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domenica, 29 Settembre, 2024
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ANNA MASSINISSA – Una Vita InArte.

Portare l’Italia nel mondo non è difficile. Promuoverne l’Arte e la Cultura è questione di volontà, organizzazione, impegno. E’ tale e tanta la voglia di Italia nel mondo che alla fine possono riuscirci tutti. Chi meglio chi peggio. Chi per pura passione, chi per mero interesse. Riuscire invece ad attrarre in Italia Artisti da tutto il mondo, accoglierli, coordinarli affinché ritraggano il Bel Paese nelle sue molteplici ineguagliabili sfumature – e quale miglior mezzo se non l’Acquarello – per poi riproporlo in tutto il mondo attraverso opere d’arte che sono l’Italia ma, in quanto frutto di menti e mani d’oltralpe, sono anche il mondo stesso: è un’impresa degna della più ampia considerazione.

Anna Massinissa non solo è riuscita a far questo, ma è tutto questo. Una dedizione talmente profonda e disinteressata al progetto che ogni Opera, ogni Artista degli oltre 70 Paesi del pianeta coinvolti in FabrianoInAcquarello, sembra ricondurre a lei e lei a loro. Non si può non ammirare Anna. Non si può restare inermi davanti ad un esempio così forte e concreto di passione per l’Arte, di amore per la propria Terra, di spirito di servizio, di creatività. Una vera icona dell’internazionalizzazione. Tesori d’Italia è qui per gridarne il nome e con lei quello di tutti gli Artisti che hanno reso questo possibile. Oggi Tesori d’Italia è Anna Massinissa. E’ l’Italia di tutti gli Artisti che hanno fatto della Collezione International Watercolor Museum di Fabriano una delle realtà artistiche e socio-culturali in divenire più interessanti del nostro tempo. A Lei tutto il nostro supporto per fare di FabrianoInAcquarello – e non solo – un’esperienza da condividere ancora più a fondo e promuovere a più ampio raggio. – di Riccardo D’Urso

Un grazie particolare a Maria Celeste Gagliardi dell’Hotel Aurora di Sperlonga, nostro Tesoro d’Italia 2017, che ha reso possibile questo incontro.

“Nessun uomo è un uomo solo; le relazioni umane sono una ricchezza e una scuola che non ha uguali“. – Anna Massinissa

L’Intervista

Quando e come ha preso forma dentro di te l’idea di InArte e quando e come poi di FabrianoInAcquarello
L’idea di una associazione culturale che vivesse Arte e Cultura in un modo “diverso” rispetto a quello che vedevamo intorno a noi, deriva da una necessità che abbiamo sentito in tanti e per tanti anni nella mia città natale a Fabriano, è esplosa quindi in un nucleo storico di menti che hanno condiviso questo “sentire comune” in relazione all’Arte Contemporanea: quella che desideravamo poter vivere.

Con questo non intendo dire che abbiamo creato nulla di nuovo, solo abbiamo cercato di mettere insieme quello che probabilmente era nel nostro essere naturale: ossia delle relazioni che applicassero l’Arte in metodo emozionale e coinvolgente, come pensavamo l’Arte avrebbe meritato di essere applicata.
InArte,
l’associazione culturale così come è oggi, si è successivamente concretizzata nel 2006 a Fabriano appunto. Ho parlato di esplosione, perché effettivamente molto velocemente siamo andati oltre al nostro territorio: da tanti, siamo diventati tantissimi ed il sistema che abbiamo applicato e sintetizzato nel termine “Arte Relazionale”, continua a sorprenderci nella qualità e quantità di relazioni, sinergie, applicazioni in tutto il mondo. Una di esse è il progetto FabrianoInAcquarello, una convention-rasegna dedicata all’ acquarello internazionale e che ha visto nell’ultima edizione la partecipazione di 60 paesi del mondo.

