Riconoscere quale Tesoro d’Italia l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari è un onore, una responsabilità ma, soprattutto, un messaggio che vogliamo lanciare e rinnovare all’Italia e al mondo: se la storia e la forza del nostro Paese vanno ricercate nelle persone e nei luoghi, conoscere, salvaguardare e promuovere quelle stesse persone e quei luoghi è un dovere di noi tutti. L’Autodromo di Imola è un circuito di grandi tradizioni, frutto della volontà e dell’impegno di una città intera che negli anni ha avuto la capacità di organizzarsi per costruire e preservare quello che oggi è un monumento al passato, un simbolo per il presente e un trampolino importantissimo per il futuro. Un Tesoro d’Italia che merita sicuramente maggiore attenzione da parte di tutto il pubblico e un posto più centrale nel delicato contesto dei circuiti internazionali. Come avremo modo di raccontare durante questo 2019, Imola non è solo l’Autodromo, bensì un incantevole puzzle di cultura e di arte, ma l’Autodromo porta Imola nel mondo e il mondo a Imola e lo fa reiventandosi faticosamente ogni volta, nella forma e nei contenuti. È una “strada fatta di curve insidiose e di velocissimi rettilinei” in cui districarsi non è per niente facile, vero è che guidare un Autodromo richiede doti e talento tanto quanto guidare una Ferrari in pista.
Oggi è questo che Tesori d’Italia certifica: un pezzo di storia dell’Italia in costante movimento e un ottimo team all’opera. Siamo pronti ad affiancare la squadra del Direttore Roberto Marazzi nel nuovo piano di promozione dell’Autodromo in Italia e all’estero, mettendo a disposizione tutto il nostro network, il nostro amore per questo Paese e la voglia di condividerne magia e bellezza. Allacciate le cinture che quest’anno su TDI si corre…
di Riccardo D’Urso
L’ Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola rappresenta un pezzo di storia, non solo sportiva, d’Italia. Tutti ne abbiamo sentito parlare, tutti abbiamo in qualche modo, dalle sue tribune, dalla televisione o dalla radio, vissuto almeno un po’ dell’adrenalina che esso emana.
La storia del circuito automobilistico più famoso d’Italia inizia il 25 aprile 1953 quando viene ufficialmente inaugurato con la disputa del Gran Premio Coni, prova del Campionato Italiano di motociclismo che vedrà vincitori Masetti e Lorenzetti. Nello stesso anno, la gestione dell’Autodromo è assunta dall’E.S.T.I. (Ente Sport e Turismo Imolese), con presidente Tommaso Maffei Alberti. Prende vita la “Coppa d’Oro Shell” che, promossa dal Moto Club di Imola, diventa la gara motociclistica più reputata del settore, con straordinari successi di pubblico.
Nel 1956 la Ferrari di Umberto Maglioli giunge prima al traguardo e si classificano anche due futuri protagonisti della storia dell’automobilismo mondiale: l’inglese Colin Chapman e l’australiano Jack Brabham. Un altro big internazionale, Bernie Ecclestone, corre a Imola in una gara motociclistica con una Norton Max. Il 21 aprile 1963 si assiste all’esordio della Formula 1 sul tracciato imolese.
Il 7 settembre 1967 è invece il Motomondiale ad approdare sul circuito del Santerno con il “Gran Premio delle Nazioni”. Il 1972 è l’anno di una grande idea motociclistica: Checco Costa inventa la “Daytona d’Europa”, ovvero la mitica 200 Miglia trasportata sull’altro lato dell’Atlantico.
Dopo ampi lavori di ristrutturazione del circuito e la costruzione del nuovo edificio box – all’epoca il più moderno d’Europa – si svolge, nel settembre 1979, un nuovo GP di Formula 1. Pur non essendo valido per il Campionato del Mondo, vede la presenza di tutti i team partecipanti al campionato. Vince Niki Lauda sulla Brabham di Bernie Ecclestone. La F1 si insedia stabilmente a Imola nel 1980, dove rimarrà per oltre 25 anni. Nel mese di settembre si disputa per la prima volta un GP valido per il Campionato del Mondo: il 51° Gran Premio d’Italia.
Enzo Ferrari pubblica un libro dove ricorda la costruzione dell’Autodromo di Imola: “Il mio primo contatto con Imola risale alla primavera del 1948. […] Valutai fin dal primo momento che quell’ambiente collinoso poteva un giorno diventare un piccolo Nurburgring per le difficoltà naturali che il costruendo nastro stradale avrebbe compendiato, offrendo così un percorso veramente selettivo per uomini e macchine. Da questo mio parere i promotori di Imola si sentirono confortati. Nel maggio del 1950 si cominciò a costruire. Ero presente alla cerimonia della prima pietra, che fu posata dall’avvocato Onesti con il saluto del CONI e un contributo di 40 milioni che credo sia stato il primo gesto dell’Ente nei confronti dell’automobilismo sportivo. Un piccolo Nurburgring – mi ripetevo quel giorno volgendo lo sguardo intorno – un piccolo Nurburgring, con pari risorse tecniche, spettacolari e una lunghezza di percorso ideale. Questa mia convinzione si è realizzata attraverso i decenni che da allora sono trascorsi”.
