Giorni di lavoro intenso, tanto da sembrare infiniti a volte. Fermento, ansia, voglia di farcela. Ma soprattutto speranza e volontà di dare tutti il meglio per raggiungere un obiettivo che è l’inizio di un bellissimo e importante cammino: Procida è ufficialmente la Capitale Italiana della Cultura per il 2022.
Questa mattina, 18 gennaio 2021 alle ore 10:00, c’è stata, in videoconferenza, la proclamazione della città vincitrice del titolo. Presenti il Ministro Dario Franceschini, la Commissione di esperti nominata dal MiBACT, presieduta dal professor Stefano Baia Curioni, e tutti i rappresentanti delle 10 città finaliste. Un incontro che ha evidenziato l’importanza del progetto di Capitale Italiana della Cultura, nato nel 2014 a seguito della riflessione sull’indotto positivo apportato sulle città elette Capitale della Cultura Europea e su tutte quelle che ogni anno prendono parte al processo di candidatura e che, pur non risultando vincitrici, hanno modo di sviluppare progettualità di valore per l’intero territorio, mettendo in moto un meccanismo virtuoso e attrattivo. “L’idea è stata vincente, è cresciuta anno per anno”, commenta il Ministro Franceschini.
Procida prenderà il testimone da Parma – che, a causa della pandemia, terrà in mano il titolo un anno in più del previsto – e “ci accompagnerà nell’anno della ripartenza. Oggi è un segnale per guardare al futuro. È un anno complicato per tutti – afferma il Ministro – stiamo cercando di sostenere in ogni modo le attività culturali e turistiche e la designazione oggi della Capitale Italiana della Cultura per il 2022 è un segnale per il futuro, la ripresa. Nel 2022 saremo tornati alla normalità e la cultura e il turismo torneranno importanti e fortissimi come lo erano prima della pandemia”.
“Una selezione severa, guidata dalla necessità di scegliere una sola Capitale della Cultura. – spiega il professor Stefano Baia Curioni – Siamo stati davvero sfidati dalle candidature: proposte di straordinario livello, arrivate da territori ricchissimi di storia e di arte ma anche toccati da eventi drammatici, territori che si sono affidati alla cultura per sostenere la propria resilienza, offrendo un esempio commovente per tutti. Ogni città ha portato nel progetto di candidatura le proprie gemme e i propri demoni. Se esiste infatti un tratto comune alle progettazioni proposte è quello di partire dalle proprie fragilità per ribadire oggi un disegno destinato a dare frutti nel lungo termine.
L’idea di uno sviluppo sociale ed economico a base culturale – continua il presidente della Commissione – sta diventando un patrimonio comune delle amministrazioni civiche del nostro Paese. Dunque la cultura non solo è ritenuta importante ma è pensata come un fattore essenziale dei processi di costruzione delle capacità collettive, di espressione, di relazione e di intrapresa; la pratica e la progettazione culturale sono intese come elementi chiave di processi necessari di trasformazione, di metamorfosi delle comunità, di irruzione del nuovo e di apertura intelligente e concreta”.
Tutti progetti di profondo valore quelli sottoposti alla Commissione, dunque, che ha fatto non poca fatica a scegliere la città vincitrice. Procida ottiene il titolo di Capitale Italiana della Cultura in quanto, secondo la giuria che ha analizzato i pilastri del progetto, questo “potrebbe determinare un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura, che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese, nei mesi che ci attendono”.
“Procida può essere considerata una metafora di tanti luoghi, di tante amministrazioni, di tante comunità che hanno riscoperto l’entusiasmo e l’orgoglio per i loro territori e che con questo titolo vogliono costruire un riscatto importante per le proprie terre”. – Commenta visibilmente emozionato il sindaco di Procida, Raimondo Ambrosino – “Siamo onorati e facciamo i complimenti a tutte le altre città. Abbiamo visto come la cultura, per noi e per loro, possa essere uno straordinario detonatore del piano strategico di rilancio. Vi ringraziamo per questa enorme opportunità, storica per un piccolo Comune, per una piccola isola, che senz’altro coglieremo lavorando sodo per rendere orgogliosa l’Italia di questa scelta”.
Tutti noi di Tesori d’Italia facciamo i nostri più sinceri complimenti a Procida e a quanti hanno lavorato, impegnandosi e credendoci fortemente, in questo percorso arduo ma ricco di soddisfazioni. Continueremo a sostenere l’isola nel suo cammino, come fatto finora, perché questo traguardo segna non una fine ma un inizio, l’inizio di una splendida avventura ricca di opportunità per crescere, migliorare, valorizzare e includere, sempre nel segno di una cultura che non isola.
di Claudia Mele
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procida2022.com