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venerdì, 6 Dicembre, 2024
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Museo Ninfeo, a Roma tornano alla luce gli antichi Horti Lamiani

Si inaugura con gli open day del 30 e 31 ottobre il Museo Ninfeo a Roma, dal 6 novembre visitabile ogni sabato e domenica. Il museo espone le strutture e i reperti di un settore degli Horti Lamiani, il giardino degli dei, paradiso degli imperatori, una lussuosa residenza che visse tra il I secolo a.C. e il VI secolo d.C.. Quest’area archeologica è stata scoperta durante i lavori di costruzione della sede dell’Enpam – Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri all’Esquilino ed è proprio nel luogo del ritrovamento che sorge il nuovo museo realizzato dalla Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con Fondazione Enpam.

Il museo copre un’area di oltre 1000 metri quadrati. Un gruppo composto da 35 archeologi, 8 restauratori, ingegneri, architetti e grafici ha lavorato più di dieci anni per riportare alla luce 100mila frammenti di ceramica, 42mila di marmo, 90mila di affreschi e uno scavo di 30mila metri cubi di stratificazione archeologica. 

“Il Museo Ninfeo è un modello di salvaguardia del patrimonio culturale, fondato sulla ricerca multidisciplinare con enti di ricerca e università. racconta Mirella Serlorenzi, direttore scientifico del progettoLa qualità dei materiali restituiti dagli Horti Lamiani offre una visione unica della Roma classica, dalle architetture monumentali alle sontuose decorazioni, alle vie dei commerci, agli oggetti preziosi e a quelli di uso quotidiano, al cibo, ai giardini e agli animali che vivevano lì. Un museo che racconta, anche attraverso emozionanti ricostruzioni, un teatro privilegiato del mondo antico, con tutte le suggestioni che questo luogo può dare”. [ Fonte enpam.it ]

© Museo Ninfeo
Gli Horti Lamiani, una villa “mitica” dell’Esquilino

Gli Horti Lamiani erano una sontuosa residenza privata di età romana circondata da maestosi giardini, costruita dal console Lucio Elio Lamia all’inizio del I secolo d.C. Poco dopo, gli Horti Lamiani divennero di proprietà imperiale con funzione di rappresentanza fino al IV secolo d.C., quando furono abbandonati.
Abitarono e personalizzarono la residenza molti imperatori, tra cui Claudio, Caligola, Severo Alessandro. In particolare, Caligola ne curò ogni dettaglio facendola diventare una antesignana della Domus Aurea.
All’interno degli Horti si trovavano edifici decorati da marmi pregiati, statue, tempietti, giardini, piazze, giardini e boschetti, secondo un modello ispirato ai palazzi reali dell’oriente ellenistico. Il lusso, la ricercatezza nelle decorazioni, la presenza di animali selvatici e piante esotiche conferivano alla residenza un’aura suggestiva e di magnificenza.
Gli Horti Lamiani sorgevano sull’Esquilino, il Colle dove, all’inizio dell’età imperiale, erano ubicate le ville suburbane delle famiglie dell’alta aristocrazia romana. Era un luogo di ozio e riposo, non lontano da Roma, dove gli imperatori amavano replicare la vita della città. Dagli scavi emergono, per esempio, la grande Piazza che ricorda il Foro, e i resti di animali feroci probabilmente impiegati in giochi come quelli che si tenevano al Colosseo.

Museo Ninfeo, Horti Lamiani
Horti Lamiani | © Museo Ninfeo
Museo Ninfeo, un’esposizione innovativa

Il percorso di visita del museo corre intorno ai resti di una grande Piazza con un ninfeo e si snoda attraverso 13 sezioni tematiche. I 3.000 reperti, accompagnati da ricostruzioni e video, raccontano la storia millenaria della residenza, la vita e gli stili che cambiarono attraverso i secoli.
Nelle vetrine del museo il visitatore scopre gli oggetti usati nella vita quotidiana, ceramiche, pentole, stoviglie e vasellame. I giardini restituiscono semi, radici, carboni e reperti animali come corna di cervo, una zampa di leone e un dente d’orso. Grazie a questi scavi, che hanno portato alla luce marmi e anfore provenienti dalle più lontane province, si sono identificate le rotte commerciali dell’Impero Romano attraverso le varie epoche.

© Museo Ninfeo

Durante i lavori, sono state rinvenute anche due teste femminili realizzate con un impasto fatto di polvere di marmo. Dai particolari emersi, gli occhi incavati, i profondi riccioli dei capelli e alcune tracce di colore, si è stabilito che i due volti erano maschere della tragedia del teatro greco, riconosciute dall’espressione del volto che sembra gridare di terrore.

Museo Ninfeo, maschere
Maschere del Teatro Greco | © Museo Ninfeo

Più di duemila anni di storia riemersi dalla terra e fatti rivivere grazie a un progetto lungimirante che vede importanti resti archeologici diventare parte integrante della vita contemporanea, assumendo nuovi significati e valori.

Lungo le scale che portano all’area archeologica, una stele elettronica ricorda i medici deceduti durante la pandemia di Covid-19.

“Il Museo Ninfeo – dichiara il Ministro della Cultura Dario Franceschini – è il risultato di un ottimo esempio di archeologia preventiva, che coniuga l’esigenza di realizzare opere, infrastrutture e sviluppo urbano con quella di tutelare e preservare il patrimonio archeologico. Questo nuovo luogo di bellezza, inoltre, onora simbolicamente tutti i medici vittime della pandemia. Va a loro il nostro pensiero”. [ Fonte enpam.it ]

di Aurora Amendolagine

Info e contatti
Museo Ninfeo
Piazza Vittorio Emanuele II, 78 – 00185 Roma
museoninfeo.it

Opening 30 e 31 ottobre
prenotazione obbligatoria
gratuito
Orari
10.00-13.00 | 15.00-19.00

Dal 6 novembre
Tutti i sabati e le domeniche
prenotazione obbligatoria
visita con audioguida: 10 € / ridotto 6 €
visita guidata: 13 € / ridotto 8 €
ingresso gratuito per medici e odontoiatri
Orari
10.00-13.00 | 15.00-18.00



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