Un grande evento, arrivato alla dodicesima edizione, per celebrare chi offre qualità nell’isola
Esiste in Sicilia un riconoscimento molto importante sia da un punto di vista meritocratico per imprese, produttori e amministrazioni cittadine, sia da un punto di vista divulgativo: è il Best in Sicily, un premio ideato da Cronache di Gusto per celebrare l’offerta migliore che l’Isola può offrire in enogastronomia e accoglienza. Domenica 18 febbraio al Teatro Bellini di Catania si è svolta la bellissima cerimonia della dodicesima edizione del Best in Sicily, durante la quale sono stati conferiti 12 premi, anche se i premiati sono stati 14 per via di ben due ex-aequo.
Tra i protagonisti l’Azienda Campisi di Marzamemi come migliore azienda conserviera, un’eccellenza siciliana per “il pesce e gli ortaggi declinati in tanti modi, un’allegra giostra di barattoli in viaggio per l’Italia e il resto del mondo come piccoli ambasciatori siciliani di cose buone, grazie ad esperienza, determinazione e continuità familiare”.
Sul palco a ritirare il premio Salvatore Campisi, che Tesori d’Italia ha incontrato durante il TdI-Tour Sicilia 2018. Gli sono bastate solo poche parole per trasmettere attaccamento, orgoglio, rispetto per la propria terra e per le sue tradizioni: «Io vengo da Marzamemi, borgo marinaro di Pachino, paese del pomodorino», con quel tono affettuoso e invitante, come dire che ogni occasione è buona per promuovere il proprio territorio, anche quando si pensa che sia già noto a tutti. Campisi ha rivolto parole di gratitudine per i consumatori, verso i quali l’azienda ha sempre la massima attenzione per garantire qualità e servizio; per i suoi collaboratori, con cui ha voluto condividere questo premio; per la moglie e il figlio Paolo, a quest’ultimo in particolare per come sia riuscito a portare innovazione continuità e crescita all’azienda.
Ricordiamo che era il 1854 quando venne posto il primo mattone dell’azienda dal bisnonno dell’imprenditore, Salvatore Campisi, del quale porta il nome, che creò un magazzino per lavorare nei barili di legno i 33 sapori del tonno, perché «del tonno, oca e maiale non si butta niente». Ad ampliare il mercato, anni dopo, ci pensò il papà di Salvatore, Paolo Campisi che, forte delle tradizioni e degli insegnamenti ricevuti, sfruttò l’avvento dell’elettricità per comprare la prima macchina in ferro per chiudere le latte. Grazie ai nuovi metodi di conservazione e pastorizzazione, iniziò così a commerciare tonno, acciughe, sgombro, sardine e tutto il pesce azzurro che i marinai pescavano a seconda del periodo dell’anno. La tradizione dell’azienda Campisi continua a crescere oggi appunto con Paolo Campisi, che sfruttando la potenza del web è riuscito a far scoprire e a commercializzare i prodotti dell’azienda in tutto il mondo. Del resto è stato lo stesso Salvatore Campisi a dircelo a suo tempo: «Mio figlio ha superato me e mio padre. In famiglia siamo stati tutti buoni maestri: ognuno ha messo l’altro in condizione di essere superato».
Una storia familiare e imprenditoriale straordinaria che rappresenta oggi, per la Sicilia e per l’Italia, un fiore all’occhiello, un ambasciatore indiscusso del nostro Paese nel mondo e un testimone autentico di quanto la nostra terra e il nostro mare possano offrire.
Merito dunque anche di Campisi così come delle altre eccellenze premiate, e non solo quest’anno, se i dati statistici forniti dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis riportano un incremento maggiore per l’interesse enogastronomico in un confronto decennale, 19% in più rispetto al 2009, e una crescente fiducia per la qualità della produzione nazionale. Lo stesso Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e ospite della serata insieme ad Alessandro Baricco, nel suo intervento ha affermato – usando le parole di Ingvar Kamprad – che per l’isola «il futuro è meraviglioso, perché il più rimane ancora da fare», dichiarando le potenzialità, non solo di questa regione ma di tutta la nazione: «l’Italia va molto meglio di come viene descritta, bisogna solo cambiare sentimenti e incoraggiare».
Presente anche il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, che l’anno scorso ha ritirato per la sua città il premio “Miglior offerta enogastronomica”, chiamato a consegnare alle città di Catania e Polizzi Generosa (PA) il premio “Comuni con migliore incremento turistico”.
Gli altri premiati di Best in Sicily 2019:
Miglior produttore di vino: Alessandro di Camporeale – Camporeale (PA)
Miglior birrificio: Alveria – Canicattini Bagni (SR)
Miglior macellaio: Gianni Giardina di Macelleria Giardina – Canicattì(AG)
Miglior fornaio: Francesco Arena – Messina
Miglior trattoria: il Vecchio Carro – Caronia (ME)
Miglior bed and breakfast: Casa Talia – Modica (RG)
Miglior pizzeria: Frumento – Acireale (CT)
Comuni con miglior incremento turistico: Catania e Polizzi Generosa (PA)
Miglior albergo: Gagliardi Boutique Hotel – Noto (SR)
Azienda con la miglior immagine: Bruno Ribadi – Cinisi (PA)
Migliori ristoranti: Dodici Fontane Villa Neri Resort – Linguaglossa (CT); Modì – Torregrotta (ME)
– di Carmen Attardi