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sabato, 21 Dicembre, 2024
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A Catania per un viaggio tra ciclopi e briganti

Affacciata sulla Playa e protetta dalla vetta dell’Etna, Catania è una città vitale, in cui scoprire feste popolari, architetture barocche e sentieri che conducono dal mare al magma. La pietra lavica predomina sulle case e per le strade, come nel simbolo della città: l’elefante che sorregge il Liotru, il grande obelisco di fronte alla chiesa di Sant’Agata.

Preparatevi a un viaggio fra ciclopi abbronzati, elefanti dormienti, “briganti” di quartiere e vette fumanti. Seguiremo quattro percorsi che accontentano ogni gusto: dagli appassionati della storia, agli instancabili trekkers; dagli amanti del mare, a coloro che viaggiano con passeggini o in sedia a rotelle. Quindi, zaino in spalla, costume e scarponi per assaporare lo street food del mercato della città di Catania, accompagnati dal tifo da stadio del quartiere Librino e dal brontolio dell’Etna.

Catania Fontana dell'Elefante
Liotru | © Leandro Neumann Ciuffo | CC BY 2.0
La fenice che vola sulla storia della città

La città di Catania vive di un passato mitologico: fu terra di maghi e ciclopi. Nel 476 a.C. venne ribattezzata Aitna, cioè Etna, oggi chiamata dai catanesi ‘a Muntagna. Per decenni fu figlia di Siracusa divenendo poi approdo romano e città ostrogota, di cui sono visibili innumerevoli vestigia.
In seguito, i canti dei muezzin islamici hanno invaso le vie di Catania, per poi essere zittiti dai Vespri Siciliani dell’occupazione angioina, in cui alcune aree della città sono state distrutte. La città palleggiò fra il controllo dei Savoia e quello dei Borboni, per diventare parte del Regno d’Italia nel 1861.

Catania è stata punto di partenza della rivoluzione industriale: fabbriche, binari del tram ed esposizioni universali l’hanno resa uno dei maggiori poli economici del primo Novecento. Nonostante la modernità, i creatori di candele hanno mantenuto la loro maestria nel realizzare le gigantesche sculture di cera, che ancora oggi illuminano la festa della patrona della città, Sant’Agata. Terremoti e cicloni hanno colpito più volte Catania ma come una fenice ha mantenuto la sua bellezza e magnificenza, come indica il motto di Porta Garibaldi Melior de cinere surgo, ovvero Rinasco dalla cenere, migliore di prima

Catania, Cattedrale di Sant'Agata
Basilica Cattedrale di Sant’Agata | © Luca Aless | CC BY-SA 4.0
Mercato di Catania
A spasso con i Briganti di Catania

Catania è stata baluardo e rifugio per i popoli del Mare Nostrum e questo aspetto si percepisce in tutti gli elementi presenti in città: nelle strade, nel dialetto, nei mercati. La città è divisa in quartieri, ognuno con una storia da raccontare. Noi vi portiamo nel quartiere Librino, per conoscere i Briganti e le Brigantesse.
Il quartiere nasce nel 1976 con la promessa di essere la nuova zona multifunzionale della città. La struttura urbana viene commissionata all’architetto giapponese Kenzō Tange, che realizza un centro ordinato e funzionale. Purtroppo la mala gestione delle risorse e la subitanea perdita di fiducia dei catanesi lo impoveriscono, ma in questi ultimi anni Librino sta rinascendo.
Il visitatore è accolto dalla Porta della Bellezza, il più grande bassorilievo in terracotta al mondo, e dal murale il Cantico di Librino, realizzato da Antonio Presti. Due opere che danno voce e forma agli abitanti di quest’area della città.

Questa zona è conosciuta in Italia per un grande merito sportivo: la squadra di Rugby. Lo sport è diventato un mezzo per la ripresa di Librino e per il futuro di ragazzi e ragazze che lo abitano, grazie all’Associazione sportiva i Briganti. La passione e il sacrificio di tutti i briganti e le brigantesse ha permesso di ripristinare lo stadio, le famiglie si sono unite in progetti di associazionismo con altre realtà locali, come il bar libreria GammaZita, e ogni giorno si battono contro l’abbandono scolastico e l’impoverimento del quartiere.

