Dal 16 giugno al 4 novembre Palermo è sede di mostre, installazioni, video e performance di artisti provenienti da tutto il mondo
Sabato 16 Giugno è stata aperta al pubblico la dodicesima edizione di Manifesta, la più importante biennale europea di arte contemporanea, che per questa edizione ha scelto la città di Palermo come propri
a sede. La manifestazione, che durerà fino al 4 Novembre, è stata pensata come un sistema diffuso di mostre, installazioni, video e performance di circa 50 artisti provenienti da tutto il mondo, in venti sedi inedite per l’arte contemporanea, tra le quali il Teatro Garibaldi, quartier generale di Manifesta, Palazzo Ajutamicristo, Palazzo Forcella De Seta e Palazzo Butera.
Il concept della manifestazione è Il Giardino Planetario, Coltivare la Coesistenza, ispiratosi alla metafora botanica del filosofo francese Gilles Clément che sostiene che il mondo è un giardino di cui l’uomo deve prendersi cura. Ci spiega Ippolito Pestellini Laparelli, creative mediator di Manifesta, la scelta della sede di questa edizione: «Palermo è al centro di trasformazioni che riguardano tutto il mondo e che vanno dal cambiamento climatico, alla crisi dei rifugiati, allo sviluppo accelerato dovuto al turismo di massa. Palermo è un posto che fa capire come il mondo sta cambiando in questo momento».
Abbiamo chiesto all’Assessore alla Cultura di Palermo Andrea Cusumano di spiegarci il come l’organizzazione di Manifesta e la città si siano influenzati: «Proprio questo interscambio è stato il lavoro più importante che abbiamo fatto in questi due anni. Noi come amministrazione abbiamo chiesto a Manifesta di aiutarci a ripensare Palermo, ma anche che la manifestazione si ripensasse nel suo incontro con la città. Esempio ne è il Palermo Atlas, il primo importante risultato di questa negoziazione. Si tratta di uno studio su ampia scala che ha aperto una serie di possibili vettori di ricerca sulla città, uno dei quali è stato preso proprio dai curatori per creare il concept del Giardino Planetario. Il libro racconta di una ricerca molto più ampia, realizzata dallo studio OMA di Rotterdam, uno dei più importanti studi di urbanistica al mondo, e rappresenta il senso di questa domanda. Palermo non voleva realizzare una grande mostra calata dall’alto ma voleva declinare la propria narrazione (il tema dell’accoglienza, il tema del dialogo fra le culture, il tema della centralità del Mediterraneo) anche attraverso l’intervento dell’arte contemporanea. Questo è stato il compito assegnato a Manifesta».
Proprio la presentazione del Palermo Atlas presso il Teatro Garibaldi nella mattinata di giovedì 14 giugno ha aperto il lungo fine settimana di eventi. Giovedì pomeriggio, presso la chiesa di Santa Maria dello Spasimo, c’è stata la presentazione degli eventi collaterali della manifestazione, oltre 70 eventi paralleli al calendario ufficiale della manifestazione, proposti e realizzati da artisti, associazioni e collettivi locali ed internazionali. Venerdì 15 giugno di mattina la presentazione ufficiale alla stampa con la conferenza presso la chiesa di Santa Caterina. Venerdì sera il dibattito Borderless Conference al Teatro Massimo, per discutere sulla possibile esistenza di un mondo senza confini. Sabato pomeriggio Manifesta ha incontrato la città con una processione lungo le vie del centro storico, curata dalla regista Marinella Senatore ed animata da decine di artisti ed associazioni cittadine. Sabato 16 di sera, infine, la cerimonia di apertura ufficiale a Piazza Magione, alla presenza degli organizzatori e dei rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sindaco Leoluca Orlando e l’Ambasciatore olandese in Italia Joep Wijnands.
La risposta da parte degli operatori del settore è stata molto positiva: abbiamo visto centinaia di persone giunte in città per l’inaugurazione aggirarsi per le strade di Palermo meravigliandosi delle sue bellezze artistiche e architettoniche. Si spera che nelle prossime settimane la risposta da parte dei cittadini palermitani sia adeguata all’importanza dell’evento, come auspica Roberto Albergoni, general director di Manifesta: «Le difficoltà operative sono state tante però la città ha risposto con molto entusiasmo e molta voglia di partecipare. Sia l’amministrazione, che ha dovuto sostenere il progetto, sia i cittadini nella realizzazione delle attività. Le difficoltà sono quelle normali della complessità del progetto ma non tanto quelle ambientali. Manifesta lascia a Palermo una apertura della città ad un contesto internazionale, lascia alcuni luoghi che si riaprono e che vengono utilizzati per attività collegate alla cultura e all’arte e lascia soprattutto il desiderio dei palermitani di restare in relazione con il contesto internazionale e continuare a sviluppare progetti che possano durare nel tempo».
L’interesse di Manifesta però non si limita alla sola città di Palermo. Gli organizzatori hanno voluto infatti instaurare una rete di collaborazione con altre realtà che operano nel mondo della cultura nel territorio siciliano. Tra questi anche il Taobuk, il Festival Internazionale del Libro in svolgimento a Taormina fino al 27 giugno e che Tesori d’Italia sta seguendo come Media Partner, con il quale Manifesta ha instaurato una partnership di reciproca pubblicizzazione.
– di Giuseppe Mazzola
Link sito web: http://m12.manifesta.org/
Link pagina Facebook: https://www.facebook.com/manifestabiennial
Foto di Giuseppe Mazzola