Bologna, 6 Dicembre 2023 – Dopo sei mesi di peregrinazioni in Italia, tra Isole e terraferma, attraverso le 18 tappe che hanno accolto i viaggiatori del festival in 9 regioni, la rete di IT.A.CÀ conclude il suo odisseico viaggio targato 2023 mettendosi già al lavoro per la prossima edizione, per continuare a sviluppare processi territoriali virtuosi che mettano al centro il benessere delle comunità assieme alla pratica di un turismo realmente responsabile, inclusivo e accessibile.
Oltre 700 realtà nazionali e internazionali sono già al lavoro in queste ore, con appuntamenti online e dal vivo – tra cui quello di Bologna tra dieci giorni e dal 2 al 4 febbraio 2024 anche Palermo – da un lato per tirare le somme di una edizione che ha visto confermati gli oltre 35.000 partecipanti agli eventi totali, con una sempre maggiore attenzione agli incontri inclusivi e accessibili, e dall’altro per organizzare e co-progettare il piano di crescita e il tema trainante dell’edizione 2024, nell’ottica di rafforzare un diverso concetto di sviluppo turistico attraverso progetti collaborativi.
“Partiamo dalle storie come esercizio di prossimità, per affrontare le sfide globali (dalla crisi climatica alle guerre) a partire dal locale; riteniamo importante ora più che mai accogliere e raccogliere narrazioni capaci di restituire senso di comunità, conoscenza ed esperienza. L’idea di base che continua a muovere il festival è quella di promuovere una relazione autentica con e tra la popolazione locale, per contribuire a stimolare nuove idee e incentivare gli operatori culturali nell’offrire esperienze diverse, e creare così un pubblico più attento ad un segmento di turismo poco accentuato, ma che può rendere molto – dichiara Sonia Bregoli, YODA aps, Co-fondatrice, Coordinatrice della rete e della Comunicazione Nazionale IT.A.CÀ – Dopo 15 anni continuiamo con energia giorno dopo giorno a co-progettare con le reti locali per rendere il festival un’iniziativa di innovazione sociale e inclusiva che si può far rientrare nel nuovo civismo: cittadini attivi e virtuosi che trovano il tempo, l’attenzione e l’energia richiesti per partecipare allo sviluppo del bene comune”.
Un binomio possibile, quello di crescita del turismo e rispetto delle comunità che lo ospitano, che gli organizzatori delle Tappe di IT.A.CÀ hanno reso attuabile anche quest’anno, declinando il tema ‘Tutta un’altra storia – le comunità raccontano i territori’ attraverso gli oltre 245 eventi pensati nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente.
Sono stati oltre 60 i territori coinvolti dalle Tappe, tra borghi e paesi delle aree interne, riserve e parchi naturali, aree protette e siti UNESCO.
Si confermano gli itinerari a piedi e in bici e le escursioni (quasi 150) come cavalli di battaglia del festival, a riprova di un generale bisogno di stare sempre più a contatto con gli elementi della natura e grande partecipazione anche ai tanti seminari e workshop (oltre 65) che raccontano un’Italia sempre più curiosa di conoscere storie positive di turismi diversi e possibili. In forte crescita la proposta di eventi come concerti musicali, proiezioni e spettacoli teatrali (oltre 30): un modo efficace e coinvolgente per raccontare le comunità, le persone e i territori. E alla narrazione delle comunità hanno contribuito anche i tantissimi incontri e reading letterari a cui hanno partecipato anche, tra gli altri, scrittori e poeti come Franco Arminio e Wu Ming 2.
Tantissima l’attenzione agli eventi anche da parte dei viaggiatori ‘da casa’, che hanno potuto seguire tutto il programma del Festival attraverso i canali web e social sempre aggiornati: nei sei mesi di attività delle Tappe, sono stati raggiunti infatti quasi 5 mln di utenti (4.872.564) dimostrando come l’ecosistema digitale di IT.A.CÀ negli anni è cresciuto, e oltre ad essere una grande opportunità di comunicazione e visibilità per tutta la rete, conferma di essere sempre di più un punto fermo nel mondo del turismo responsabile e sostenibile italiano.