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lunedì, 6 Maggio, 2024
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Monica Garajo, artista pasticciera dal talento innato

Monica Garajo, 33 anni, occhi luminosi e sorriso contagioso. Tanta voglia di fare, creare, lasciare un segno di sé.
Si sa, la cucina è un’arte, e quando l’arte culinaria incontra l’arte pittorica quello che può venirne fuori è senza dubbio un capolavoro. Un talento innato quello di Monica, che cura ogni giorno con amore per creare qualcosa di irresistibilmente buono e bello. Perché il talento senza passione va poco lontano. Ma quando questi si incontrano, il risultato è assicurato.
Monica è genuina, fresca, allegra. Neanche lo schermo del computer attraverso il quale ci siamo viste e parlate è riuscito a mascherare (per fortuna!) il suo piacevole e coinvolgente modo di essere. Il tempo con lei è volato. Ad ascoltarla viene voglia di immergersi nei luoghi d’arte, di sedersi in una caffetteria a leggere un buon libro, di osservare il mondo fuori come fosse un dipinto, magari gustando una fetta di uno dei suoi ottimi dolci.

Monica Garajo, Tesori d'Italia

L’Intervista

Monica, raccontaci di te e del tuo amore per l’arte.
Sono nata a Messina, in Sicilia. Mi sono trasferita a Roma con la famiglia per via del lavoro di mio padre, dove ancora oggi vivo. Un ricordo bellissimo che ho dei miei primi periodi in questa città è legato alle gite della domenica: mio padre, sempre pieno di entusiasmo, ci portava in giro a fare i turisti, per farcela scoprire. Durante quelle domeniche ho visto tanti luoghi meravigliosi, che mi sono rimasti dentro, e sento di poter dire che proprio in quelle occasioni ho imparato a conoscere meglio il mio amore per l’arte. Una passione coltivata ancora prima da mio nonno materno. Ripenso spesso ai pomeriggi in Sicilia, da piccola, seduta con lui a buttare giù i primi schizzi. È stato mio nonno ad insegnarmi a disegnare i profili delle persone. Era bravissimo, realizzava quadri stupendi! Possiamo dire che ho cominciato a sperimentare l’arte a piccoli morsi, a piccoli momenti, ed è un qualcosa che è entrato nella mia vita in modo del tutto naturale. Per me andare in un museo è sempre stato un divertimento. Mio padre mi ha trasmesso questo amore. Mi ha continuamente riempita di bellezza. Ecco, sono stata educata alla bellezza, allo stupore. Cosa che credo andrebbe ritrovata. Sì, bisogna ritrovare il tempo per meravigliarsi, per vivere il bello che ci circonda.

La passione per la cucina. Come nasce?
Sono siciliana, mi piace mangiare, mangiare bene ovviamente. Mia madre ha sempre cucinato, mi teneva accanto a sé da piccola, mi ha insegnato tante ricette e tradizioni culinarie. Ricordo molti momenti trascorsi insieme ad impastare, a preparare torte e biscotti. Momenti dolcissimi che sono parte di me. Quello che siamo, credo, è il frutto del tempo che passiamo con le persone che in qualche modo lasciano un segno nella nostra vita. È nata così la mia passione, su un tavolo della cucina accanto a mia madre. Con il tempo il mio amore per i dolci è cresciuto, quando ho iniziato a sperimentare ho trovato un gran piacere nel realizzare piccole delizie. Se ci pensiamo, quanta gioia dà mangiare un pezzetto di cioccolata? È scientificamente provato. Ecco, trovo felicità nel preparare un dolce, così come so che ne porta il gustarlo. Per questo ho scelto il nome Happiness is a Piece of Cake per il mio piccolo progetto. Per rendere felici le persone ci sono tanti modi, io ho trovato il mio nel fare i dolci. Quando sono triste, li cucino per sentirmi meglio. Quando sono felice li cucino per sentirmi meglio e per rendere felici gli altri, anche perché non posso di certo mangiarli tutti io!

Una giovane donna tuttofare. Mamma, lavoratrice, tanti impegni e passioni. In cosa trovi il tempo per “respirare” dalla frenesia quotidiana?
Il mio “respiro” lo trovo nelle piccole cose che mi rendono felice, come cucinare e dipingere. Sono fortunata, ho un marito che mi sostiene e mi aiuta in tutto. È stato lui a comprare per me i colori, i pennelli, il necessario insomma per dedicarmi alla mia passione di artista e pasticciera. Anche se questa mi impegna molto, è un momento tutto mio che mi dà ogni volta una grande carica. È un modo per staccare dalla frenesia della quotidianità e riprendere in mano quello che è il mio essere Monica. La creatività è parte di me. Immagino me stessa come un albero: ho delle radici solide, che affondano nei valori che mi hanno insegnato, e poi ho quella spinta verso l’alto, verso la crescita e la ricerca di altro, come i rami cercano il sole. La bellezza di essere un albero è quella di dare dei frutti, dei fiori ricchi di colore. È questo ciò che mi spinge quando mi dedico a mio modo all’arte. Il mio frutto (oltre la mia fantastica bambina, ovviamente!) è proprio quello che lascio con la mia creatività, un pezzettino di me, un pezzettino di dolcezza.