Forse vale la pena di spendere due parole sul metodo.
InArte ha focalizzato fin dal suo esordio su due tematiche che nel tempo non abbiamo mai perso di vista e che hanno dato il senso ai vari traguardi raggiunti.
La prima è la certezza che con progetti programmati e condivisi, in una applicazione professionale, si va molto lontano: FabrianoInAcquarello, che conduciamo dal 2010, ne è testimonianza. Ma non saremmo mai arrivati a concretizzare nulla se non avessimo scelto di lavorare insieme con le amministrazioni territoriali, con le aziende che si occupano degli applicativi artistici e di accoglienza, con gli enti, i talenti, le altre associazioni italiane o internazionali e con i grandi Maestri del mondo. Non saremmo arrivati a nulla se tutti loro non avessero deciso di lavorare con noi.
La seconda tematica applicata da InArte è che nel mondo dell’Arte e della Cultura dobbiamo dare il giusto e grande risalto ai grandi Maestri e ai grandi innovatori, ma resta il fatto che l’Arte è di tutti e con tutti va condivisa. Significa che per noi sono protagonisti importanti i grandi nomi artistici, i movimenti culturali, gli artisti esordienti, il pubblico, il mondo sociale: a ognuno va tributato rispetto e coinvolgimento.

Come nello sport, chiediamo spesso, a tutti, di lavorare sulla squadra per dare visibilità al singolo e migliorare chi deve crescere. Scegliendo di applicare questa filosofia, abbiamo anche scelto di piantare un seme che per alcuni è scomodo ma è necessario, perché magari non scrive la storia ma va verso il futuro.

Le difficoltà più grandi che tu abbia incontrato nel realizzare tutto questo e come le hai superate
Potrei superficialmente rispondere che la difficoltà principale che ho ed ho avuto, sia con InArte che con FabrianoInAcquarello, è il reperire fondi da dedicare ai progetti, in quanto effettivamente c’è sempre troppo poco da investire perché a questi venga data l’importanza che meritano, ma “con gli occhi del poi” credo che pur essendo stato questo un freno e un rallentamento ai processi dei progetti, è stato altro quello che ha creato le vere complicanze.

E’ la cultura del lavorare in sinergia, di condividere, il concetto stesso di “squadra” che non è ancora molto simpatico ai più… Sicuramente è nella natura umana il competere individualmente, per molte delle culture del mondo è un elemento caratterizzante e tanto spiccato, ma in relazione all’Arte ed in questo momento storico in cui le tecnologie di comunicazione hanno prevaricato tempo e confini è anacronistico.

Io penso davvero che l’Arte abbia bisogno che i progetti che la applicano escano dall’individualismo e siano coordinati; l’Arte ha bisogno che impariamo a guardare un po’ oltre i confini personali, senza paura di perdere la nostra identità e trovando motivazioni e gratificazione in attività che ci coinvolgano in tanti cammini comuni. Abbiamo bisogno di fare un piccolo passo avanti: di capire che il confronto è fondamento per la crescita e l’introspezione personale. Abbiamo bisogno di imparare a pensare in relazione al coinvolgimento di tante culture diverse: i giovani insieme ai Maestri, paesi insieme a paesi altri, sia emotivamente che praticamente.

Come ha convissuto il tuo essere Artista con il tuo essere ideatrice e manager di un progetto così grande e quanto ha influito sulla tua Arte l’incontro con così tanti Artisti da tutto il mondo?
Nessun uomo è un uomo solo; le relazioni umane sono una ricchezza e una scuola che non ha uguali. Il progetto di FabrianoInAcquarello, come dicevo, è una semplice applicazione di Arte Relazionale Contemporanea che dipende da una rete internazionale in cui ogni singolo Artista, ogni curatore, ma anche ogni singolo spettatore, è il soggetto principale che porta visioni nuove, ricchezza, conoscenza: porta le idee di sé stesso come uomo-Artista e della cultura etnica a cui appartiene. L’Arte Relazionale è come un’onda che innesca meccanismi di approfondimento e contaminazione, è uno stimolatore inimmaginabile di creatività per il singolo. Io sono il singolo, un singolo pieno di qualche ricchezza che è però moltiplicata dai tanti progetti e dai tanti Artisti coi quali condivido la strada.

