La poliedricità di un uomo e di un professionista al servizio di una tradizione centenaria
Prima di dare il via alla pubblicazione sul nostro Magazine dei reportage video realizzati a Napoli in occasione del nostro TdI-Tour “Pizza Worldwide”, riteniamo doveroso dedicare due parole ad Alessandro Condurro, che ci ha guidati in un’esperienza unica per le strade della città, tra citazioni storiche e piacevoli aneddoti, per raccontarne e scoprirne una piccola ma significativa parte attraverso alcune delle Pizzerie Storiche napoletane. Alla guida dell’Antica Pizzeria da Michele in The World, segretario generale dell’Unione Pizzerie Storiche Napoletane “Le Centenarie”, dottore commercialista, marito e padre di famiglia, Alessandro Condurro è una delle figure più dinamiche, “autorigeneranti” e performanti che io personalmente abbia incontrato nel mio percorso professionale tra l’Italia e il Giappone.
Per quanto io stesso, facendo da ponte tra due culture così diverse tra loro, abbia sviluppato negli anni logiche e modalità di lavoro di per sé particolari, non riesco ancora a capacitarmi a volte di come Alessandro riesca a gestire certe situazioni e ad ottenere risultati laddove chiunque, al suo posto, avrebbe probabilmente cambiato strada o quantomeno strategia. Diviso tra la responsabilità di una tradizione storica di famiglia da gestire e tutelare, oggi per di più anche Patrimonio dell’Unesco, e la necessità di adeguarsi ai tempi e alle logiche di mercato portando quello stesso patrimonio fuori dei confini di casa, Alessandro si adegua e trasforma ogni giorno in ciò che serve purché le cose si facciano e non restino bloccate nella burocrazia delle parole o delle regole e in un modo tutto suo, che lo si accetti o meno, vince le sue battaglie. Certo, ha una famiglia straordinaria alle spalle che ogni mattina da centocinquant’anni apre una saracinesca fatta di profumi e sapori di storia, è affiancato con generosità e puntualità da Daniela Condurro nel ruolo condiviso di amministratore ed è circondato da un team di ragazzi che oggi, nonostante le complessità di questo settore, gestisce 8 pizzerie in tutto il mondo con una crescita di fatturato e di visibilità esponenziale, ma ha un’innata capacità di seguire le situazioni, di compenetrarle e di mettersi a disposizione finché queste non prendono la forma che in qualche modo gli si addice, nel bene e nel male. In fondo è vero, per fare le cose, a volte, non deve andare per forza tutto bene.
Così, se mi dovessi trovare un giorno a scrivere di lui, direi questo: “Alessandro è un po’ come Napoli all’alba, che si veste dei colori del mare, spia vicoli e palazzi, e nel bello o nel cattivo tempo si mette all’opera. È come Napoli a mezzogiorno, puro caos, quello stesso caos da cui nasce tutto. È come Napoli al tramonto, una città che parla da sola e per quante cose vi siano accadute al suo interno non se ne vede traccia. È Napoli alla sera, di un giorno più stanca ma al tempo stesso più forte per il solo fatto di essere sopravvissuta a sé stessa… consapevole che il mattino dopo si risveglierà, si rivestirà dei colori del mare – calmo o agitato che sia – e andrà avanti, sempre, ovunque e comunque…”
Avrete dunque modo, dalla prossima settimana, di scoprirlo e apprezzarlo anche nelle vesti di “guida”. Ad Alessandro Condurro un sentito grazie da parte di Tesori d’Italia e di questa città per la capacità e l’umiltà con cui si è dedicato al progetto, l’obiettività con cui si è fatto portavoce di dieci storie centenarie, la simpatia e la qualità che ci ha regalato durante tutto il tragitto.
– di Riccardo D’Urso