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martedì, 5 Novembre, 2024
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Niente di nuovo

Più andiamo avanti nel nostro cammino di Tesori d’Italia, più persone incontriamo e ascoltiamo nel mondo dell’arte, della cultura e dell’imprenditoria stessa, più ci confrontiamo con i Tesori di questo Paese, più mi rendo conto che non stiamo facendo nulla di nuovo per l’Italia. Esistono fortunatamente e sorprendentemente tante bellissime realtà che mettono insieme idee, progetti, risorse, che fanno sistema, che creano rete, che investono energie e capitali in prima persona per il benessere del territorio e per chi è disposto a prendersene cura. C’è un intero ecosistema di paladini e innovatori che sta risanando dall’interno i disagi di un Paese vittima della sua straordinaria bellezza e del suo retaggio storico.

A distanza di tre anni dal subentro in Tesori d’Italia con il WJNetwork, è senza dubbio questa la scoperta più importante. È la conferma che cercavo probabilmente da sempre e che dopo due decenni trascorsi in un Paese come il Giappone, in cui il troppo agio rischia spesso di spegnere il fuoco dell’intraprendenza propulsiva e della passione, mi sprona non solo a restare in Italia mentre in tanti continuano a partire, ma a girare ancora per città, paesi, borghi e ad andare avanti alla ricerca di persone straordinarie con cui condividere ulteriormente idee, progetti, risorse con tutta l’intensità, la consapevolezza e il capitale dei miei quarant’anni.
Stiamo viaggiando moltissimo: 20.000 km solo con il nostro Camper Laika, a cui si aggiungono treni, aerei, navi, auto e lunghi tragitti a piedi. Stiamo costruendo, stiamo tracciando nuove rotte culturali e commerciali per gli italiani e per gli stranieri, stiamo facendo davvero tanto, ma in fondo nulla di nuovo per il nostro Paese. C’è chi lo sta facendo già da tempo con risultati eccezionali, sia per la concretezza delle iniziative, sia per la capacità indotta nel sistema di riprodursi e di rigenerarsi nelle stesse persone che vi prendono parte, facendone portatori sani di un modo di concepire la vita e il rapportarsi agli altri che può solo portare valore e benessere comune. Un benessere comune di cui Tesori d’Italia vuole farsi assolutamente promotore. Per il momento, infatti, siamo noi a muoverci per raggiungere e documentare storie di un’Italia ancora tutta da scoprire ma da settembre, seppur consci che non ci fermeremo mai, inizieremo ad accogliere i Tesori italiani nei nostri Studios affinché possano trasmettere con la propria voce e i propri occhi la consistenza di tante iniziative che portate all’attenzione del mondo riusciranno senza dubbio a stimolare tanti altri italiani in cerca di ispirazione.

Non stiamo facendo nulla di nuovo per l’Italia, se non seguire le dinamiche naturali di un momento storico che, lontano dai riflettori, mette in luce il coraggio e la straordinarietà di alcuni italiani dotati di una creatività unica, di una grande capacità cooperativa, dinamicità e praticità imprenditoriale. Ho ancora impressi nella memoria lo sguardo e la semplicità disarmante delle parole con cui ci ha accolti il direttore della Promex di Padova, Franco Conzato, state facendo una cosa bellissima per questa città”; come quelle del presidente dell’Associazione Europea per le Relazioni Economiche e Culturali, Ernesto Carpintieri “Dobbiamo imparare a ri-amare la nostra Italia”; e, infine, quelle di Andrea Pontremoli, amministratore delegato della Dallara Spa, tutti incontrati nell’arco di due settimane “…il mio è un investimento sull’Italia con un ritorno previsto fra 300 anni…”.

Ripercorrerei altri 20.000 km e rifarei esattamente ciò che ho fatto pur di ritrovarmi qui a condividere con voi la bellezza di tutto questo: amare l’Italia, parteciparvi e credere nel suo futuro, questa la vera ricetta per salvare il destino del nostro patrimonio culturale e artigianale, la scintilla che ispira ogni giorno in Italia imprese incredibili che stanno trasformando e illuminando il territorio dal suo interno. Più le ascolto, più le faccio mie, più mi rendo conto che è vero, non stiamo facendo nulla di nuovo per l’Italia, ma stiamo facendo qualcosa di nuovo e di straordinario per noi stessi. Non importa cosa sia accaduto il giorno prima, non importano i sacrifici né le difficoltà che sappiamo di dover affrontare, quello che conta è lo spirito esplorativo, combattivo e costruttivo con cui accogliamo ogni nuovo giorno al mattino, come guardandoci allo specchio cominciamo a tralasciare il nostro aspetto per scorgere tratti di costa, di colline, di terrazze infiorate, piazze, castelli, borghi, strade e a riconoscerci nelle persone incontrate, nelle loro storie, nelle loro vite, nella loro fede incrollabile in ciò che siamo e in ciò a cui da sempre apparteniamo: la nostra Terra.

di Riccardo D’Urso

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