Happiness is a Piece of Cake. La felicità in un pezzo di torta.
Come dicevo, cucinare dolci mi rende felice e siccome la felicità non può dirsi completa se non è condivisa, ho deciso di aprire un mio blog. Happiness is a Piece of Cake è nato esattamente il primo marzo del 2020. Ero in maternità, in occasione di alcune riunioni del team di scout – sì, sono anche capo-scout – ospitate in casa mia, ho cucinato diversi dolci (noi scout amiamo mangiare). In una settimana ne ho preparati così tanti che ho iniziato a pubblicarli, per gioco, su Instagram. Da lì l’idea di creare una pagina vera e propria, uno spazio personale in cui condividere le mie ricette. Sono entrata in contatto con una community stupenda, di persone appassionate di cucina e di dolci soprattutto, ho stretto nuove amicizie. È iniziata così una nuova bellissima avventura.

Combinare pasticceria e arte. Quadri su frolla, un’idea che cattura.
L’idea di Quadri su Frolla è arrivata per caso, in uno di quei giorni in cui ci siamo ritrovati tutti, per forza di cose, chiusi in casa. Ciò che più mi mancava era uscire e andare per musei, visitare mostre, vivere di arte. Per passare il tempo ho iniziato a cucinare spesso, anche per portare avanti il mio blog. Un pomeriggio ero in cerca di ispirazione per decorare una crostata appena fatta. Guardandomi intorno ho notato sul frigo la calamita con il dipinto della Ragazza con l’orecchino di perla e ho pensato “Perché no? Proviamo!”. Ed è stato bellissimo. Dipingere mentre cucino: le mie due passioni che si uniscono, l’ideale per me. L’arte nutre l’anima, ci riempie, ci porta ad osservare il particolare e a fare un passo indietro per guardare il generale. Fermi davanti a un Caravaggio, così vicini ad un chicco d’uva dipinto alla perfezione, tanto da sembrare vero, non viene da pensare “Perché non posso assaporarlo?”. L’arte può diventare anche qualcosa di deperibile e allora perché non mangiarla, non solo con gli occhi! L’arte può essere fruibile in tutti i sensi. A quel punto ho deciso di creare una galleria virtuale. La finalità dei social network, in fondo, è la condivisione di ciò che più ci piace. Quindi perché non riempire di bellezza il mondo virtuale. Così ho iniziato a dipingere altri quadri su frolla, a condividere le mie creazioni e ho lanciato l’omonimo hashtag in modo che anche altri possano condividere le loro. E sembra che l’idea piaccia.

Un talento innato, il tuo.
Sono autodidatta, in pasticceria come nella pittura. Ho iniziato a dipingere con la tecnica ad olio. La prima volta che ho realizzato un quadro avevo 17 anni. Chiesi gli strumenti come regalo ai miei genitori, mio padre mi comprò tutto il set! Era un pomeriggio di dicembre, iniziai a dipingere il Campo di Papaveri di Monet. Devo dire che fui molto soddisfatta del risultato, quel quadro è ancora appeso in casa dei miei. Dipingere su tela è sicuramente più semplice, sulla frolla bisogna avere molta delicatezza, ho dovuto sperimentare per trovare l’impasto più adatto. Inoltre, correggere sulla frolla senza rovinarla è quasi impossibile. Ora, ogni volta che posso, mi dedico a dipingere i miei quadri su frolla, riproponendo le opere di grandi artisti che in qualche modo hanno un legame con la mia vita, con le mie esperienze. 

Tre parole che ti descrivono.
Empatica, creativa, esplosiva.

Sogni nel cassetto (della cucina, si intende).
Mi piacerebbe molto che questa mia passione, che in fondo è l’espressione di ciò che sono, si tramutasse in qualcosa di più. Sono soddisfatta della mia vita, ma bisogna sempre sognare e aprirsi alle possibilità. Uno dei miei sogni nel cassetto è quello di aprire una bakery, un luogo accogliente, dove le persone possano trascorrere il proprio tempo leggendo, ascoltando musica, mentre sorseggiano un buon caffè e gustano i miei dolci. Un angolo dove condividere momenti di bellezza e bontà.

Monica cita Feuerbach, “L’uomo è ciò che mangia”. Allora auguro a tutti di mangiare i capolavori di questa artista pasticciera dal talento innato… e di essere arte.

Intervista a cura di Claudia Mele
di Monica Garajo

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