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sabato, 18 Maggio, 2024
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Bienno: tra arte, storia e natura

Il camper di Tesori d’Italia fa tappa in uno dei borghi più belli d’Italia

La sete di bellezza e di conoscenza ha condotto Tesori d’Italia a Bienno, antico borgo in provincia di Brescia che sorge su una delle colline dominate dal Dosso del Cerreto e conserva in modo quasi integro la struttura urbanistica medievale del centro storico.

Accompagnati da Matilde Comensoli, responsabile dell’ufficio turistico di Bienno, ci siamo addentrati in uno dei Borghi più Belli d’Italia dove è stato predisposto un percorso di quattordici pannelli illustrativi sull’itinerario “Il racconto delle pietre” che si snoda tra i palazzi del borgo consentendo di individuare le diverse tipologie edilizie che nel tempo si sono sovrapposte ed intersecate a Bienno. Il borgo seduce con scorci suggestivi, grandi aperture con portali in granito o pietra simona, decorate con stemmi scalpellati o cornici modanate.

Dell’importanza raggiunta da alcune famiglie biennesi rimangono numerose tracce e testimonianze nei monumenti, nelle molteplici dimore gentilizie e nobiliari dalle linee classiche e nelle costruzioni delle torri dell’antico nucleo medievale, certamente uno dei più belli e meglio conservati della Valle Camonica. Il suo centro medievale dai possenti muri in pietra, tra i vicoli stretti e le alte case, offre portali quasi tutti originali e permette di immergersi in antiche botteghe artigiane. Passeggiando per le vie del centro storico, infatti, abbiamo visto la bottega del cestaio, del falegname e del maniscalco. Testimonianze della secolare cultura biennese del lavoro artigianale che ha permesso al borgo di diventare una vera e propria vetrina dei mestieri, che vivono ancora oggi grazie alla tenacia ed alla passione di valenti artigiani.

È proprio parlando dell’artigianato locale che ci siamo addentrati nel Museo Etnografico del ferro, delle arti e delle tradizioni popolari, custode di importanti tradizioni della Valle Camonica.

Grazie alla sua particolare struttura, il museo ─ suddiviso in due sezioni cardine, la Fucina Museo e il Mulino Museo ─ coinvolge l’intero territorio biennese in quanto è costituito da una serie di edifici storici che ospitavano le fucine per la lavorazione del ferro, dal mulino per cereali e dal “Vaso Ré”, ovvero il canale che forniva l’acqua alle varie fucine e mulini.
All’interno della prima sezione, la Fucina Museo, siamo stati accolti da Devis Dotto che oltre a mostrarci gli utensili derivanti dalla lavorazione del ferro, ci ha permesso, insieme ad altri artigiani, di ammirare il funzionamento del maglio. La Fucina Museo è suddivisa, a sua volta, in due parti distinte: la prima dedicata alla didattica e la seconda contenente la fucina vera e propria. Questa particolare divisione consente al visitatore di immergersi in un percorso che illustra l’arte della forgiatura e permette di lasciarsi affascinare da un mondo quasi scomparso ma ancora alimentato dal fuoco della passione. Quel fuoco che alimenta il museo dal 1988, anno della sua fondazione, e che custodisce e valorizza la lavorazione storica del ferro, “l’arte della ferrarezza”, che ha da sempre determinato la vita di questo luogo.
La seconda sezione cardine del museo, il Mulino Museo, sorge all’imbocco di via Glere,  all’interno di un complesso architettonico che risale al 1400 circa.
Il mulino, che anche ha origini quattrocentesche, racchiude al suo interno le testimonianze legate alla vita contadina dell’antico borgo dei magli ed è mantenuto attivo dalla mugnaia, la signora Francesca, che nonostante i suoi ottant’anni svolge quest’attività come i suoi avi.

La nostra visita si è conclusa ammirando le opere in filo metallico dell’artista-scultore Mattia Trotta e visitando la Casa degli Artisti , un piccolo edificio dalla facciata rinascimentale che contiene elementi architettonici e soluzioni decorative di pregio, come la decorazione tratta dal Canto primo dell’ “Inferno” di Dante Alighieri e dai “Trionfi” del Petrarca.
Passeggiando tra le vie ed i vicoli del centro storico abbiamo osservato le opere d’arte lasciate in questi anni dagli artisti che hanno aderito all’iniziativa Bienno Borgo degli Artisti fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale. Un progetto che intende mettere a disposizione di artisti, selezionati da un apposito concorso annuale, degli spazi ─ quali residenze collettive e botteghe ─ per fare in modo che il turista, camminando per le vie del borgo, possa ammirare i creativi al lavoro. Questo progetto ha permesso di instaurare un gemellaggio artistico con il comune francese di Saint Paul de Vence e con la città di Matera.

Incastonato nel pittoresco scenario della Val Grigna, Bienno è un agglomerato di pietre e tegole ben visibili dalla vetta del colle della Maddalena dove si erge un’imponente statua dorata di Cristo Re, realizzata da Timo Bortolotti nel 1930, posizionata su un grande basamento quadrangolare in pietra viva.

– di Loredana Salvatore

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