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domenica, 17 Novembre, 2024
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Anna Perno – Autenticità, originalità e professionalità al servizio di una Napoli Reale

“Parlo di arte, di monumenti e di storia usando la mia lingua madre, quella che come diceva Dante nel De Vulgari Eloquentia si apprende dal seno materno, identifica la nostra cultura e ci rende orgogliosi di essere napoletani”.

Quando la spontaneità incontra l’arte e si esprime attraverso un preciso linguaggio, tanto più è genuina la fonte tanto più preziosa è l’opera che ne deriva. Anna Perno (in arte Silvana), nella sua autentica e originale professionalità, è un esempio di coraggio, costanza e coerenza, i criteri che reputo alla base di qualunque impresa vincente.

Qualche anno fa, raccontando di Renato Riccio, una guida storica di Napoli, tra i nostri primi Tesori d’Italia, scrissi che il Turismo è una cosa seria e va affrontata come tale. Non solo per l’impatto che può avere nell’economia di una nazione, ma perché coinvolge e riguarda direttamente le persone. Avere a che fare con le persone è una cosa seria e quanto Silvana è riuscita a realizzare con Napoli Reale si deve proprio alla serietà e alla dedizione con cui ha saputo gestire il rapporto con l’ambiente e la gente circostante.

Lasciamo al nostro pubblico la libertà di approfondire sul web e sui social come e cosa sia riuscita a creare, il modo in cui racconta la città e interagisce con le persone. Ho avuto modo di osservarla a lungo su Instagram per poi incontrarla, anche se per poche ore, e ciò che mi ha colpito di più è proprio la capacità naturale di coniugare il momento con il contenuto, in un vortice di talento, preparazione, improvvisazione e singolarità. Personaggi come Silvana non si costruiscono, non si inventano. Sono il risultato dell’evoluzione stessa di un territorio, di un Paese. Sono forgiati nel fuoco del passato e temprati dalle bufere del presente, capaci di autoproiettarsi nel futuro ma con i piedi ben saldi e radicati nella propria terra, nelle proprie tradizioni, nelle proprie origini. Quando personaggi così prendono forma, che li si apprezzino o meno, possono solo creare valore.

Anna Perno entra così nell’Albo dei Tesori d’Italia per il suo brillante impegno nell’approfondimento e nella diffusione nazionale ed internazionale della storia e della cultura del nostro Paese.

Anna si presenta così…

“Mi chiamo Anna Perno, ma tutti mi chiamano Silvana. A volte qualcuno si sbaglia e mi chiama addirittura Tiziana. Sta di fatto che anche se mi chiamano Silvana mi volto lo stesso. Sono nata un sabato di giugno di 48 anni fa, nell’ospedale dove professava con santità il dottore che poi sarebbe diventato San Giuseppe Moscati: l’ospedale degli incurabili in pieno centro storico. Sono cresciuta a Porchiano, periferia di Ponticelli, a sua volta periferia di Napoli. Sono cresciuta in una famiglia sana dove si rideva tanto, a crepapelle, fino alle lacrime. Mia madre mi ha trasmesso la fede in Gesù Cristo. Mio padre l’amore e la passione per il proprio lavoro. Mio fratello Antonio, più grande di me, mi ha insegnato ad essere riflessiva, cosa che però ancora non ho imparato del tutto! Il mio quartiere mi ha insegnato a sopravvivere. Mi sono diplomata all’istituto d’arte Filippo Palizzi (piazza del Plebiscito) e poi mi sono iscritta al suor Orsola Benincasa. Le orsoline di Posillipo venivano in taxi, mentre io arrivavo da Ponticelli con un vecchio SI della Piaggio… ma fui la prima del mio corso a laurearmi a soli 24 anni (vecchio ordinamento) con 110 e una tesi sullo sviluppo urbanistico di Ponticelli. Ad ispirarmi fu un viaggio in Terra Santa e decisi così di diventare una Guida Turistica, professione nella quale mi sono riconosciuta subito e che svolgo ormai da 21 anni. Da un anno e mezzo però ho una nuova passione: raccontare Napoli, utilizzando i social, anche a quanti sono lontano e magari hanno nostalgia nella nostra amata terra. Io sono proprio come la mia città, ricca di contraddizioni. Parlo di arte, di monumenti e di storia usando la mia lingua madre, quella che come diceva Dante nel De Vulgari Eloquentia si apprende dal seno materno, identifica la nostra cultura e ci rende orgogliosi di essere napoletani. Per questo durante i miei tour, così come nei miei video, cerco di raccontare sempre la vera Napoli, la Napoli reale”.

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