Un ponte ideale tra Bruxelles e Nardò, un luogo di charme da vivere in vacanza: la storia di chi ha scelto l’Italia come seconda casa
Non sono pochi i casi in cui l’amore per l’Italia spinge cittadini stranieri a desiderare di viverci e di costruire qualcosa di bello, per restituire la bellezza ricevuta e nutrirsene portandola anche nel proprio luogo natio. Questo è il caso del belga Vincent De Cat che dal 2009 si divide tra Bruxelles ─ dove lavora come consulente nel settore della comunicazione ─ e Nardò, nel Salento.
Il Salento, da sempre terra di mezzo, luogo di incontri di culture diverse, è oggi meta non solo di turisti e viaggiatori, ma anche di chi ha voglia di investire e intraprendere nuovi progetti di vita nell’incantevole lingua di terra fra due mari, dove il sole sorge presto la mattina e le lunghe notti calde d’estate scorrono ritmate dal canto delle cicale. A questa fetta di persone, veri “esploratori” animati dalle idee più disparate, appartiene Vincent. Tesori d’Italia Magazine lo incontra e ascolta la sua storia.
«Sono nato in Belgio, ho sempre vissuto a Bruxelles e adesso faccio avanti e indietro tra la mia città natia e la Puglia perché mi sono innamorato di questi luoghi nel 2009». In cerca del classico posto al sole dove poter acquistare casa e incuriosito dai racconti di una sua amica francese sulla bellezza del Salento, nel 2009 Vincent giunge a Nardò. Ad accoglierlo un solo bar con gli ombrelloni colorati, a piazza Salandra.
L’impatto è decisivo. Lui non era nuovo all’Italia, avendo qui carissimi amici, una sorella e dei nipoti che hanno trascorso tanti anni a Roma. Roma è caput mundi, mentre da Bruxelles a Nardò il passo non è breve. Nardò gli appare come una cartolina dal passato, come un luogo sospeso rimasto fermo agli anni ’60, alle sue atmosfere, ai suoi colori. Forse proprio questo lo affascina particolarmente: un’autenticità che si mantiene inalterata nel tempo. Se ne innamora follemente.
Da qui l’idea di trasformare l’amore per questa terra non solo in una meta di fuga dove comprare casa e trascorrere qualche giorno di vacanza, ma in un nuovo impegno lavorativo da aggiungere agli interessi nel settore del marketing portati avanti a Bruxelles.
Decide quindi di investire nel Salento, acquista cinque appartamenti abbandonati siti nel cuore antico di Nardò e dà vita a una struttura turistica, “NardòSalento – Locations de charme au cœur du Salento”, un luogo pensato per accogliere persone da tutto il mondo. «La bellezza di questo progetto è che mi ha permesso di operare attivamente sul territorio, per riqualificare, ristrutturare, seguire i cantieri, dare vita a delle case che, al momento dell’acquisto, erano abbandonate da dieci, quindici anni».
Grazie al suo gusto estetico e al suo amore per la ristrutturazione, Vincent ricrea atmosfere da favola nei suoi appartamenti siti a due passi da piazza Salandra; le case sono circondate da ampi agrumeti e ospitano terrazze con splendida vista sul mare. Tutto è curato nei minimi dettagli, qui si può disporre di ogni comfort.
Giorno dopo giorno, con fatica e passione, costruisce un ponte ideale tra Nardò e Bruxelles che lo porta a fare da spola con la sua città natale; inizia a vivere in due luoghi:in Italia e in Belgio, tra il Salento e la casa natia.
Sono ormai dieci anni che Vincent trascorre lunghi periodi a Nardò, è rimasto immutato il fascino che esercitano su di lui le dimore storiche, il patrimonio architettonico; continua a essere incantato dai suoi angoli di terra, dal mare, dal sole. Ma, a suo dire, la scoperta più bella sono le persone, la loro capacità di accoglienza. Grazie a questo, pur lontano dal suo luogo d’appartenenza, Vincent ha potuto ricreare un suo vissuto, facendosi egli stesso guscio che accoglie, diventando un punto di riferimento per quanti arrivano da altri Paesi: «Tedeschi, svizzeri, belgi, americani, australiani, canadesi, turisti con origini italiane che abitano a Bangkok…». Nel suo lavoro l’obiettivo principale è quello di far sentire gli ospiti a casa propria. Gli stessi ospiti che spesso si abbandonano con lui al racconto delle loro esperienze in giro per il Salento, dando luogo a uno scambio e a un arricchimento reciproco che sembra non doversi esaurire mai: c’è sempre qualcosa da scoprire o qualcuno pronto ad indicare la strada di un percorso o a suggerire un buon posto dove poter gustare la cucina tradizionale.
Prima di salutarlo, un’ultima domanda. Cosa secondo lui, trovano in Italia gli stranieri che decidono di fermarsi o desiderano poterlo fare: «Innanzitutto la bellezza, perché l’Italia è un museo; poi la bontà del cibo, il vino, il mare, il sole. E poi, qui nel Sud, la gente, che è rimasta umile e sempre pronta ad aiutare».
Vincent si augura che a Nardò e in genere nel Sud Italia resti questo approccio umano, nonostante l’arrivo di tanti turisti. Per ora a Nardò si punta ad un turismo di qualità e ci si augura che non si perda l’identità del luogo. Molti sono i turisti da Inghilterra, Francia, Germania oggi diventati residenti a Nardò formando una vera e propria comunità che, ogni tanto, si ritrova anche insieme ai nuovi amici italiani. Perché nessuno è realmente straniero in questa terra.
– di Floriana Maci
Foto di: Vincent De Cat ed Elizabeth Rubino