di Modica era nativo della città in cui io, francese, dopo un lungo girovagare ho scelto di ricostruirmi: Vittoria, un nome adatto alla vita che lo aspettava.
Ricordo quando ho avuto l’onore di conoscerlo, in occasione di un’intervista per Tesori d’Italia Magazine. Era lì, a dare indicazioni agli operai incaricati di ristrutturare il locale dove intendeva inaugurare il suo museo personale. Lo vedo ancora: scende molto lentamente, in totale contrasto con la velocità dei battiti del mio cuore, agitato alla sola idea di incontrare un artista del suo calibro. La sua modestia mi ha commosso.
Ricordo la sua discrezione, il suo sguardo così tenero e determinato allo stesso tempo, la sua voce calma con la quale esprimeva le parole più sagge che mi sia stato dato di sentire. Come può una persona di tale dolcezza manifestare la forza e il coraggio di un Toro?
Vedo ancora le sue mani poggiarsi delicatamente sulle opere in corso per il suo progetto “Rinascimento”, dedicato alla città natale, in cui era tornato dopo aver trascorso una vita negli USA. Un modo per sensibilizzare e portare agli occhi del mondo la bellezza del suo territorio che non ha mai dimenticato.
Ricordo quando, con delicatezza e decisione, mi disse: “Tu, ragazza francese, giovane donna innamorata di Vittoria e della Sicilia, nonostante tutto non dimenticare mai da dove vieni. Le tue origini ti rendono quello che sei, sono importanti e vanno trasmesse”.
Ricordo l’ultima volta che lo vidi, era in partenza, gli augurai buon viaggio senza sapere che non avrei più avuto occasione di bere un caffè in sua compagnia.
Ricordo quando raccontava la sua storia di giovane artista sognatore, pronto a sfidare il mondo e far sentire la sua voce.
Ricordo le sue risate quando spiegava come il suo Toro di Wall Street avesse conquistato il suo posto, uno dei più famosi al mondo. Una bella vittoria, Maestro.
Ricordo la sua disponibilità e gentilezza. Aveva il dono, quando parlava, di fermare il tempo, di scolpirlo, di far viaggiare con le sue parole, così come si può viaggiare attraverso un’opera d’arte.
Non lo dimenticherò. Nessuno dimenticherà il grande Arturo Di Modica, l’uomo che, partito dalla Sicilia, ha conquistato il mondo intero con la sua arte.
Grazie Maestro, arrivederci.