L’eccellenza viene raggiunta nel 1981, anno in cui l’Autodromo ospita per la prima volta il Gran Premio di San Marino di Formula 1, considerata una delle gare più spettacolari nel calendario del Campionato Mondiale F1, tant’è che secondo un’indagine effettuata dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) nel 2005, il 35% degli appassionati nel mondo aveva dichiarato che il loro interesse verso la Formula 1 era strettamente connesso alla presenza del circuito “Enzo e Dino Ferrari” nel calendario del Campionato. La forza evocativa di questo nome è ormai legata a una storia di eventi sportivi indimenticabili che, nell’immaginario collettivo, erigono l’Autodromo a paradigma del mondo dei motori. La macchina organizzativa che supporta l’Autodromo continua a dimostrare notevole capacità innovativa e una preparazione tecnica di altissimo livello.
Nel 1988 muore il “Drake” e viene coniata l’attuale denominazione dell’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari” che incrementa quella precedente, del 1968, che riportava solo il nome del figlio Dino prematuramente scomparso.
A partire dal 1996 – e per i tre anni successivi – torna a fare tappa a Imola il Motomondiale con il GP Città di Imola. Nel 2001 debutta lo spettacolare Campionato del Mondo Superbike, che permette a Imola di affermarsi ancora una volta come primario circuito per le grandi manifestazioni internazionali motociclistiche.
Il 19 novembre 2006 alle ore 16:14 il vecchio corpo box è demolito utilizzando 700 candelotti di dinamite. All’esplosione assistono 3.000 persone assiepate in un commosso silenzio sulla collina della Rivazza. Il circuito e le strutture annesse sono infatti oggetto di un piano di riqualificazione e di ammodernamento, conclusosi nel settembre 2007 e curato dal noto architetto tedesco Hermann Tilke, specializzato nella realizzazione di circuiti automobilistici. Il pit-building è stato interamente ricostruito: la nuova struttura conta 32 box (contro i precedenti 18), è stato creato un paddock molto più spazioso e realizzata la nuova Race Control che, concepita secondo i più moderni criteri, ospita uffici, direzione gara, sala cronometraggio, speakeraggio e una vip-lounge.
Il 6 marzo 2008, viene firmata la convenzione per la nuova gestione trentennale del circuito. Il Comune di Imola, proprietario dell’impianto, ne affida la gestione a Formula Imola S.p.A. che riapre ufficialmente i cancelli dell’Autodromo il 3 maggio con l’evento “Imola torna in pista”: due giorni di grande festa all’insegna di musica, sport, spettacolo e gastronomia ai quali intervengono 38.000 persone entusiaste di poter accedere di nuovo all’impianto, ormai simbolo della città. L’inaugurazione del tracciato avviene con la gara del Campionato del Mondo Vetture Turismo (WTCC) nel mese di settembre dello stesso anno.
L’Autodromo di Imola non è però solo corse motoristiche. Diventa una location importante per grandi concerti di band mondiali, come quello degli AC\DC nel 2015 e dei Guns N’ Roses nel 2017.
Dal punto di vista morfologico degli spazi e delle strutture fisiche complementari, il circuito è all’avanguardia in termini di flessibilità e funzionalità essendo in grado di ospitare, oltre alle competizioni automobilistiche di velocità, anche altre manifestazioni sportive motoristiche e non, eventi musicali e culturali. L’autodromo si mette inoltre al servizio delle aziende per svariati utilizzi, primo tra tutti i test dei veicoli delle Case automobilistiche e motociclistiche più prestigiose. L’impiego polifunzionale del circuito rappresenta infatti uno dei più importanti driver di sviluppo del piano industriale dell’Autodromo, permettendo di sfruttare al massimo il patrimonio immobiliare, territoriale e organizzativo che il complesso esprime, per garantire l’indotto sul contesto circostante grazie a revenue economiche con caratteristiche di continuità e di programmabilità.
Contatti
Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari
Presidente Formula Imola: Uberto Selvatico Estense
Direttore Generale: Roberto Marazzi
Responsabile Ufficio Stampa: Marcello Pollini
Email: marcello.pollini@autodromoimola.it
Segreteria: Maria Pia Rocca
Email: info@autodromoimola.it
Tel: +39 0542-655111
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