Come Artista certamente spesso ho rinunciato a dedicare del tempo all’approfondimento personale per dare precedenza ai progetti o ai personaggi o all’ attività di curatore, ma davvero, sempre, quello che ho avuto in cambio in termini di conoscenza, di stimoli emotivi e di “nuovo saper vedere” è stato superiore.

Qualche aneddoto durante lo svolgimento di FabrianoInAcquarello
Aneddoto specificamente non saprei, ma forse potrei descrivere l’atmosfera.
La convention di Fabriano si svolge nell’arco di 4/5 giornate in primavera, considerate che la nostra città è molto bella: ha un centro storico medioevale che solitamente è attraversato anche da visitatori o cittadini che lo rendono più o meno vivo, ma di rado è sovraffollato. Ecco, durante FabrianoInAcquarello le comunità artistiche riempiono tutti i luoghi d’Arte con le opere in mostra, lo scorso anno abbiamo esposto oltre 1.200 opere, tutte in originale, tutte diverse ed interessantissime. Ma le mostre di FabrianoInAcquarello sarebbero solo mostre se il centro storico di Fabriano non fosse contemporaneamente crocevia di migliaia di Artisti, accompagnatori e visitatori che fanno Arte Relazionale, pittura in plain air, performances, confronti, incontri, amicizia. Tavolozze di colori diversi, mani, occhi, arte, che appartengono al mondo. Noi cerchiamo di stimolare questi incontri con momenti conviviali e con conferenze, musica, danze e performance che sono lo specchio di ognuno ed il veicolo della conoscenza reciproca – sappiamo che tutti, quasi tutti… subiscono il fascino di queste giornate: lo sappiamo perché successivamente gli Artisti ci scrivono e parlano di FabrianoInAcquarello come qualche cosa di “diverso”, il momento in cui ognuno è l’Arte di sé stesso e di tutti gli altri.

Eccolo l’aneddoto: lo scorso anno causa i mutamenti climatici, l giorni precedenti alla convention ha nevicato ed era molto freddo, noi dell’organizzazione abbiamo svuotato gli armadi invernali per prestare tutti i capi pesanti che potevamo ai nostri ospiti. Sorrido ancora a vedere le migliaia di foto che girano su web in cui gli artisti famosi indossano un mio cappotto, o un maglione o una sciarpa.

Il tuo incontro con Sperlonga
Sperlonga è iniziata come evento collaterale di FabrianoInAcquarello dell’anno numero 6. Non mi ricordo come, ma l’idea è nata dalla volontà di intercettare l’enorme flusso di artisti internazionali che venendo a Fabriano per la convention continuavano singolarmente a visitare altre città italiane dopo l’evento. Ecco con Sperlonga abbiamo sperimentato che immediatamente dopo Fabriano potevamo continuare a fare Arte insieme in altri luoghi d’Italia. Con il team che cura l’organizzazione di Sperlonga, inutile dirlo, c’è una sintonia particolare: condividiamo il metodo, il piacere, il privilegio di vivere l’Arte e l’Acquarello allo stesso modo, è come se avessimo lavorato insieme da sempre.

Con l’esempio di Sperlonga le collaterali sono successivamente iniziate a Urbino e Serra San Quirico – dal prossimo anno la rete di CittàInAcquarello si estende a Frascati, Mondovì, e forse avremo due ulteriori importanti new entry.

Gli incontri che hanno segnato la tua vita artistica
Tanti, belli e brutti, ma tutti. La mia maestra delle elementari mi regalò una scatola di acquarelli, non mi ricordo il motivo, ma vedo ancora avanti agli occhi la scatola e le tessere dei colori in una gradazione cromatica bellissima. Sarà stato un caso, ma è un punto fermo e la mia maestra delle elementari è stata importante nella mia vita.

