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martedì, 12 Novembre, 2024
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La Tonnara di Marzamemi

Storia di un luogo la cui memoria è diventata motore di rinnovamento

Amministrata dai principi Bonaccorsi e attiva fino ai primi anni del Novecento, la Tonnara di Marzamemi esprime indubbiamente un fascino misterioso.
In occasione del TdI-Tour nel Sud-Est della Sicilia, Tesori d’Italia Magazine ha varcato il cancello dell’antico stabilimento di lavorazione del tonno e ha trovato un tesoro che si è svelato da un nuovo, semplice, punto di vista.

Saper coniugare “tradizione e innovazione” sembra essere la soluzione del secolo. «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi» scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo Gattopardo, riferendosi, tra le altre cose, anche all’urgente necessità di una trasformazione cosciente.
L’impianto della Tonnara di Marzamemi si ritiene costruito intorno all’anno Mille dal popolo arabo, tant’è che anche il nome Marzamemi sembra derivi dalle parole arabe marsa al hamem ovvero “rada delle tortore”. L’edificazione della struttura vera e propria, invece risulta risalire intorno alla metà del Settecento. La Tonnara di Marzamemi ha avuto un lungo trascorso essendo passata la sua proprietà di mano in mano, fino ad arrivare ai principi Bonaccorsi che sono riusciti a tenerla attiva, attraverso la pesca del tonno, fino alla metà del Novecento.
Oggi la Tonnara di Marzamemi non svolge più quella che era la sua funzione originale: la vecchia camperia, conosciuta come Loggia degli Scieri, è ora un luogo in cui vengono organizzati eventi, allestiti set cinematografici per film e fiction, realizzati convegni e momenti di cultura aperti al pubblico.
Grazie ai suoi enormi spazi – lo stabilimento misura circa 750 mq – e alla sua particolare bellezza, la Tonnara di Marzamemi è capace di incantare per il suo apparire “fuori dal tempo”. Ma la sua trasformazione non è stata così scontata o prevedibile, soprattutto considerando che per molto tempo la Tonnara è stata abbandonata ed ha rischiato di trasformarsi in un tesoro sepolto e dimenticato.
La sua storia è legata a doppio filo a quella del luogo in cui si trova: Marzamemi, un antico borgo marinaro paragonabile ad una perla naturale, che solo in questi ultimi anni si è finalmente rivelato al mondo intero in tutto il suo splendore, fino a trovarsi oggi alla ribalta su tutti i social, diventando la città più “instagrammata” del 2018.
L’indiscutibile fascino del borgo di Marzamemi è dovuto a tanti aspetti. I giochi di luce del sole, dall’alba al tramonto, e quelli dei suoi lampioni, al calar della sera, creano riflessi e ombre sulle antiche case dei pescatori, sulla grande piazza Regina Margherita, sul palazzo del Principe di Villadorata – oggi attrezzato per ospitalità di lusso –, sulla chiesetta di San Francesco da Paola e, ovviamente, sulla Tonnara.
Per secoli lo stabilimento di lavorazione del tonno è stato il cuore pulsante dell’economia di Marzamemi, rendendo così il borgo un luogo di un valore inestimabile, ricco di tradizioni antiche da preservare.

Non possiamo conoscere fino in fondo ciò che ha spinto il principe Domenico Bonaccorsi di Reburdone a prendere in mano le redini dello stabilimento attraverso un’opera di restauro e di manutenzione, ma possiamo immaginare che il desiderio di mantenere intatta la sua bellezza nel tempo e donarla alle generazioni future fosse uno dei suoi obiettivi.
Possiamo quindi dire con certezza che, nel varcare la soglia del cortile alberato, la sensazione è quella di entrare in un altro mondo. I rumori e le voci provenienti dalla piazza Regina Margherita si estinguono, sostituiti immediatamente dal cinguettio degli uccelli e questo cambiamento, lungi dall’essere una visione poetica, è semplicemente ciò che accade.
L’interno del Palazzo della Loggia, che per l’occasione abbiamo visto completamente svestito da tavoli e addobbi immancabili in ogni evento importante, evoca tutt’oggi immagini antiche: non è stato affatto difficile immaginare le schiere di scieri, le imbarcazioni lunghe circa 15 metri usate per la mattanza dei tonni, in fila una dietro l’altra.

Quello particolarmente affascina della Tonnara di Marzamemi è proprio la trasformazione subita, che insegna ─ in maniera sottile ma efficace ─ quello che è un principio dell’arte concettuale, ovvero la capacità di portare un nuovo sguardo e una nuova direzione alle cose, mantenendone intatta la loro essenza.
Grazie ad una rivoluzione del pensiero che non cancella le tradizioni, anche il suo spazio è stato rivoluzionato ed oggi la Tonnara vive una nuova vita senza dimenticare il passato.
-di Valentina Alfarano

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