Il mare scivola veloce sotto la nave, lo stretto di Messina si apre, l’Etna fa capolino nell’orizzonte velato del mattino. Siamo arrivati nella Sicilia bedda. L’aria che si respira è diversa, impregnata di una magia che solo quest’isola possiede. E noi l’abbiamo vissuta a pieno.
Il nostro viaggio a bordo del camper Laika nel Sud-Est della Sicilia è stato una scoperta continua di sapori e profumi, pensieri e parole, desideri e idee, di persone che questa terra la vivono e la amano. È stato una passeggiata tra le strade di Catania, città dal volto barocco e dai contorni disegnati, è stato l’entusiasmo di invadere il Mercato del Pesce e catapultarci nell’autenticità dei protagonisti di questo scenario teatrale.
È stato una cena a Calabernardo in un chioschetto vista mare, tra chiacchiere e risate, programmi e appunti per i giorni seguenti sparsi qua e là tra le nostre teste sognanti.
È stato assaporare il gusto inconfondibile del cioccolato di Modica e ascoltare le voci di chi ha portato con sé nel mondo l’amore per la città di Ragusa. È stato una passeggiata a Noto in compagnia di Frida e Picasso e l’incontro a Lido di Noto con chi ogni giorno lotta per migliorare la Sicilia e l’Italia.
È stato scoprire l’antica tradizione del vino a Pachino e poi concedersi una passeggiata lenta tra i vicoli di Marzamemi con il gusto della granita fresca, sedersi sulla riva frastagliata con i piedi in acqua e lanciarsi in desideri futuri.
È stato gustare ottimi arancini – forse troppi, ma chi resiste? – e ascoltare il suono del marranzano ad Enna.
È stato tenere in mano una stella marina e poi riconsegnarla al mondo, lo sguardo stupito davanti all’imponente elefante del Plemmirio e la ricerca di un’impercettibile fessura da cui il mare respira su una superficie lunare.
È stato scoprire i riti e le tradizioni di Palazzolo Acreide per la celebrazione di San Sebastiano, cantare e ballare sotto un palco nonostante la stanchezza.
È stato alzarsi all’alba dopo poche ore di sonno, con la curiosità a tenerci gli occhi aperti.
È stato conoscere i luoghi di Montalbano a Punta Secca, affidarsi allo spirito d’avventura – che non manca! – e, con bombole e pinne, prendersi per mano e lanciarsi nel battesimo del mare.
È stato un caffè al risveglio col profumo di dolci appena sfornati che si mescola a quello dei panni stesi ad asciugare, dondolanti su fili tesi.
È stato una serata in terrazza con un bicchiere di vino e canti siciliani, con le note leggere della chitarra e il suono battente del tamburello.
Il nostro viaggio nel Sud-Est della Sicilia è stato questo e tanto altro: la scoperta di noi stessi, del nostro team e della forza del lavoro di squadra, di limiti che possono essere superati e di piccoli traguardi personali da raggiungere. È stato ridere insieme, anche di noi stesse a volte.
Il nostro viaggio nel Sud-Est della Sicilia è stato come trattenere il respiro, tuffarsi ad occhi chiusi e riaprirli in un mare di Tesori, realizzando che anche in mare è possibile respirare.
di Claudia Mele