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lunedì, 16 Dicembre, 2024
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GIORGIO STARACE – IL NUOVO AMBASCIATORE ITALIANO IN GIAPPONE

Tra le missioni probabilmente più impegnative di Tesori d’Italia c’è quella di riavvicinare gli italiani, in Italia e all’estero, alle nostre Istituzioni. Le persone valide e diligenti che operano al loro interno sono più numerose di quanto si immagini, ispirate da valori come l’onore, la dignità, il rispetto e l’amore profondo per il proprio Paese. È grazie a queste persone che tante piccole parti del nostro sistema funzionano, interagiscono, si sviluppano e mantengono l’Italia viva e attiva.
Occorrerebbe parlare anche delle operazioni andate a buon fine grazie alla presenza e alla collaborazione delle Istituzioni, a livello locale, nazionale e internazionale, piuttosto che soffermarsi unicamente sulle loro mancanze. Sono sempre e solo le persone a fare le Istituzioni, non viceversa, e Tesori d’Italia vuole dare risalto a questo.
È dunque da qui, dal nuovo Ambasciatore italiano in Giappone, Giorgio Starace, che inizia il nostro viaggio alla ricerca e alla scoperta di tutti quei Tesori in Italia e nel mondo che, ogni giorno, operano consapevolmente e responsabilmente in rappresentanza dell’Italia e di noi tutti.

Qual è stata l’esperienza più intensa in qualità di funzionario diplomatico nel corso degli incarichi svolti all’estero e qual è il Paese tra quelli dove Lei ha vissuto in cui la comunità italiana riesce a fare maggiormente sistema?
In questi anni di carriera diplomatica, iniziata nel 1985, ho avuto la straordinaria fortuna e l’onore di servire il mio Paese in luoghi di grande storia e civiltà. Ho prestato servizio in Guatemala, in Cina, in India, a New York presso la nostra Rappresentanza Permanente alle Nazioni Unite. Sono stato Ambasciatore ad Abu Dhabi e Inviato Speciale del Ministro degli Affari Esteri per la Libia. Da marzo scorso sono infine arrivato in Giappone, dove mi attende un mandato quadriennale.
Tutte esperienze, indistintamente, dalle quali ho appreso tantissimo – e sto tuttora apprendendo – sia in termini professionali, sia in termini personali. Esperienze divenute preziose anche grazie alla comunità italiana, con la quale ho sempre inteso sintonizzarmi, ascoltandone le esigenze e ricevendo sempre in cambio forte sostegno e incoraggiamento. Lo spirito di squadra e la coesione del Sistema Paese in tutte le sue articolazioni, all’estero, sono elementi imprescindibili.

Siamo rimasti colpiti dalla Sua profonda capacità di assistere le imprese: è l’aria del Giappone in particolare o è sempre stato così?
Non è una qualità personale ma, molto semplicemente, l’indirizzo della nostra Diplomazia. Come tanti miei colleghi, a Roma alla Farnesina e all’estero nelle nostre Ambasciate e Consolati Generali, sono un convinto sostenitore e interprete di quella che chiamiamo “diplomazia economica”: una diplomazia moderna, concreta, orientata al risultato e al passo coi tempi, conoscitrice dei contesti locali e sostenitrice della nostra comunità d’affari – di quella residente così come di quella che dall’Italia si affaccia per la prima volta in un nuovo mercato.

Come è stato l’impatto con questo Paese, con questa cultura?
Mi ritengo quanto mai fortunato. Servo il Paese che amo, l’Italia, in un Paese straordinario e ricco di fascino, di opportunità, erede di una civiltà raffinatissima. Come l’Italia, anche il Giappone è l’espressione di un popolo che ama l’arte e la cultura, è abile nei commerci e vanta una storia millenaria.

Un Suo messaggio ai giovani italiani che intraprendono oggi la carriera diplomatica?
Alle mie colleghe e ai miei colleghi del futuro va tutto il mio più convinto incoraggiamento a intraprendere questa carriera, ricca di opportunità e al contempo responsabilità importanti sin dai primissimi incarichi. Li aspetta una vita a servizio dello Stato e degli Italiani.

di Riccardo D’Urso

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