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lunedì, 16 Dicembre, 2024
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Venezia, dove riflettersi nella bellezza

Il TdI-Tour Veneto fa tappa a Venezia per ammirare un paesaggio urbano unico al mondo

Dopo aver attraversato Verona e Padova, il TdI-Tour in Veneto non poteva che concludersi a Venezia. Arrivati in laguna, un magnifico sole di inizio dicembre ci ha accolti con riflessi dorati sul Canal Grande. Da qui ha avuto inizio la scoperta della “Serenissima”.
La prima della tappa veneziana ci ha condotti nel famoso ghetto ebraico di Venezia, nonché il più antico d’Europa, risalente al 1516. La stessa parola “ghetto” deriva dal veneziano ghèto, che significa “fonderia” poiché, in epoca medievale, in questa zona avevano sede le pubbliche fonderie di metallo.
Il Tdi-Tour è poi proseguito lungo le Fondamenta degli Ormesini e della Misericordia, costeggiando la Scuola Grande della Misericordia, importante opera sansoviniana, unico monumento di Venezia con un riferimento diretto alle antichità romane, nello specifico la Curia del Foro Romano. Nelle vicinanze della scuola abbiamo scoperto il “Ponte del chiodo”, l’ultimo ponte di Venezia ad aver mantenuto l’antica caratteristica della mancanza delle paratie, metalliche o in pietra, laterali.

Tornando su Strada Nuova, ci siamo diretti verso Campo Santi Apostoli, da dove, attraverso un fitto dedalo di calli, siamo arrivati a Campo Santa Maria Nova, un’oasi di pace e tranquillità distante dal caos del turismo veneziano, dove spicca l’abside, interamente rivestita di marmi policromi, di Santa Maria dei Miracoli, opera del XV secolo di Pietro, Tullio e Antonio Lombardo.
Poco distante da Campo Santa Maria Nova, si è aperto davanti a noi Campo Santi Giovanni e Paolo, che i veneziani con una contrazione dei nomi veneti dei due santi chiamano San Zanipolo. Oltre all’imponente basilica, pantheon di molte famiglie e dogi di Venezia, il campo è dominato dalla Scuola Grande di San Marco, che con la sua facciata in marmi riccamente lavorati non lascia intendere facilmente la sua destinazione attuale di ospedale civile. Al centro del campo, inoltre, un capolavoro dell’arte rinascimentale, la statua del condottiero Bartolomeo Colleoni, opera di Andrea del Verrocchio, maestro di Leonardo da Vinci.
A poca distanza da Campo San Giovanni e Paolo, andando verso Santa Maria Formosa, immancabile è stata la visita alla Libreria Acqua Alta. Unica nel suo genere, la libreria vende tantissimi volumi, soprattutto d’arte e su Venezia, in un ambiente unico, dove è possibile trovare i testi su una gondola in mezzo alla sala o dentro una vecchia vasca da bagno. Tra le montagne di libri si scorge una porticina da cui uscire sul canale e lasciarsi dondolare da una gondola ormeggiata che, ovviamente, ha attirato la nostra irrefrenabile voglia di salirvi per qualche scatto.

Usciti dalla libreria, abbiamo fatto rotta verso Piazza San Marco e qui, dopo aver ammirato attoniti la bellezza della Basilica, abbiamo conosciuto più da vicino la storia dei Tetrarchi, il gruppo scultoreo che si trova nei pressi della bellissima Porta della Carta, uno degli ingressi di Palazzo Ducale. Ci siamo poi diretti verso l’uscita della piazza, lasciandoci catturare dalle sfarzose sale del Caffè Florian che, aperto già nel 1721, oggi è il più antico caffè d’Italia, e il secondo in Europa, ancora in attività.
Dopo pranzo, la salita fino in cima al Ponte di Rialto, dove non è mancata una foto con la nostra rivista dalla copertina a specchio, che ha riflesso tutta la bellezza dell’Italia e di Venezia, che in quel punto, inevitabilmente, ti costringe a lasciare tra i canali un pezzo di cuore.
Tornando verso la stazione, abbiamo fatto una capatina in campo Santa Margherita per un caffè veloce allo storico Caffè Rosso, con la sua macchina del caffè d’epoca in bronzo dorato. Dopo la pausa caffè, ci siamo diretto verso San Trovaso, dove da secoli si trova uno dei più grandi e inestimabili tesori di Venezia, lo squero. Squero, è una parola che esiste solo a Venezia, in quanto indica esclusivamente il luogo deputato alla realizzazione artigianale delle gondole. Quello di San Trovaso è l’ultimo rimasto in attività a Venezia ed è quindi un vero tesoro dell’alta qualità artigianale italiana che ci auguriamo non scompaia mai del tutto.

La giornata è finita, il sole tramonta tra Le Fondamenta delle Zattere e la Giudecca. Ci fermiamo un attimo coccolati dallo scorrere dell’acqua nei canali tinti di rosso dal sole e con tutto il meraviglioso bagaglio di esperienze del nostro tour salutiamo Venezia e il Veneto, certi di rincontrarci presto.

– di Angelo Bartuccio

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