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domenica, 17 Novembre, 2024
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Tricase e Lucugnano. Nel silenzio l’armonia delle cose

Donne sul filo di un racconto, itinerari tematici declinati al femminile alla scoperta o ri-scoperta della storia e dei paesaggi del Salento. Andiamo a Tricase e Lucugnano per scoprire questi luoghi, il loro fascino e il loro legame con due figure femminili che hanno contribuito a farne la storia.

Tricase e Lucugnano, due centri della provincia di Lecce, sono legati fra loro da vari vincoli: la vicinanza, il fatto che Lucugnano è frazione di Tricase e, per quanto ci riguarda, il legame di ognuno dei due centri con due figure femminili: Bianca Maria Gallone e Tina Lambrini.
L’alone magico che ispira le storie più belle ci ha portato qui in un giorno di fine primavera al seguito del
tour Donne sul filo di un racconto, per scoprire quanto di femminile ci sia in questa parte del Salento sud orientale. Un territorio popolato dalla quercia vallonea e la sua leggendaria chioma, che pare potesse offrire riparo fino a cento cavalieri.

© Federica Piccinni | CC BY-SA 4.0
Tricase, storia dell’ultima principessa

L’austero Castello dei Principi Gallone domina la piazza principale del borgo nel basso Salento. Costruito oltre quattro secoli fa, conserva ancor oggi tra le antiche sale, diventate sede del Municipio e centro di cultura, la storia di Bianca Maria Gallone. È qui che scopriamo vicende di intrighi e amori celati tra le mura e racchiusi tra i versi poetici che l’ultima principessa di Tricase ha voluto lasciare ai posteri. Fu esempio di emancipazione femminile e anche un po’ rivoluzionaria. Nella sua raccolta poetica “Sussurro” ha comunicato con voce fioca ma suadente il paesaggio salentino e le ricchezze in esso raccolte. Quando nacque tutti i potenti le resero omaggio, il popolo ne parlò per mesi, il padre ordinò due giorni di festa. Tutti la ricordano, chi nella fulgida veste di castellana, chi nella dimensione di donna alla ricerca di un passato per sempre perduto.
Ed è così che abbiamo compreso che la vera emancipazione femminile forse nasce in quei posti dove meno te lo aspetti, dove alta e imperiosa per anni si è alzata la voce degli uomini di casa ma a far muovere il mondo erano (e sono) proprio le donne.

© Lupiae | CC BY-SA 3.0
Il gusto di un gelato tutto al femminile

A Tricase non potete mancare la tappa ad una gelateria inserita di diritto nel piano del tour, non solo per il fatto di essere gestita da quattro donne, ma anche perché è l’unica gelateria di Puglia presente nella guida delle gelaterie d’Italia del Gambero Rosso con i preziosi “3 Coni“; e poi soprattutto perché quei gelati al gusto di rosa, di patata dolce, di fico e via discorrendo, sono davvero inclusivi, per tutti i palati. Il segreto di G&Co? Materie prime di qualità, tanta lavorazione manuale, passione e sperimentazione. Una gelateria che da dieci anni a questa parte guarda al futuro con gli occhi delle sorelle Antonella, Annalisa, Gabriella e Miriam. Ogni prodotto naturale – come l’aloe, pianta dalle tante virtù – può diventare gelato grazie alla manualità e grande inventiva delle donne e professioniste di G&Co.

Gustare il gelato nella piazza di Tricase, circondati da monumenti e storia, lascia nelle menti un dolce ricordo, lontano forse dai tempi bui delle lotte per il lavoro, delle rivolte delle tabacchine del XX secolo. Eppure anche di questo conserviamo memoria, perché questa terra salentina in fondo è così: addolcisce le ferite con tramonti mozzafiato, coccola i pensieri con i gusti più disparati e non ti fa mai completamente allontanare dalla realtà, che vive nei ricordi degli abitanti e riecheggia in ogni singolo passo.

Tricase

A Lucugnano sulle orme di Tina Lambrini, l’angelo custode di Casa Comi

Poeti si diventa in questa terra, anche se la sfiori per pochi giorni. Facile quindi comprendere perché i passi ci conducono a 4 km da Tricase, a Lucugnano. Questo luogo è legato nella memoria collettiva degli autoctoni, soprattutto di nonni e nipoti, al personaggio di Papa Galeazzo, estroso arciprete protagonista di aneddoti racchiusi, agli inizi del Novecento del secolo scorso, in una raccolta, il Breviario di Papa Galeazzo.
A Lucugnano, chi vi arriva ma anche chi è nato in questa terra oggi si reca per visitare Palazzo Comi, casa del poeta Girolamo Comi e sede della Fondazione Tina Lambrini. È lei la donna vero attrattore dei nostri passi, lei che per anni è stata la custode del patrimonio letterario del poeta. A darci il benvenuto nel piazzale antistante il palazzo il ritratto di Girolamo Comi, opera del Prof. Alfredo Calabrese, che è solo un preludio ad altre visite e scoperte in terra salentina.

Lucugnano, Comi

Nel marzo 2022 ricorreva il 40° anniversario della morte di Tina Lambrini, l’angelo custode, come la definì il poeta. Per anni governante in casa Comi, alla fine divenne sua sposa, perché, come disse il poeta, “credo nelle persone buone”.

LucugnanoPercorrendo le stanze del Palazzo, che ospita la biblioteca e spazi culturali, è facile restare affascinati dalla figura di questa donna che sembra presente più del poeta tra le mura della casa, davvero custode dell’inestimabile patrimonio che racchiude, come la volle la Provincia di Lecce nel 1968, quando, a pochi giorni dalla morte di Girolamo Comi, le affidò la gestione e la cura del Palazzo e della Biblioteca.
Lei, che da domestica aveva aperto le porte del palazzo a personaggi del calibro di Maria Corti, Oreste Macrì, Alda Merini, Rina Durante e gli altri che prendevano parte all’Accademia Salentina, alla morte del poeta continuò nell’opera di tutela e conservazione di un’eredità letteraria immensa, della quale oggi i salentini possono andar fieri.

Una giornata che termina in poesia, che ci inebria fino all’ultimo istante di racconti e che ci fa comprendere come spesso nel silenzio risiede l’armonia delle cose. 

di Redazione

Info
Tour Donne sul filo di un racconto proposto da Caroli Hotels s.r.l. in co-marketing con Apulia Slow&Motions attraverso la Call Educational Tour 2022 di Pugliapromozione.


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