Olgiata Golf Club

22/09/2020

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L’Olgiata Golf Club, storico parco golfistico a pochi passi dalla Capitale, entra a far parte dei Tesori d’Italia 2020. Un riconoscimento alla lungimiranza e alla qualità di gestione di una realtà che porta avanti i principi e i valori storici non solo di una nobile tradizione sportiva, ma di una delle realtà territoriali più antiche d’Italia.

La zona dell’Olgiata esiste da oltre 3000 anni. Scenario di molteplici vicissitudini, sul finire degli anni ’50 ha visto la favolosa oasi verde sulla Cassia, a pochi chilometri dal Campidoglio, mostrarsi quale luogo ideale per la realizzazione di un nuovo grande campo da golf, inaugurato poi ufficialmente nel 1961. Costruito su progetto dell’Architetto inglese C. Kenneth Cotton, il campo si articola su due percorsi: il percorso Ovest e il percorso Est, per un totale di 27 buche.
Struttura d’eccellenza classificata dalla rivista Golf Digest, la più accreditata nel settore, al primo posto tra i campi da golf in Italia e tra i primi 100 campi del mondo, l’Olgiata Golf Club offre numerosi servizi, tra cui piscina, sala fitness, ristorante, in un suggestivo ambiente immerso nella natura, accogliente ed elegante. Non solo golf, dunque, ma luogo da vivere nella sua interezza.
Un Tesoro, l’Olgiata Golf Club, che può rappresentare un faro importante su un’area ricca di storia e di fascino a pochi passi da Roma, che merita di essere conosciuta e promossa.
La Certificazione “Tesoro d’Italia” – ufficializzata in occasione dell’evento del 19 settembre 2020 con la consegna della targa – vuole essere un riconoscimento al lavoro che il Presidente Stefano Iacobelli, il Vice Presidente Gabriele De Gennaro e tutti i Consiglieri del Club svolgono ogni giorno affinché il golf italiano mantenga il proprio prestigio nel mondo e perché il Club sia un reale luogo di incontro e di confronto. Un perfetto equilibrio tra il prestigio storico e la capacità di adattarsi ai tempi e alle nuove sfide del mercato globale. Rispetto della tradizione e grande volontà di innovazione e partecipazione.

di Claudia Mele

L’Olgiata Golf Club nasce, prima ancora che con Green e Fairway, da un’idea e da una serie di incontri tenuti da alcune figure chiave dell’epoca. Quando si tennero le prime riunioni – sotto la guida di Mario Incisa della Rocchetta, Aldo Samaritani e Tullio Rossi – Frank Ruspoli, allora presidente della Federazione Italiana Golf, disse che avrebbe sicuramente portato la “Canada Cup”, campionato del mondo a squadre ideato nel 1952 da John Jay Hopkins, fondatore della General Dynamics, per “incoraggiare col golf l’incontro tra i popoli” come evento inaugurale, propiziatorio e di buon augurio per la nascita del nuovo Circolo Capitolino.
Il periodo era caratterizzato da un importante sviluppo edilizio dell’area dell’Olgiata, ad opera della potente Società Generale Immobiliare che deteneva il controllo delle lottizzazioni della nuova zona residenziale romana.
Inaugurato nel 1961, su progetto dell’inglese C. Kenneth Cotton, ha ospitato la tanto desiderata edizione della “Canada Cup” nel 1968. Rivelatosi un estremo successo, l’evento ha consacrato il prestigio che ancora oggi il Circolo vanta a livello mondiale. La curiosità verso il nuovo impianto sportivo e il benessere dilagante dovuto al “miracolo economico italiano” di quel periodo, fecero sì che il neonato Circolo fosse frequentato da imprenditori rampanti, aristocratici, politici, dignitari esteri e alti prelati; si racconta che durante il periodo di presidenza dello IOR (la potente Banca Vaticana), fino al suo ritiro, il noto Cardinale Paul Marcinkus fosse un assiduo giocatore di golf proprio su questo percorso.
Negli anni si susseguono importanti eventi sportivi, come la “Eisenhower Cup” nel 1964, due edizioni della “World Cup”, nel 1968 e nel 1984, e tre edizioni della “Open d’Italia” (1973, 2002, 2019).
Ad oggi, la tradizione e il profondo senso di appartenenza ai colori sociali, tramandato dai soci anziani alle nuove giovani leve fa sì che il circolo viva, giorno dopo giorno, una vibrante vita sociale e sportiva.