Con il 2023 alle porte, auguro a tutti di tornare a sognare, di rispolverare il cassetto dei desideri e aprirsi a tutto ciò che di bello e positivo il mondo può ancora offrire. Che il nuovo anno celebri la riscoperta, la forza e il valore del nostro sogno imprenditoriale.
Ogni nuova avventura, piccola o grande che sia, prende spunto da un’ispirazione, da un’ambizione, e il successo dipende soprattutto dalla capacità di difendere quella scintilla dalle intemperie e dalle sfide del mondo. Nel momento stesso in cui si smette di credere in ciò che si fa e da cui si è partiti, si perde il controllo delle proprie azioni e si smarrisce il contatto con la realtà. Si è dominati dalle scelte degli altri e si fatica a trovare soluzioni in grado di riallinearci con il nostro disegno iniziale. Non esiste impresa che non generi problemi, litigi, preoccupazioni. Sono parte integrante del suo dna. Un universo di imprevedibili “concatenazioni di cause” – come scriveva Hofmann – in cui il cammino verso il traguardo dipende proprio dalla consistenza e dalla solidità della motivazione originale.
L’Italia stessa sembra aver perso la capacità di credere in ciò che pensa, di dar peso a quello che dice e di porre la giusta attenzione alle cose che fa. Ogni passo è il riflesso di una realtà nella quale si specchia eppure non si riconosce. Priva di radici, di originalità, di spessore, quando invece è proprio lo spessore di un pensiero, come di un’azione, a determinarne l’autenticità, la bellezza.
Viviamo un mondo complesso, in perenne conflitto, e non dico di distogliere lo sguardo da ciò che accade. Ma è evidente, in questo sconforto generale, quanto sia necessario recuperare l’energia e l’entusiasmo di quello slancio iniziale che rendeva tutto così eccitante, luminoso, possibile. Il 2023 si preannuncia carico di incognite e di opportunità. C’è chi saprà interpretarle, chi saprà sfruttarle, chi invece resterà immobile a guardare in attesa che sia qualcun’altro a suggerirgli la soluzione.
Il nuovo anno farà da spartiacque tra chi durante la pandemia ha lottato e vinto perché ci ha creduto, chi si è arreso e chi ne ha approfittato. Mondi diametralmente opposti ma sempre più difficili da distinguere, in un turbinio di falsi sorrisi e strette di mano che rischiano di confondere pericolosamente le scie del bene e del male.
Se i nostri nemici allora sono la negatività e la superficialità che contaminano il mondo, torniamo a specchiarci ancora una volta nei nostri sogni, a credere nelle persone e a lavorare insieme per generare valore. Torniamo a sognare, facciamolo in grande, lasciamo andare i pesi del passato e scegliamo al nostro fianco chi fa della lealtà e della positività la bussola d’oro della propria vita.
di Riccardo D’Urso
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