Tesori d’Italia Magazine fa tappa nella capitale per celebrare i due anni di questa storica realtà della pizza napoletana
Ognuno di noi, consapevolmente o meno, è portavoce del Made in Italy: il modo in cui ci esprimiamo e il modo in cui conduciamo la nostra quotidianità, il nostro lifestyle per intenderci, diventa infatti un autentico riflesso del Paese a cui apparteniamo.
Alcuni italiani vivono tutto ciò come fosse una missione, ed è grazie a questi coraggiosi cittadini che l’Italia viene riconosciuta nel mondo per le sue eccellenze.
Mario Luce ha scelto di seguire tale visione e di impegnarsi per contribuire alla diffusione della cultura italiana nel mondo; Tesori d’Italia Magazine lo ha incontrato in occasione della tappa romana del TdI-Tour Pizza Worldwide, partito da Napoli a bordo del Laika camper.
Ospiti de L’Antica Pizzeria Da Michele in the World nella sede di via Flaminia, diretta dal giovane imprenditore, ci siamo immersi nella tradizionale atmosfera partenopea pur essendo a Roma, a pochi centinaia di metri dalla Porta del Popolo e dall’ingresso principale di Villa Borghese.
La pizzeria, aperta poco più di due anni fa, si trova all’interno di uno stabile che ospita dal 1998 Explora – il Museo dei Bambini di Roma. Qui sorgeva l’ex deposito tramviario Atac di via Flaminia 80 e, ancora oggi, all’interno del ristorante viene rispettato lo stile industriale sapientemente mixato a quello caldo partenopeo. L’area di lavoro che ospita il primo pizzaiolo e il suo team, è a vista: gli avventori possono ammirare questi artigiani all’opera che con i loro movimenti creano inedite coreografie.
Vedere la sala gremita di commensali restituisce orgoglio ed energia a questi pizzaioli che arrivano a sfornare più di 1500 pizze solo durante il sabato sera; la fila dei clienti inizia già poco prima delle 19:00, le persone riconoscono il valore e la qualità della pizza de L’Antica Pizzeria Da Michele in the World e sono disposte ad aspettare pur di provare un’esperienza che coinvolge tutti i sensi: il tatto, il calore della pizza appena uscita dal forno a legna che brucia piacevolmente i polpastrelli; la vista, la vivacità dei colori degli ingredienti che la compongono; l’udito, il piacevole frastuono dei commensali che fra un morso e l’altro parlano in pieno relax; il gusto, una vera esplosione di sapori genuini che gratifica le papille gustative e l’olfatto, il profumo della squisita pasta lievitata che si espande fino alla strada, come il richiamo del Pifferaio Magico.
Per Mario Luce, che non aveva pregresse esperienze nel settore della ristorazione, lanciarsi in questo mondo è stata un’enorme sfida condivisa con la famiglia Condurro che ha scelto di affidargli l’apertura della prima sede romana. «La prima settimana di apertura ─ racconta Mario ─ eravamo una squadra di 5 camerieri e 3 pizzaioli; dopo 7 giorni abbiamo ampliato il nostro organico e siamo arrivati a 12 camerieri, 7 pizzaioli e 3 lavapiatti. Il primo giorno abbiamo fatto 1000 pizze: alle 22:30 abbiamo dovuto chiudere perché non avevamo più niente da offrire ai clienti, avevano mangiato tutto!». Orgogliosamente ci racconta che, nonostante la grande concorrenza che c’è nella capitale, i clienti arrivano da tutte le province della regione. «La pizza è la prima cosa, ma anche il servizio, la pulizia e l’accoglienza concorrono a completare l’esperienza delle persone».
Questa la chiave per il successo: riconoscere il valore del cliente, tenere fede alla qualità e alla tradizione dell’autentica pizza napoletana, esportare la preziosa storia de L’Antica Pizzeria Da Michele nel mondo.
-di Arianna Cacciotti e Daniele Benigni
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