Prendono il via ufficialmente i lavori degli Stati Generali del Patrimonio Italiano. L’iniziativa si propone di delineare un quadro operativo e strategico per fare del patrimonio architettonico, artistico, storico e culturale uno dei punti di forza dell’economia del Paese. Ed è proprio su questo che si dovrebbe puntare per lo sviluppo e per creare occupazione. Dalla nascita della Repubblica italiana, non è mai stato istituito un organo di confronto e di coordinamento sul tema.
Gli Stati Generali del Patrimonio Italiano intendono rappresentare un’assemblea permanente e plenaria. I 150 seggi di cui si compone sono assegnati ai rappresentanti delle più importanti organizzazioni private e pubbliche del settore.
Oggi 20 maggio si tiene la prima seduta nella Sala del Parlamentino a Villa Lubin a Roma. Le successive convocazioni saranno itineranti e i lavori verranno trasmessi in diretta sul canale Youtube del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel).
Le attività degli Stati Generali del Patrimonio Italiano
Il primo periodo di attività include la redazione del Piano Strategico del Patrimonio Italiano, l’aggiornamento dell’indagine conoscitiva e la mappatura delle organizzazioni che operano nel settore, i lavori delle commissioni specifiche e la pianificazione delle relazioni con le principali istituzioni internazionali e nazionali.
Il “Piano Strategico del Patrimonio Italiano – Rapporto degli Stati Generali del Patrimonio Italiano” conterrà le indicazioni, le proposte e i programmi di promozione, sviluppo e valorizzazione del patrimonio Italiano. Una prima osservazione ha già mappato l’attività di oltre 800 organizzazioni considerate di rilevanza nazionale: un sistema coordinato che risulta più efficace.
Undici Commissioni di Settore per lavorare su tutti gli aspetti del patrimonio italiano
I lavori degli Stati Generali del Patrimonio Italiano sono affidati a undici Commissioni di Settore. La prima, “Accademie, scuole e università”, si occuperà di implementare l’offerta formativa riguardante il patrimonio; la Commissione “Cinema” promuove il patrimonio italiano attraverso il cinema e la televisione; la Commissione “Economia, Finanza e Investimenti” si propone di rendere la ricchezza culturale italiana motore dello sviluppo economico istituendo, con il Fondo del patrimonio d’Italia, delle risorse dedicate. Questa, inoltre, gestisce anche gli investimenti internazionali, il fundraising, il mecenatismo e le sponsorizzazioni attraverso una piattaforma unificata. La Commissione “Europa” sarà una cabina di regia per la gestione dei finanziamenti europei. Lo sviluppo digitale e nuove tecnologie saranno la mission della Commissione “Digitalizzazione e Innovazione Tecnologica”. Del patrimonio come fonte di lavoro se ne occuperà la Commissione “Lavoro e Occupazione”; quella su “Paesaggio e Territorio” valorizzerà le ricchezze territoriali, i borghi, il paesaggio, le ferrovie per il turismo e il sistema termale. Alla Commissione “Patrimonio immobiliare” il compito di definire il ruolo delle fondazioni bancarie, di preservare il patrimonio ecclesiastico e archeologico-industriale. Le professioni del patrimonio (amministratori immobiliari, architetti, avvocati, guide turistiche, ingegneri, mediatori immobiliari) saranno di competenza della Commissione “Professioni”; la Commissione “Restauro” punterà sul restauro italiano come eccellenza promuovendo istituti e scuole. Infine, la Commissione “Turismo” si occuperà di dare rilievo internazionale alle attrazioni turistiche del Paese puntando sull’ospitalità italiana, le pro loco e l’eco sostenibilità.
di Aurora Amendolagine
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