I Musei Civici di Pesaro – istituiti nel 1920 e ospitati dal 1936 al secondo piano di palazzo Toschi Mosca, nel cuore del centro storico, si articolano in due sezioni: la Pinacoteca (4 sale) e il Museo delle Ceramiche (6 sale).
La pinacoteca, costituita dopo l’unità d’Italia,inizialmente raccoglie opere d’arte provenienti dalla soppressione di congregazioni religiose della città.
Tra queste, uno dei dipinti più significativi del rinascimento italiano: la Pala dell’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini, realizzata dal pittore veneto intorno al 1475 per la chiesa di San Francesco. Sempre da chiese cittadine provengono altre opere notevoli come la Deposizione di Cristo e la Testa del Battista di Marco Zoppo, il Polittico della Beata Michelina di Jacobello del Fiore o la Maddalena penitente e il San Giuseppe del pesarese Simone Cantarini.
Prima della fine dell’Ottocento vengono acquisite per lascito testamentario alcune collezioni private che conferiscono alla raccolta una sua definitiva identità: oltre ai più di duecento dipinti della marchesa Vittoria Toschi Mosca – devoluti insieme a disegni, stampe e arredamenti per la realizzazione di un Museo di Arti Industriali – anche l’importante quadreria dei conti Machirelli Giordani, appartenuta all’erudito pesarese Annibale degli Abbati Olivieri.
Con un lascito di Gioachino Rossini giungono a Pesaro pregevoli opere della collezione bolognese Hercolani. In seguito altre acquisizioni minori completano il patrimonio attuale costituito da un piccolo nucleo di primitivi e in gran parte da opere rinascimentali, seicentesche e settecentesche.
Di queste sono esposte solo le più significative, fra cui dipinti di Paolo Veneziano, Mariotto di Nardo, Giovanni Antonio da Pesaro, Giovan Francesco da Rimini, Giovanni Bellini, Domenico Beccafumi, Raffaellin del Colle, Palma il Giovane,Guido Reni, del pesarese Giannandrea Lazzarini e un’interessante raccolta di nature morte.
Il Museo delle Ceramiche è composto da un cospicuo nucleo di maioliche del XIV-XVIII secolo della collezione Mazza pervenuta per acquisizione al Comune di Pesaro, nel 1857. La raccolta illustra la splendida stagione cinquecentesca del Ducato di Urbino. Tra le opere di maggior rilievo la coppa con San Giuda Taddeo lustrata da Mastro Giorgio nel 1525 e attribuita a Nicola di Gabriele Sbraghe: per l’esecuzione raffinatissima e per la poetica espressività l’opera è un vero capolavoro in maiolica del rinascimento italiano. La targa con L’Adorazione dei pastori datata 1537 e monogrammata da Francesco Xanto Avelli è un sapiente esempio della straordinaria personalità artistica di un maestro fra i più grandi della maiolica. Rappresentativa, invece, della produzione pesarese di Sette-Ottocento è la collezione Ugolini donata ai musei nel 1974.
( Fonte www.provincia.pu.it)
Piazza Vincenzo Toschi Mosca, 29
T (+39) 0721 387541