Per la mia vita artistica, che è fatta soprattutto di Arte Contemporanea, sono stati importanti tutti gli Artisti di InArte: tutti quelli che sono passati –  per FabrianoInAcquarello tutti gli acquarellisti del mondo, proprio tutti. Non tutti gli artisti hanno approvato il metodo mio e del mio gruppo, ma anche quelli coi quali non ci siamo capiti sono stati importanti per imparare a vedere oltre o per definire cosa voglio essere.

Perdonatemi se ricordo solo alcuni nomi, scelgo quelli delle persone che non ci sono più e che hanno lasciato un segno, così nessuno avrà da ridire.

Hanno “solcato” il mio modo di applicare l’Arte a Fabriano Renzo Barbarossa e Sirio Bellucci – nel Mondo Jole di Natale, Paolo Lattanzi e soprattutto il mio Maestro Aurelio Pedrazzini. Aurelio Pedrazzini mi ha insegnato a prevaricare la tecnica, andare oltre il colore, a guardare dentro le cose e le persone, io e gli artisti di InArte lo abbiamo definito il nostro Maestro di Vita, perché Arte che altro è se non la vita?

Hai mai pensato di lasciare l’Italia? Qual è il tuo consiglio a chi oggi vorrebbe fare Arte in Italia ma è tentato dall’andare via per realizzarsi?
Via? E tutti quelli che pensano che bisogna venire in Italia per fare Arte?
Direi che oggi il Mondo è globale, ormai lo abitiamo tutto o quasi. Perché non pensare a costruire i contesti locali, ma internazionali, per fare l’Arte come la vogliamo noi?

Cosa vuoi fare da grande?
Vorrei avere la forza di consolidare i progetti iniziati ed essere capace di crearne la continuità. Per ora a questo sto lavorando. So che dalle tante relazioni in corso altri progetti stimolanti saranno proposti, sia in Italia che nel Mondo, non credo davvero che resisterò alla tentazione di lasciarmi coinvolgere.

Bringing Italy into the world is not difficult. Promote Art and Culture is a matter of will, organization, commitment. The desire of Italy in the world is so big and so wide that, in the end, we can all be successful better or worse. Both for pure passion or for mere interest. On the contrary, to attract in Italy Artists from all over the world, welcome and coordinate them to reproduce the Country in its many unmatchable shades, then propose them all over the world through artworks that portray Italy as the fruit of the visitors’ minds and hands, that are the world themselves: it is a worthy undertaking of the utmost consideration – and what is best than Watercolor?.

Anna Massinissa has not only managed this far, but she is this all. Such a deep and disinterested dedication to the project that every Artwork, every Artist, from over 70 countries on the planet involved in FabrianoInAcquarello, seems to come back to her and her to them. You can not but respect Anna. You can not remain insensitive of such a strong and concrete example and passion for Art, for the land she belongs, for her spirit of service, for her creativity. A real icon of internationalization. “Treasures of Italy” is here today to focus on her name and the name of all the Artists who have made this possible. Today “Tesori d’Italia” is Anna Massinissa. It is Italy that belongs to all the artists who have made the starting International Watercolor Museum Collection in Fabriano one of the most interesting artistic and socio-cultural realities of our time. To Anna  and to the FabrianoInAcquarello matters, all our support to make it shared and experienced more and more in a wider range. – di Riccardo D’Urso

A special thanks to Maria Celeste Gagliardi from Hotel Aurora in Sperlonga, one of the “Treasury of Italy”, who made this meeting possible.