Un tuffo al mare, fra la Playa e la città di Polifemo

La spiaggia di Catania, o meglio la Playa, ambita e amata dai Borboni, divenne il luogo preferito dalla nobiltà. Nei primi anni venti del Novecento, l’area è diventata sede degli chalet al mare, con sfilate in costumi da bagno e gare di tuffi dall’alto delle rocce laviche. Andate a rinfrescarvi, ammirando dal bagnasciuga la vetta dell’Etna.

Se avete ancora voglia di mare non potete perdervi Aci Trezza, la città di Polifemo. Ulisse, nel suo peregrinare sostò proprio qui, accecando il ciclope. Polifemo, furente dal dolore, lanciò in mare due giganteschi massi, che oggi affiorano davanti ad Aci Trezza, simbolo di un passato leggendario e della potenza della natura. Questa piccola città coinvolgerà gli amanti della spiaggia e degli aperitivi, ma non solo: sulle tradizionali barche a remi è possibile galleggiare fra i Faraglioni dei Ciclopi e l’Isola Lachea, per accontentare anche i viaggiatori più avventurosi.

Faraglioni di Aci Trezza | © Simone Tinella | CC BY-SA 4.0
Da Catania al Gelo, un trekking da guinness

Il viaggio continua alla scoperta delle aree che attorniano la città di Catania. Perché non fare un trekking su un guinness dei primati? Stiamo parlando della Grotta del Gelo, il ghiacciaio perenne più meridionale d’Europa.

Neve, fuoco e lava caratterizzano questo itinerario spettacolare, un trekking che vi farà percepire la potenza dell’Etna e la sua conformazione geologica. Visiterete tre gallerie laviche, comunemente chiamate grotte: raggiungerete, in un dislivello di 600 metri la Grotta dei Lamponi, la Grotta Aci e infine la Grotta del Gelo. Con una torcia frontale potrete distinguere i profili rocciosi creati dalla lava e respirare l’aria fredda del ghiacciaio. Fra stalattiti di ghiaccio e una grande bocca pronta a condurvi nei segreti del sottosuolo, vi sposterete per un centinaio di metri, illuminati dalla luce delle torce. Riemersi sulla crosta dell’Etna potrete ammirare la città di Catania, il mare e ‘a Muntagna, a 2000 metri di altitudine.

Catania, Grotta del Gelo
Grotta del Gelo | © Enrico Zappalà | CC BY-SA 4.0
Grotta del Gelo | © Enrico Zappalà | CC BY-SA 4.0

L’Etna per ogni andatura e altitudine: dalla città alla natura accessibile

Il contatto atavico con la natura è ciò che ogni essere umano, leggendario e vivente, ha cercato. Nel contempo la natura deve essere fruibile e accessibile, per questo motivo viene proposto un percorso adatto davvero a tutti, che parte da Catania e arriva a Nicolosi: parliamo del Sentiero di Germoplasma, da fare anche con sedie a rotelle o passeggini. Il tragitto è adatto ai non vedenti, con descrizioni tattili che consentono di comprendere i dettagli di ciò che vi circonda; è semplice e non richiede nessun accorgimento particolare, il tratto è battuto per facilitare l’attraversamento. Il percorso è chiamato “Il sentiero dei cinque sensi”, istituito dal consorzio CEVASABI (Centro per la Valorizzazione e la Salvaguardia della Biodiversità della Sicilia Orientale). Respirerete l’odore della flora locale, percependo il ronzio dell’ape nera dei Nebrodi, una specie in via d’estinzione che qui viene tutelata.

© Erika Mattio
‘A Muntagna sostenibile, in treno attraverso le città etnee

Per chi volesse ancora scoprire i segreti del ‘a Muntagna e visitare altre città etnee in modo semplice, è possibile salire a bordo del treno che percorre la Circumetnea. Il trenino degli anni Ottanta rende facile lo spostamento anche per passeggini e sedie a rotelle e vi porta a scoprire i piccoli borghi che coprono il lato Nord dell’Etna in maniera sostenibile.

Passando rapidamente dal mare alla montagna, dalle piantagioni del pistacchio di Bronte al lago di Gurrida, il percorso mette d’accordo ogni gusto: potete scegliere di sostare alle pendici del vulcano, fare un tuffo al mare o camminare fra i paesini storici. Il tutto correlato dalla scoperta del ricco e sorprendente paesaggio etneo. Questo piccolo viaggio permette di respirare il forte odore di zolfo, toccare con mano la storia e dialogare con le profondità dello Ionio, come solo a Catania si può fare.

di Erika Mattio


 

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