Le persone e i principi su cui è stata fondata: sono queste le colonne di un’impresa. Sono queste a stabilirne la direzione, a profondere la giusta energia a cuore e polmoni quando la situazione si fa difficile. Sono l’unico vero legame tra le fondamenta e le ali di un sogno.
Nei momenti di smarrimento o prossimi al raggiungimento di un traguardo, bisogna sempre ricordare da cosa e con chi si è iniziato, perché la chiave di tutto sta proprio nella capacità di mantenere viva questa consapevolezza. Ritrovare volti e voci, recuperare la prima scintilla, l’ispirazione madre, quella che rendeva tutto possibile: quando anche l’opera più grande e difficile sembrava la più semplice e naturale del mondo.
La pandemia ha preso ormai le sembianze del nemico oscuro che ci prende a pugni, e noi lì a cercare di parare i colpi e gestire le conseguenze. Ci sta allontanando da tutto e tutti e questo è un dato oggettivo, oltre che metaforico. Così, mentre siamo impegnati a sopravvivere e a capire quale sia adesso il nostro posto, rischiamo di perdere di vista chi ci è accanto e l’immensa ricchezza dei nostri valori fondanti.
Stiamo partecipando, inspiegabilmente inermi, al più grande e grave processo di involuzione della nostra storia: la ricezione passiva del mondo tramite immagini e non più contenuti. Probabilmente non è colpa di nessuno, fa parte del percorso naturale del genere umano. Ma è colpa nostra se, nel nostro arco temporale, in quella porzione di spazio e di tempo di cui siamo responsabili e in cui abbiamo fatto delle scelte, dimentichiamo il valore delle persone che ancora ci accompagnano e la forza dei principi che un tempo ci hanno ispirato.
Una volta incontrate e rese partecipi del nostro destino, una volta scoperti dentro di noi, persone e principi vivono in eterno, come le lettere di un fabbro incise su di una lamina di ferro o le linee di uno scultore scolpite su di una pietra. Dobbiamo scoprirci ferro e pietra, sentire quei nomi e quei sentimenti dentro di noi, custodirli e lavorare per tramandarli alle generazioni future. Se il mondo è fatto di immagini, le persone ne sono il suo più alto contenuto.
Ed è questo che Tesori d’Italia continuerà a fare, a raccontare l’Italia circondandosi di persone vere. Cercando storie fatte di sguardi e di parole profonde. Riscoprendo le tradizioni di un Paese fatto di profumi, di sapori, di emozioni.
Dedico la ripartenza di questo settembre e tutte le nostre prossime scoperte, a quanti mi affiancano in questo momento e a quanti hanno fatto parte del cammino di Tesori d’Italia. A tutti coloro di cui abbiamo parlato, alle persone straordinarie che ci hanno accolto, ospitato, che hanno condiviso con noi momenti piacevoli e difficili. A chi continua imperterrito a credere con noi nell’importanza di fare cultura e impresa. A chi abbiamo salutato a luglio e a chi ci attende già da domani. A chi è più vicino, a chi è lontano. Ai nostri fedelissimi compagni di viaggio in Giappone. Ai nostri partner. Ai nostri lettori, a tutti coloro che ci seguono e che danno ogni giorno consistenza al nostro lavoro. Al coraggio e al valore della condivisione, a quel sogno di bellezza che anni fa ha acceso una scintilla, oggi divenuta luce, pronta a brillare sempre più forte.
di Riccardo D’Urso
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