“No man is a single man; human relationships are a means as well as a constant school  that can be conpared with nothing elce in value” – Anna Massinissa

The Interview

– When and how you started the idea of InArte and when and how FabrianoInAcquarello
The idea of ​​a cultural organization that could apply Art and Culture in a “different” way from what we were used to see around us, was a need we have felt in very many and since many years in Fabriano, my hometown, it than exploded in a historical nucleus of minds that shared this “common sense” in relation to Contemporary Art: the way we wished to be able to enforce.

With this I do not mean that we have created something new, we have just tried to put together what was probably in our natural being: that is many relationships that applied Art in an emotional and engaging manner, as we thought Art would deserve to be considered.
InArte, the cultural organization as it is today, was later realized in 2006 in Fabriano. I spoke of an explosion, because we actually went very far beyond our territory: from so many, we became many more and the system we synthesized with the term “Relational Art” continues to surprise us in the quality and quantity of relationships, synergies, applications all over the world. One of them is the FabrianoInAcquarello project, a convention-event dedicated to international watercolor, that saw in the last edition the participation of 60 countries around the world.

Maybe it’s important that we focus on the method:
InArte has focused since its inception on two themes that we have never missed over time and which have given sense to the various achievements.
The first is the certainty that by a planned and shared projects, in a professional application, we go a long far away: FabrianoInAcquarello, which we conduct since 2010, is witness to it. But we would never have come to concretize anything if we had not chosen to work together with local administrations, with companies dealing with artistic and territorial reception, with talents, other Italian or international organizations  and with major Masters of the World. We would not have come to anything if all of them had not decided to work ans support us.
The second theme applied by InArte is that in the art and culture world we must give the right and great emphasis to the Masters and to the great innovators, but the fact is that Art belongs to everyone and by everyone it must be  shared. It means that we must consider  important actors the big artistic names, the cultural movements, the emerging artists, the public, the social world: to each of them must be paid respect and involvement.
Like in sports, we often ask to everyone, to work on the team to give the individual the edge and improve who is to grow. By choosing to apply this philosophy, we have also chosen to plant a seed that for some is uncomfortable but it is necessary because maybe it does not write history but goes to the future.

– The biggest difficulties you have encountered in accomplishing all this and how you have overcome them
I could superficially say that the main difficulty I have had with InArte and FabrianoInAcarcello is to find funds budget to devote to the projects, as there is always a too little  investment to give them the importance they deserve, but rather I think that even though this was a brake and a slowdown in project processes, it was the something elce that created the real complications.

The biggest difficulty is in the lack of a culture based synergy-working, in sharing: the concept of “team”  is not yet sympathetic to the most … I kniow the individuall competiton belongs to human nature, for many cultures in the world it is a characterizing element and it is often very strong, but in relation to Art and at in the present historic time, when communication technologies have deceived time and bounds, it is anachronistic.
I really think that it is an Art needs, that the projects where Aty is applied, must be out of any individualism and must be coordinated; Art requires that we learn to look a bit beyond personal boundaries, that we give up fear of losing our identity and find motivations and gratifications in activities that involve us in a  common road. We need to make a small step forward: to understand that comparison is the foundation for personal growth and self-examination. We need to focus on  the involvement of the many different culturesarround us: young students together with Masters, countries along with other countries, both emotionally and practically.

– How did you manage you beeing an artist with you beeing the creator and manager of such a great project and how the encounter with so many Artists from all over the world has influenced your personal Art
No man is a single man; human relationships are a means as well as a constant school  that can be conpared with nothing elce in value. The FabrianoInAcquarello project, as I have said, is a simple application of Contemporary Relational Art, which depends on an international network in which every single artist, every curator, but also every single spectator, is the main subject that brings new visions, new means and knowledge: each of them brings his ideas, of himself as a man-artist and of the ethnic culture he belongs to. Relational Art is like a wave that triggers deepening and contamination mechanisms, it is an incredible stimulator of creativity for the single artist. I am the single, a single full of some menas that can be multiplied by so many projects and by many artists with whom I share the road.

