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martedì, 17 Dicembre, 2024
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La Sicilia in un arancino

Ecco perché gli arancini di Rosario Umbriaco sono imbattibili

C’è sempre un po’ di timore quando si raggiungono risultati eccellenti. Passata l’euforia iniziale, infatti, ci si potrebbe chiedere cosa accadrà dopo. Se lo domanda chiunque abbia raggiunto il podio e anche il pubblico, che tifa e si immedesima godendo del successo del proprio “mito”, sentendosi parte di qualcosa di unico.

Rosario Umbriaco è uno street chef di Enna la cui specialità sono gli arancini. Lui è diventato Ambasciatore dei Custodi dell’Identità Territoriale Siciliana nel 2010 in occasione di Ambrosia, importante manifestazione enogastronomica svoltasi a Castelvetrano. Per quell’occasione presentò, su richiesta, un arancino “100% siciliano” così buono da sbaragliare ogni altra concorrenza.
Ma la storia dei suoi successi culinari inizia tanto tempo prima, precisamente nel 2003, anno in cui ottenne un importante premio da Slow Food Sicilia, che aveva invitato lui e il padre –pioniere dell’attività Umbriaco Tavola Calda e Bottega – a realizzare un arancino antico a base di ricotta fresca e un pizzico di tuma.
La storia continua quando, per onorare la memoria del papà, a seguito della sua scomparsa, Rosario crea il primo arancino a marchio brevettato realizzando qualcosa di unico nella saporitissima storia degli arancini: stiamo parlando dell’arancino doppio strato di riso, una ricetta che diventa subito un successo.

Ancora oggi la vivacità e l’estrema generosità di Rosario si riversano nella realizzazione di arancini originali e nella creazione di ricette continuamente reinterpretate, arricchite e adeguate a stagioni, gusti e occasioni speciali. Le materie prime, tutte rigorosamente siciliane, diventano la tavolozza di colori con la quale lo street chef crea e sperimenta non solo gusti differenti ma anche modalità di cottura.
Sono pochi ma fondamentali i punti fermi presenti nella cucina di Rosario Umbriaco, ricca di passione e creatività: tutti gli ingredienti provengono dalla preziosa Sicilia, il riso viene cotto in acqua di mare siciliana depurata e, poi, viene fatto raffreddare su un piano di marmo bianco che ha il pregio di far asciugare il riso mantenendone intatto gusto e consistenza. Inoltre Rosario non prepara la pastella, in tal modo la frittura risulta molto fine e delicata.

Tesori d’Italia Magazine, in occasione del mitico TdI-Tour nel Sud-Est della Sicilia, ha avuto il privilegio di assaggiare tre capisaldi della sua cucina: l’arancino con lo stracotto di bovino tagliato al coltello; l’arancino a doppio strato di riso, realizzato con un primo strato di riso aromatizzato con menta selvatica e zafferano ennese e un secondo strato fatto con ricotta fresca, prezzemolo e pepe nero, e un ripieno di fonduta di piacentinu ennese dop; l’arancino con i porcini dell’Etna e ripieno di vastedda del Belice e mortadella di asino di Chiaramonte Gulfi.

Tra un morso e un altro, chiacchierando con lui, abbiamo capito tre cose:

1-L’importanza di onorare le proprie radici. Il territorio siciliano è l’ingrediente base di ogni creazione di Rosario perché ama profondamente la sua terra e crede nell’identità di una Sicilia «che non deve spegnersi, che non può spegnersi».

2-Il valore di una produzione artigianale. Gli arancini prodotti sono sempre rigorosamente freschi di giornata. «Quando devo partecipare agli eventi, ad esempio, mi accordo con gli organizzatori per trovare ciò che serve e poterli cucinare sul momento. Gli arancini viaggiano con me, imbarcati in contenitori isotermici».

3-La sacralità che anima lo spirito dell’amicizia. «Grazie al produttore di riso posso fare gli arancini siciliani, grazie all’acqua di mare posso cucinare il riso siciliano nell’acqua di mare, grazie a chi produce lo zafferano ennese, a chi raccoglie i porcini dell’ Etna… grazie alla collaborazione, alla partecipazione, nascono delle belle cose: si scoprono storie, si forma una rete, si cresce, ci si migliora. La complicità e l’unione delle proprie differenze può dar vita a risultati eccezionali».

Ci sono talenti e storie che non hanno un vero inizio e nemmeno una vera fine, sono come un pozzo che porta a galla sempre cose nuove o rinnovate. Ciò che conta davvero è lo scoprirsi capaci di inventiva, rimanendo fedeli a sé stessi, migliorando sempre e condividendo le proprie creazioni con il mondo senza remore e con estrema generosità. Questo è il caso di Rosario Umbriaco, che ha ricevuto il titolo di Ambasciatore della gastronomia ennese nel mondo dal comune di Enna e ha partecipato a numerosi eventi enogastronomici nazionali di rilievo come l’Expo di Milano, la manifestazione Artisti dello Street Food a Bergamo, il Bit di Milano e il Salone del Gusto di Torino.
Ad oggi, è al quinto posto tra i dieci migliori street chef italiani. Con i suoi arancini ha ottenuto molti premi e riconoscimenti arrivando fino alle tavole del Cous Cous Fest portando i primi arancini con il riso al posto del cous cous!

– di Valentina Alfarano

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