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Azienda agricola Tutuni al Monticello

L’azienda agricola campana Tutuni al Monticello è situata a Vitulazio, in collina, in una posizione dominante da cui lo sguardo può spaziare su tutto l’ager campanus. Sul suo suolo piante secolari di ulivo e nuovi innesti si alternano a siepi di alloro, lavanda e rosmarino, a cespugli di mirto e lentisco e a boschetti di querce e corbezzoli, questi ultimi abitati da lepri e volpi. In questo luogo, gli abitatori pre-romani praticavano il culto di Tutunus, antico dio latino dei pastori, simbolo della fecondità e della fertilità. Il lungo viale d’ingresso della tenuta, accompagnato da secolari ulivi, da cipressi e da roseti, conduce all’antico casale, interamente in tufo, recentemente ristrutturato con materiali naturali provenienti dallo stesso fondo. La geografia qui è formata da sentieri che, snodandosi e intersecandosi lungo i ben venticinque moggi di terreno, accompagnano fino al boschetto di Tutuno dove, tra mirti, allori e corbezzoli, una piccola cascata d’acqua scroscia e riposa in una vasca con ninfee e carpe, all’ombra delle querce: proprio qui, nell’incanto del suggestivo luogo silvestre, si svolgono rappresentazioni teatrali, concerti musicali, iniziative culturali ed eventi esclusivi. Dagli ulivi del fondo, l’azienda agricola annessa produce un olio evo di riconosciuta qualità e un liquore di mirto particolare per aroma e profumo.

È Gaetano Cenname, il proprietario della tenuta, a raccontarci la storia del fondo: «Quando alla fine del millennio, nel 1999, morì mio padre, il fondo Tutuni al Monticello passò nelle mie mani. Provai una grande felicità e sentii immediatamente un’altrettanto grande responsabilità. Mio nonno mi raccontava, sin da quando ero piccolissimo, del fondo e della sua storia (sin dal Cinquecento aveva memoria dell’appartenenza del fondo alla famiglia) mentre passeggiavamo alla ricerca di volpi e lepri. Mio padre, medico, aveva tentato di mantenere il fondo in bella mostra ma la sua professione glielo aveva impedito e la malagrazia delle persone aveva fatto il resto con incendi e ruberie. Quando toccò a me pensare al fondo, cominciai a ricostruire quello che ricordavo aver visto da bambino. Le pietre sparse per tutto il fondo ripresero man mano la forma di catini che avrebbero dovuto contenere la terra su cui ripiantare gli alberi di ulivo. La terra riempì i catini e piano piano in essi dimorarono le nuove piante di ulivo. Sì, perché delle vecchie piante secolari ne erano rimaste soltanto cento ed ora, dopo anni, catino dopo catino, pianta dopo pianta ne sono mille e trecento… E così ho cominciato a raccogliere le olive e a frangerle per ricavarne un olio di qualità che viene menzionato anche tra gli oli italiani in varie pubblicazioni. E la casa? Macerie. Tetti sfondati, porte abbattute, pavimenti divelti. Bisognava ricominciare. Dopo vari anni, la casa ha ripreso la sua vecchia fisionomia. In particolare, il pianterreno è ora costituito da tre sale per circa duecento metri quadrati più un’ampia cucina debitamente attrezzata e si apre su due piazzali in pietra, uno anteriore e uno posteriore, che lo abbracciano completamente, prima che il verde dei prati e delle piante prendano il sopravvento». In queste parole è condensato tutto lo sforzo di Gaetano Cenname di rendere Tutuni al Monticello un bene che abbia non solo una vocazione squisitamente imprenditoriale ma anche di collante del territorio e di collettore di iniziative rivolte alla promozione dello stesso, secondo una filosofia e un modus operandi che sono valse a Tutuni al Monticello la certificazione di Tesoro d’Italia 2018.

di Roberto Alvino

Contatti
Tutuni al Monticello
Via Tutuni, rotonda di Camigliano – Vitulazio (CE)
Tel: +39 338 632 0044
Email: cennamegaetano@libero.it
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