As an artist, I have often given up on dedicating time to personal study to give priority to projects or to other Artist, or to the curator activities, still really, always, what I had in return in terms of knowledge, emotional motivations, in  “New visions” was superior.

– Some anecdotes during the FabrianoInAcquarello running
Anecdote I would not know, but maybe I could describe the atmosphere.
The Fabriano Convention takes place over 4/5 days in spring time, consider that our city is very beautiful: it has a medieval old town that is usually crossed by visitors or citizens who make it more or less be alive, but rarely it is overcrowded. Well, during FabrianoInAcquarello the artistic communities fill all the art-places with the artworks exhibitions: last year we have exposed over 1.200 artworks, all in original, all different and all interesting. But the FabrianoInAcquarello exhibitions would only be exhibitions whether the old town, during those days, would not be the crossroads with thousands of artists, companions and visitors to enrich the event. There the Artists ro relational Art, plain air painting, performances, confrontations, meetings, friendships. Palettes of different colors, hands, eyes, art, belonging to the world. We try to stimulate these meetings with convivial moments and with conferences, music, dances and performances that are the mirror of everyone and the vehicle of mutual knowledge – we know that everyone, almost everyone … is fascinated by these days: we know it because later the Artists write and speak about FabrianoInAcquarello as something “different”, the time when everyone is the Art of himselves and of all the others.

Here is the anecdote: Last year because of climate change, the days before the convention we had some snow and it was very cold, all the people from the organization brought some winter closets to be lent to our guests. I still find very funny to see the thousands of photos running on the web where famous artists are wearing my coat, or a sweater or a scarf.

– Your encounter with Sperlonga
Sperlonga started as a collateral event in year number 6 of FabrianopInAcquarello. I do not remember how, but the idea was born from the will to intercept the enormous flow of international artists who coming to Fabriano for the convention continued later to visit other Italian cities, after the event. With Sperlonga we experienced that immediately after Fabriano we could continue to do Art together in other places of Italy. With the Sperlonga team, useless to say it, we have a particular good tune: we share the method, the pleasure, the privilege of living Art and Watercolor in a common way, it is as if we had worked together since always.

With the example of Sperlonga, the collaterals event were subsequently started in Urbino and Serra San Quirico – next year the CityInAcquarello network will extend to Frascati, Mondovì, and maybe we will have two additional important new entries.

– The encounters that marked your artistic life
So many, good and bed, but all did. My primary school teacher gave me a box of watercolors, I do not remember the reason, but I still can see the box and the color tile in a beautiful color gradation. Mybe it only is a chance, but it is a steady point and my teacher has been important in my life.

For my artistic life, which is mainly made of Contemporary Art, all the InArte artists were very important– all the FabrianoInAcquarello watercolorists of the world were very important, really everyone. Not all artists have approved my and my group method, but also those withwhom we did not had a common feeling, were important to learn to see beyond or to define what I want to became.
Forgive me if I remember only a few names, I choose those of the people who are no longer here and have left a mark. These who have “deeply marked” my way of applying Art in Fabriano are Renzo Barbarossa and Sirio Bellucci – in the World: Jole diNatale, Paolo Lattanzi and above all my Master Aurelio Pedrazzini. Aurelio Pedrazzini taught me to overthrow the technique, to go beyond color, to look inside things and people, muself  and the InArte artists have called him “our Master of Life”, because actually Art is nothing else but life.

– Have you ever thought about leaving Italy and what is your advice to those who would like to do Art in Italy today but are tempted to go away to accomplish
To go away? And what about all those who think that they have to come to Italy to do Art?

I would advice that today the world is global, we live almost all of it. Why not thinking about building the local, but international, contexts to do Art as we want Art to be done?

– What do you want to be next…
I would like to have the strength to consolidate the projects that we have started, I would also like to be able to create a future for them. For the moment thi is what I’m working on. I know that from the many relationships, other stimulating projects will be proposed, both in Italy and in the World, I do not really believe that I will resist the temptation to join them.

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