Un viaggio nell’accoglienza romagnola, fra eccellenze enogastronomiche e innovazione, nel rispetto dell’identità dei luoghi
Da qualche mese ci siamo messi in viaggio, a bordo del nostro Laika camper stiamo percorrendo migliaia di chilometri, per andare incontro alla bellezza.
A settembre abbiamo fatto tappa in Emilia Romagna e siamo stati travolti dallo splendore di Brisighella, uno dei borghi più belli d’Italia. Il Sindaco Davide Missiroli e Valeria Benini della Pro Loco ci hanno accompagnato con calore ed entusiasmo alla scoperta di questo tesoro.
Brisighella nasce dall’abbraccio delle cave di gesso ed è sempre stata una terra di confine, incastonata fra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio. Il borgo nasce nel 1290 e viene riconosciuto come “il borgo dei cavatori di gesso”. La presenza del minerale, infatti, da sempre caratterizza la storia di questi luoghi. Nelle grotte di gesso sono stati trovati reperti paleocristiani, la cava di Brisighella è stata una delle sei cave del Mediterraneo durante l’impero romano, i romani utilizzavano il gesso per produrre il lapis specularis altrimenti detto il vetro di pietra. Le abitazioni del borgo sono state scavate nel gesso, l’architettura, il paesaggio e la filiera enogastronomica sono caratterizzati dalla presenza di questo minerale.
Con il piano regolatore del 1962, nell’intento di preservare la ricchezza ambientale e paesaggistica del territorio, le cave vennero dismesse. Successivamente, attraverso un lungo processo di costruzione di una nuova identità, è stato inaugurato il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola. La scelta di investire su strategie di valorizzazione di lungo periodo ha consentito a questo territorio uno sviluppo identitario e innovativo, denso di significato e di valore.
I principali elementi sui quali si fonda Brisighella sono un’agricoltura di alta qualità, una produzione enogastronomica di pregio, un assetto architettonico e paesaggistico ben integrato, un ottimo posizionamento dell’offerta turistico/culturale, la capacità di dar vita a buone prassi, l’armonica relazione fra l’uomo, i luoghi e la natura.
La filiera enogastronomica del territorio annovera tra le sue fila diversi prodotti di altissima qualità come l’olio extravergine di oliva, i vini Sangiovese e Albano, il carciofo moretto e la mora romagnola – razza suina autoctona. Qui, nel 1976, gli agricoltori si unirono e diedero vita al primo progetto di filiera dell’olio. Nel 1996 l’olio di Brisighella è stato il primo in Italia ad ottenere il riconoscimento DOP.
La condivisione degli obiettivi, il rispetto delle regole e un costante lavoro sulla qualità dei prodotti, rendono innovativa la filiera enogastronomica dell’area; su questa scia nasce “Terra di Brisighella”, cooperativa agricola cui aderiscono 300 produttori della zona, che ha aperto un delizioso showroom fra le viuzze del borgo.
I temi della preservazione dell’identità e della cura della memoria sono motore propulsore di molteplici iniziative, come il progetto “Apprendisti Ciceroni” che vede gli studenti di Brisighella trasformarsi in guide speciali per un giorno, accompagnando i turisti alla scoperta dei tesori e degli aneddoti del borgo.
La ricca offerta turistico/culturale, piena espressione dei caratteri distintivi del luogo, viene inaugurata con la Pasqua e si conclude con il presepe vivente del 26 dicembre; all’interno del Parco Regionale della Vena del Gesso si possono praticare attività escursionistiche, nordic walking, percorsi in bicicletta, partecipare a concerti di musica classica in cava.
Il ricco calendario di eventi accoglie mostre di artisti romagnoli sul tema del paesaggio, rievocazioni medievali, sagre di prodotti tipici – come quelle della spoja lorda e delle pere volpine col formaggio stagionato –, rassegne di musica barocca, mercatini dell’artigianato, calici sotto le stelle, festival di teatro ragazzi dedicato alla fiaba, fino a giungere alla “Notte romantica”, una serata speciale in cui le luci del borgo si spengono e le candele illuminano le viuzze fra interventi artistici e ristorazione diffusa.
Brisighella è paesaggio, memoria, cura, innovazione, sapori… camminando fra le stradine del borgo giungiamo alla Via degli Asini, gioiello urbanistico, strada pubblica sopraelevata incastonata fra le cave di gesso e la via del commercio. Venne creata come baluardo difensivo, in principio utilizzata per il parcheggio degli asini. Successivamente i gessaroli, coloro che lavoravano il gesso, qui stabilirono le proprie abitazioni. Percorrere la Via degli Asini è un passaggio imprescindibile per entrare nello spirito e nell’anima del borgo.
Lasciamo Brisighella con un sentimento di nostalgia… torneremo presto, magari in una frizzante serata primaverile, quando i cristalli di gesso inondano il borgo di luce naturale, lì dove convivono in perfetta armonia l’uomo, il territorio e la natura.
-di Alessandra Magnacca
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