Arriva giugno e Galatina si veste a festa: le antiche porte della città e le strade del centro storico vengono addobbate con le zacareddhre, i lunghi nastri dai colori vivaci che rievocano e richiamano i colori della taranta.
Galatina ritorna a vivere i festeggiamenti in onore dei santi patroni Pietro e Paolo e con essi tutti i riti e le tradizioni che vi ruotano attorno, tra cui la rievocazione del fenomeno del tarantismo, un antico rituale terapeutico necessario a guarire dai tremendi effetti del morso della tarantola.
Il morso di questo ragno provocava uno stato di estrema agitazione e delirio che si alternava ad una forma di torpore e abbattimento. L’unica terapia contro il veleno del terribile ragno era la “pizzica”, l’antica danza scandita dal ritmo dei tamburelli. Per ottenere la guarigione, le tarantate dovevano recarsi in pellegrinaggio a Galatina presso la Cappella di San Paolo, considerato il santo protettore dal morso degli animali velenosi. Accompagnate dai familiari e dai suonatori, le tarantate giungevano in paese e, danzando al ritmo della pizzica e bevendo l’acqua del pozzo della cappella ─ ritenuta miracolosa ─ esorcizzavano la malattia fino a riconquistare lo stato di salute.
Molti gli studiosi, italiani e stranieri, che ogni anno si recavano e si recano a Galatina per studiare e approfondire il fenomeno e la sua valenza simbolica, espressione di un forte disagio interiore delle donne dell’epoca. Tra questi va citato sicuramente l’etnologo napoletano Ernesto De Martino il quale racchiuse nel libro La terra del rimorso la sua particolare visione del fenomeno.
Il Club per l’UNESCO di Galatina si propone di rivalutare il fenomeno del Tarantismo come bene immateriale e di farlo conoscere affinché questo patrimonio appartenente alla nostra memoria storica non vada disperso. Anche quest’anno, quindi, s’intende far rivivere il misterioso e affascinante rito della cultura popolare salentina organizzando una serie di eventi incentrati sulla rievocazione storica del fenomeno del Tarantismo.
I festeggiamenti avranno inizio lunedì 25 giugno con una rassegna di documentari e film sui temi del Tarantismo Con gli occhi della taranta; ad aprire la rassegna il regista Piero Cannizzaro e il gruppo salentino di pizzica tarantata, i Kardiamundi.
Martedì 26 giugno vedrà protagonista della serata il regista Edoardo Winspeare con la proiezione del film Pizzicata e la partecipazione del gruppo musicale Macaria Duo. Mercoledì 27 giugno continua la rassegna con la proiezione del film inedito Latrodectus – che morde di nascosto della regista Jeremie Basset.
Giovedì e venerdì 28 e 29 giugno, i festeggiamenti continueranno con la rievocazione del rituale terapeutico del tarantismo nel momento della terapia domiciliare. In un’abitazione del centro storico la donna morsa dal ragno e in preda al delirio, ballerà e guarirà al suono della pizzica tarantata che verrà intonata dai musicisti dell’Orchestrina Terapeutica Salentina.
Sempre giovedì 28 si svolgerà “La notte delle Ronde de Santu Paulu”, un raduno spontaneo di tamburellisti e musicisti che suoneranno tutta la notte sino alle prime luci del mattino, momento in cui le tarantate fanno il loro tradizionale ingresso presso la Cappella di San Paolo.
La manifestazione vedrà quest’anno la partecipazione di ricercatori universitari provenienti dalle Università della Florida, di Ginevra e di Berna ed avrà il patrocinio del MIBACT, grazie al quale l’iniziativa è stata inserita nel calendario dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, promosso dalla Commissione Europea.
– di Chiara Villani
Foto di Club per l’Unesco di Galatina