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lunedì, 30 Settembre, 2024
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Azienda Campisi, il tonno in tutte le salse dal 1854

Dai frutti della terra e del mare, una storia di vera eccellenza siciliana

Tesori d’Italia Magazine ha avuto il piacere di ascoltare dal vivo una storia lunga 160 anni, percorrendo un itinerario che si tramanda da cinque generazioni e va dagli anni dell’Unità d’Italia fino ad arrivare ai giorni nostri. «Imprenditori si nasce, non si può diventare», ci confida Salvatore Campisi durante il nostro incontro a Marzamemi in occasione del TdI-Tour nel Sud-Est della Sicilia.

Questa storia ha inizio in un luogo speciale, Marzamemi, antico borgo di pescatori in provincia di Siracusa, posto sulle rive del Mediterraneo. La prima Tonnara in Italia venne realizzata proprio qui, ed è la lavorazione del tonno il punto comune che unisce Marzamemi all’azienda Campisi.
Le tradizioni sono importanti da preservare perché racchiudono le nostre radici e diventano custodi di solidità e autorevolezza e anche se i tempi cambiano e i paesaggi mutano ─ insieme alle circostanze storiche, alle vite, alle abitudini ─ le tradizioni spesso diventano la nostra strada per il futuro.
Esempio concreto è quello dell’azienda Campisi, attiva ormai da oltre 160 anni nel settore dell’excellence food, produttrice di una grande varietà di prodotti tipici siciliani: conserve di prodotti ittici e vegetali, sale alle spezie o alle erbe, creme, paté e sughi pronti.

Era il 1854 quando venne posto il primo mattone dell’azienda dal bisnonno dell’imprenditore, Salvatore Campisi, del quale porta il nome, che creò un magazzino per lavorare nei barili di legno i 33 sapori del tonno, perché «del tonno, oca e maiale non si butta niente».
La gestione del magazzino passò poi al nonno di Salvatore, il quale ebbe una prima intuizione: far viaggiare il tonno in tutta la Sicilia, sotto sale e dentro i barili di legno, sistemato su carretti «stile Far West». Una volta venduto tutto, ritornava a casa con il compenso in denaro o con prodotti di scambio ricevuti, come legumi o altro cibo.
Ad ampliare il mercato, anni dopo, ci pensò il papà di Salvatore, Paolo Campisi che, forte delle tradizioni e degli insegnamenti ricevuti, sfruttò l’avvento dell’elettricità per comprare la prima macchina in ferro per chiudere le latte. Grazie ai nuovi metodi di conservazione e pastorizzazione, iniziò così a commerciare tonno, acciughe, sgombro, sardine e tutto il pesce azzurro che i marinai pescavano a seconda del periodo dell’anno. Chiuso nelle scatole di latta, il pesce veniva caricato nei camion o nei vagoni delle prime ferrovie e viaggiava fino a raggiungere ogni parte d’Italia.
Nel ’72 il timone dell’azienda passò proprio a Salvatore Campisi, il quale portò avanti la tradizione di famiglia grazie ad un’intuizione dettata dalle circostanze storiche italiane: il boom economico degli anni ’60 vide le donne fare ingresso al lavoro in fabbrica e, di conseguenza, diminuire il tempo che loro potevano dedicare alla cucina. Così Salvatore decise di ampliare le proposte culinarie dell’azienda offrendo sughi pronti, utilizzando i pregiati pomodori Pachino, ma anche sughi di pesce scelto in base al periodo dell’anno, sughi al tonno, sugo di seppie, sarde con finocchietto selvatico e uvetta, conserve e paté. L’idea piacque subito e la bontà dei prodotti portò ad espandere il mercato in tutta l’Europa.
La tradizione dell’azienda Campisi continua a crescere oggi con Paolo Campisi, figlio di Salvatore, per perseguire il mix di tradizione, passione, inventiva e creatività che da sempre ha caratterizzato la storia della sua famiglia. Anche Paolo, infatti, sfruttando la potenza del web, è riuscito a far scoprire e a commercializzare i prodotti dell’azienda in tutto il mondo. «Mio figlio ha superato me e mio padre. In famiglia siamo stati tutti buoni maestri: ognuno ha messo l’altro in condizione di essere superato», rivela Salvatore Campisi.

L’azienda Campisi propone prodotti di qualità eccellente. Il pescato proviene dalle acque del mar Mediterraneo e viene proposto adeguandosi alla stagionalità: per questo il pesce è sempre ricco di Omega3. Le materie prime sono coltivate secondo metodi naturali e senza l’utilizzo di sostanze nocive per la salute. È possibile gustare tutto questo anche in loco, nel Ristorante Campisi, un ambiente curato, con tavoli in legno e prevalenti sfumature azzurre che richiamano il colore del mare, quello stesso mare sui cui il ristorante si affaccia.
Salame e prosciutto di tonno, bottarga, pescespada affumicato, tonno lato ventresca, tonno lato tarantella… migliaia di turisti ogni anno si concedono un apericena o un aperitivo, attratti dai sapori deliziosi di tutte le pietanze offerte. Gli chef sono figli di marinai, per questo conoscono la materia alla perfezione e scelgono ingredienti locali, come la pasta rigorosamente fresca e fatta con seme di grano duro siciliano. Il menu proposto, inoltre, cambia ogni 25 giorni, in base alla tratta dei pesci.
Visitare la Sicilia non può che includere questa tappa obbligata, dove i sapori genuini sono ancora presenti e la passione per il proprio lavoro può essere gustata da tutti.

– di Valentina Alfarano

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